giovedì 21 Novembre 2024

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“Domenica”, Achille Lauro e il suo stile consolidato e sperimentale – RECENSIONE

L’artista romano si presenta nuovamente al Festival di Sanremo unendo elementi innovativi con caratteristiche già rodate

Ci sono artisti che amano mantenere intatto il proprio stile e altri che cercano di cambiare in continuazione. Ecco, Achille Lauro si schiera perfettamente al centro di questo esistenziale dilemma tra l’essere e il voler essere. L’artista romano è tutto ciò che abbiamo ascoltato finora, seppur in continua evoluzione, curioso di fornire la propria visione musicale al mondo.

“Domenica” è un pezzo che rimane in testa, potente sin dal primo ascolto, perché contiene al suo interno sia elementi di novità che soluzioni sonore e linguistiche già rodate. Interessante nell’esecuzione dal vivo la presenza dell’Harlem Gospel Choir, il giusto tocco internazionale che regalano al pezzo una connotazione diversa e una chiave di lettura inedita.

Liberamente ispirato da “Rolls Royce”, Achille Lauro torna per la terza volta in gara a Sanremo 2022 con il suo inconfondibile stile, in linea con il suo personaggio, ma senza l’ausilio di “wow”, “ulalala” e “oh mio Dio” (almeno nella versione in studio). Tolti gli orpelli, resta la sua solita poetica e la spasmodica voglia di abbattere le etichette, pur restando fedele a se stesso.

Alla fine della fiera trovo più sensato che sia lui a scimmiottare se stesso e non altri cantanti (anche in gara quest’anno) a ricalcare il sound e il suo modo di cantare. “Domenica” non è un brano ripetitivo, anche se le liriche possono risultare l’unica costante in un mare infinito di variabili. In fondo, però, stiamo parlando di arte e non di calcoli algebrici, per cui non esistono regole matematiche.

La musica di Achille Lauro si ascolta, si guarda e si percepisce con l’ausilio di tutti i sensi. In questo brano sono presenti sfumature di cose già fatte e guizzi geniali, inediti e inaspettati. Possiamo considerare le sue come delle vere e proprie canzoni a strati, ognuno può fermarsi al livello che preferisce, scegliendo di ascoltarle in superficie o di andare più in profondità.

Questo e molto altro ancora è il senso di “Domenica”, un titolo che suggerisce la leggerezza tipica di quella giornata all’insegna del disimpegno, grazie ad un testo evocativo, ricco di immagini e metafore, il tutto impreziosito da un sound scanzonato ed estremamente popolare, da canticchiare e fischiettare con spensieratezza, ma anche da ascoltare e sviscerare con acutezza.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.