“DoReMiCiak”, viaggio nel mondo di John Williams

Quando la musica incontra il grande schermo: alla scoperta delle colonne sonore che hanno fatto la storia del cinema. A cura di Beatrice Castoldi
Le colonne sonore non accompagnano semplicemente un film: lo raccontano, lo amplificano, lo rendono eterno. In ogni scena, c’è una nota che vibra, un tema che ritorna, una melodia che parla più delle parole. “DoReMiCiak” è la rubrica che unisce due mondi solo all’apparenza distinti: quello della musica e quello del cinema. Un incontro tra partiture e pellicole che ha fatto la storia della settima arte.
Ogni settimana, Beatrice Castoldi ci conduce dietro le quinte dei grandi capolavori sonori del cinema, tra aneddoti, recensioni e riscoperta di musiche indimenticabili. Il titolo “DoReMiCiak” si ispira alla celebre rubrica di Vincenzo Mollica, e vuole esserne in quale modo un omaggio. Perché a volte basta una sola nota per riaccendere un ricordo, una scena, un’emozione.
“DoReMiCiak”, viaggio nel mondo di John Williams
Se pensiamo a film come “Star Wars“, “Indiana Jones” o “Harry Potter“, subito ci vengono in mente gli iconici temi musicali che li caratterizzano e questo è merito del magistrale lavoro di John Williams, uno dei compositori americani più realizzati e di successo per il cinema e per il palcoscenico concertistico.
In una carriera che abbraccia più di cinquant’anni, John Williams ha vinto quattro Golden Globe, cinque Emmy, ventuno Grammy, sette BAFTA Awards, numerosi dischi d’oro e di platino, lauree honoris causa da ventuno università americane e cinque Premi Oscar; attualmente detiene il record per essere la persona vivente con il maggior numero di nomination agli Oscar, la seconda più nominata nella storia, subito dietro a Walt Disney. Il suo nome è legato a molte tra le melodie più celebri di Hollywood, dove si è imposto con uno stile caratterizzato da temi di grande immediatezza e suggestione, oltre che con un’orchestra brillante e imponente. A Williams si deve il merito di aver portato la musica nel film da una posizione di semplice commento ed accompagnamento, a un ruolo di primo piano, determinante anche per il successo della pellicola stessa.
Nei primi anni di carriera, John Williams lavora per alcuni programmi televisivi nel 1960 e ha l’opportunità di ricevere insegnamenti diretti da diversi compositori rinomati dell’epoca, tra cui Alfred Newman e Bernard Herrmann. L’influenza dei suoi maestri l’ha portato ad essere il compositore di colonne sonore che, più di ogni altro, ha preso la grande tradizione della musica per film della Golden Age di Hollywood e l’ha aggiornata per il pubblico moderno attraverso la sua voce unica. Grazie all’impressionante successo al botteghino di film come “Lo squalo“, “Guerre stellari“, “Incontri ravvicinati del terzo tipo” e “Superman“, la fine degli anni ’70 vede una rinascita della classica colonna sonora sinfonica, come intesa dai grandi compositori della Golden Age: Max Steiner, Erich Wolfgang Korngold, Alfred Newman, Dimitri Tiomkin, Miklós Rózsa e Franz Waxman sono i padri fondatori di quello che viene comunemente definito “the Hollywood sound“, ovvero il lussureggiante, romantico stile orchestrale in voga durante gli anni ’30, ’40 e ’50, basato principalmente sulla grande tradizione della musica sinfonica tardo-romantica europea, di cui tutti i compositori sopra menzionati erano naturali discendenti. Questo tipo di accompagnamento musicale vibrante, colorato ed emotivo definì la musica per film di Hollywood fino al drammatico cambio di tendenza noto come la fine dell’era degli studi cinematografici nei primi anni ’60.
John Williams ha quasi da solo restaurato quella tradizione con un sincero e sentito omaggio a quegli stili musicali e una nuova rinascita della musica per film è iniziata. Il suo lavoro come compositore durante gli anni ’60 lo prepara, all’inizio degli anni ’70, ad affrontare progetti più grandi e ambiziosi che gli danno l’opportunità di mostrare la sua propensione per un grande suono orchestrale. Il grande successo de “Lo squalo” nel 1975, e poi di “Guerre stellari” nel 1977 riporta lo stile musicale classico di Hollywood al centro della scena. Entrambi i film vantano musiche che richiamano la grande tradizione di Korngold, Steiner, Newman e delle colonne sonore sinfoniche romantiche, ma strizzano anche l’occhio al modernismo e agli stili non convenzionali, il tutto filtrato e reinterpretato attraverso la sua peculiare personalità musicale.
La svolta decisiva nella carriera di Williams è l’incontro con il regista Steven Spielberg, ma di questo parleremo la prossima settimana.