“DoReMiCiak”, Danny Elfman e The Nightmare Before Christmas

DoReMiCiak

Quando la musica incontra il grande schermo: alla scoperta delle colonne sonore che hanno fatto la storia del cinema. A cura di Beatrice Castoldi

Le colonne sonore non accompagnano semplicemente un film: lo raccontano, lo amplificano, lo rendono eterno. In ogni scena, c’è una nota che vibra, un tema che ritorna, una melodia che parla più delle parole. “DoReMiCiak” è la rubrica che unisce due mondi solo all’apparenza distinti: quello della musica e quello del cinema. Un incontro tra partiture e pellicole che ha fatto la storia della settima arte.

Ogni settimana, Beatrice Castoldi ci conduce dietro le quinte dei grandi capolavori sonori del cinema, tra aneddoti, recensioni e riscoperta di musiche indimenticabili. Il titolo “DoReMiCiak” si ispira alla celebre rubrica di Vincenzo Mollica, e vuole esserne in quale modo un omaggio. Perché a volte basta una sola nota per riaccendere un ricordo, una scena, un’emozione.


“DoReMiCiak”, Danny Elfman e The Nightmare Before Christmas

Quando il mondo di Tim Burton, fatto di ombre, creature eccentriche e solitudini poetiche, prende forma sullo schermo è la musica di Danny Elfman a dargli voce. Le sue note sembrano scaturire dallo stesso universo visionario del regista, traducendo in suono l’incanto e la malinconia dei suoi personaggi. Burton crea i sogni (o gli incubi); Elfman li imprime nella nostra memoria.

Se esiste un progetto cinematografico che riassume alla perfezione il rapporto professionale tra il regista e il compositore, questo è senza dubbio “The Nightmare Before Christmas” (1993), film d’animazione in stop-motion e musical fantasy.

La storia ruota attorno a Jack Skeletron, il “Re delle Zucche” della città di Halloween, un mondo fantastico incaricato di organizzare ogni anno la festa di Halloween. Nonostante il suo enorme successo, Jack è stanco della solita routine e desidera qualcosa di nuovo. Durante una passeggiata nei boschi la mattina seguente, si imbatte per caso in una porta che conduce alla città del Natale, la terra parallela dove si prepara il Natale, e rimane incantato da ciò che vede. Desideroso di portare lo spirito natalizio nella sua città, e ignorando gli avvertimenti della sua amata non corrisposta, Sally, Jack decide di rapire “Sandy Claws” (Babbo Natale) e di impadronirsi della città del Natale— con risultati, prevedibilmente, disastrosi.

Le origini di “The Nightmare Before Christmas” risalgono ai primi anni Ottanta, quando Tim Burton lavorava come animatore per la Walt Disney Company. All’epoca aveva ideato un cortometraggio o uno speciale animato ispirato a una poesia da lui scritta, una sorta di variazione macabra del classico componimento natalizio “A Visit from St. Nicholas” di Clement Clarke Moore. La Disney, però, considerò la visione di Burton troppo stravagante e bizzarra, accantonando il progetto. Circa dieci anni dopo, dopo il grande successo di Beetlejuice, Batman ed Edward mani di forbice, l’idea venne ripresa e sviluppata. Poiché Burton era già impegnato nella preproduzione di Batman Returns, la regia venne affidata al suo vecchio amico e collega dei tempi della Disney, Henry Selick, che nell’estate del 1991 iniziò il minuzioso lavoro di realizzazione del film in stop-motion, della durata di circa 80 minuti. Contemporaneamente venne deciso di impostare il film come un musical tradizionale, e così Burton si rivolse al suo fidato collaboratore Danny Elfman per la scrittura sia delle canzoni che della colonna sonora.

Elfman, già esperto autore di brani musicali, grazie agli anni trascorsi con il gruppo Oingo Boingo, cercò di fondere il suo stile giocoso e macabro con una struttura musicale più classica, ispirandosi a modelli che spaziavano da Kurt Weill e “L’opera da tre soldi” di Brecht a George Gershwin, da Prokofiev e Shostakovich fino a Rodgers e Hammerstein in Tutti insieme appassionatamente. Il risultato fu una delle colonne sonore più emblematiche e riconoscibili di tutta la carriera del compositore. Il suo compito era creare un universo musicale capace di unire l’atmosfera inquietante della città di Halloween con lo spirito festoso della città del Natale, trovando un equilibrio perfetto tra oscurità e gioia. Le sue canzoni e i suoi brani risultarono orecchiabili e divertenti, ma anche carichi da momenti di malinconia e introspezione. Il concetto di un “suono natalizio oscuro”, già esplorato in parte in Batman ed Edward mani di forbice, trovò qui la sua piena realizzazione, diventando il centro espressivo dell’intero progetto.

