“Discolabirinto” dei Subsonica con i Bluvertigo: te la ricordi questa?

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Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Discolabirinto” dei Subsonica con i Bluvertigo

La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 2000 con “Discolabirinto” dei Subsonica con i Bluvertigo.

Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.

Ti sblocco un ricordo: “Discolabirinto” dei Subsonica con i Bluvertigo

Pubblicata nel 2000 come ultimo singolo estratto da “Microchip emozionale”, “Discolabirinto” rappresenta uno degli incontri più significativi della musica italiana di fine millennio: i Subsonica e i Bluvertigo si uniscono per un brano che è manifesto generazionale e al tempo stesso esperimento sonoro.

Il testo, scritto da Morgan, evoca un senso di alienazione e smarrimento: i “quasi quasi” che si ripetono nella prima parte della canzone traducono insicurezze, slanci mancati e contraddizioni di chi vive immerso in un’epoca satura di stimoli. La visione centrale, quella della “discoteca labirinto, bianca senza luci colorate, grande un centinaio di chilometri, dalla quale non si possa uscire”, diventa una potente metafora dell’intrappolamento esistenziale. È un’immagine paradossale: un luogo di divertimento che si trasforma in prigione, simbolo di una società che promette evasione ma finisce per soffocare.

Discolabirinto” non è solo un singolo di successo, ma una dichiarazione di stile: l’incontro tra due band all’avanguardia che, ognuna a modo suo, ha ridefinito i confini della musica italiana. Un brano che parla di alienazione, desiderio e perdita di orientamento, restituendo con forza l’atmosfera di un’epoca in cui il confine tra libertà e prigionia interiore diventava sempre più sottile.

Il testo di “Discolabirinto” dei Subsonica con i Bluvertigo

Quasi quasi lo farei
Quasi quasi dimmelo
Quasi quasi ti ho tradito
E mi sono divertito
Quasi quasi non ti ascolto
Quasi quasi ho il vomito
Quasi quasi esagero
Se mi sopravvaluto

Vorrei una discoteca labirinto
Bianca senza luci colorate
Grande un centinaio di chilometri
Dalla quale non si possa uscire
Vorrei una discoteca labirinto
Bianca senza luci colorate
Grande un centinaio di chilometri
Dalla quale non si possa uscire

Quasi quasi ascoltami (training autogeno)
Quasi quasi mi sollevo (senza nessun aiuto)

Vorrei una discoteca labirinto
Bianca senza luci colorate
Grande un centinaio di chilometri
Dalla quale non si possa uscire
Vorrei una discoteca labirinto
Bianca senza luci colorate
Grande un centinaio di chilometri
Dalla quale non si possa uscire

Lovely, lovely, lovely, lovely, lovely, lovely

Vorrei una discoteca labirinto
Bianca senza luci colorate
Grande un centinaio di chilometri
Dalla quale non si possa uscire
Vorrei una discoteca labirinto
Bianca senza luci colorate
Grande un centinaio di chilometri
Dalla quale non si possa uscire

Vorrei una discoteca labirinto

Scritto da Nico Donvito
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