Secondo varie interviste rilasciate nel corso degli anni, Danny Elfman si era sentito particolarmente attratto e in sintonia con il personaggio di Jack Skeletron, arrivando a identificarsi con lui. Alla fine, l’artista non solo scrisse le canzoni e la colonna sonora, ma prestò anche la voce cantata di Jack, diventando così una figura chiave nella costruzione del tono e della narrazione del film. In molti sensi, dunque, “The Nightmare Before Christmas” fu “suo” quanto di Tim Burton e Henry Selick.

La colonna sonora comprende undici brani originali di stili diversi, ma tutti riconoscibilmente “elfmaniani”. Le orchestrazioni pullulano di tocchi tipici del compositore: sassofoni jazz, clarinetti guizzanti che danzano tra gli archi, campanelli e cori femminili senza parole che donano un riflesso invernale a tutto l’insieme. I testi, intrisi di un umorismo nero e raffinato, danno voce alle emozioni dei personaggi e al tempo stesso giocano con rime e assonanze degne dei fratelli Sherman. A livello strutturale, Elfman costruisce per ciascun personaggio un motivo ricorrente, legandoli tra loro in un disegno coerente e narrativamente efficace: una lezione di scrittura musicale tanto semplice in teoria quanto difficile da eseguire con la sua maestria.

Ogni scena ha la sua canzone, e ogni canzone un tema centrale. Ma tutte sono legate insieme dal canto gregoriano del XIII secolo “Dies Irae”, ovvero il “Giorno dell’Ira”. La sequenza che Elfman riprende variandola è composta da quattro note discendenti, in una tonalità minore: scende di un semitono, sale di un semitono e poi scende di nuovo di un tono e mezzo, creando un’atmosfera cupa e minacciosa.

Nella canzone del protagonista, “Jack’s Lament”, il “Dies Irae” viene trasformato in un valzer inquietante. Il tema si sviluppa in 3/4, la voce di Elfman si fa sorprendentemente tenera mentre canta del desiderio di Jack di qualcosa di diverso, accompagnata da archi e fiati jazzati che colorano di malinconia la riflessione notturna. Il ritornello inizia in levare, creando un senso di attesa e dinamismo che spinge l’ascoltatore verso la battuta successiva: qui, il “Dies Irae” è alzato di una terza minore e poi si sviluppa con un lieve movimento; in seguito, viene ripetuto due volte per completare il tema.

Un altro momento in cui il canto gregoriano è chiaramente in primo piano è nella canzone “Making Christmas”, quando la città di Halloween si mette al lavoro, trasformandosi in un laboratorio di elfi macabri intenti a creare regali e decorazioni. La melodia della canzone è un chiaro simbolismo della rovina imminente: un’escalation che conduce direttamente al Natale da incubo di Jack e quindi al caos tra gli esseri umani.

In “Sally’s Song”, Sally canta subito dopo la partenza di Jack per la sua missione da Babbo Natale, parlando dei suoi sentimenti non corrisposti dal protagonista e della sua speranza che prima o poi lui si accorga di lei. La canzone è costruita in parte su un’inversione del “Dies Irae”, sale dove dovrebbe scendere, a sottolineare che la situazione può ancora risolversi per il meglio. Quando Jack finalmente comprende ciò che gli mancava — l’amore di Sally, sempre accanto a lui — il film si conclude con “Jack and Sally’s Song”. Sebbene l’intera colonna sonora sia in tonalità minore, esplorandone le mille sfumature emotive, alla fine arriva una sorpresa: proprio nell’abbraccio tra Jack e Sally, risuona l’unico accordo maggiore di tutto il film — l’ultimo, seguito dal dolce epilogo delle corde che accompagnano il “vissero felici e contenti”.

The Nightmare Before Christmas” è molto più di un film natalizio (o di Halloween? …). È una piccola opera lirica dei nostri tempi. È la colonna sonora per eccellenza di Danny Elfman? Forse sì. A trentun anni dall’uscita, film, musica e personaggi restano iconici, tanto da ispirare concerti sold out ogni Halloween (pur essendo uscito a Natale da principio…).

Anche senza la potenza epica di “Batman”, l’anarchia di “Beetlejuice” o la struggente bellezza di “Edward mani di forbice”, Nightmare Before Christmas racchiude tutto ciò che rende Elfman unico: l’umorismo grottesco, la meraviglia surreale, il sentimento malinconico e la genialità orchestrale.

Scritto da Beatrice Castoldi
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