giovedì 24 Ottobre 2024

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“Duemiladiciannove”, il ritorno fuori dagli schemi di Francesco Gabbani – RECENSIONE

Il cantatore toscano chiude il suo personale 2019 con un nuovo brano inedito, un regalo per il suo pubblico

Sarà uno dei protagonisti della 70esima edizione del Festival di Sanremo, a tre anni di distanza dalla vittoria con “Occidentali’s Karma”, Francesco Gabbani tornerà a calcare il palco dell’Ariston. Questa la notizia che nelle ultime settimane ha riecheggiato per i corridoi di vari siti web e testate cartacee, fino a trovare conferma e ufficialità con l’annuncio dello stesso Amadeus.

Si chiude così il personale 2019 del cantautore toscano, anno che ha segnato il suo ritorno dopo un periodo di stop, iniziando un nuovo percorso inaugurato con il brano estivo “E’ un’altra cosa” (qui la nostra recensione) e proseguito con il lancio di “Duemiladiciannove”, inedito divulgato sul web attraverso il passaparola, una scelta curiosa che sarà sicuramente copiata da altri, il tutto impreziosito da un videoclip completamente fuori dagli schemi che meriterebbe una nomination ai Golden Globe.

In un’epoca senza più regole, ecco come l’idea di rilasciare un brano e non un singolo vero e proprio, con tutti i vari crismi radiofonici e commerciali, diventa azzeccata e lungimirante, specie se alle spalle c’è un pezzo degno di nota come questo, orecchiabile e ben fatto, tra le canzoni più belle mai composte dal polistrumentista di Carrara.

In tal senso,Duemiladiciannove è un pezzo cotto a puntino, ironico al punto giusto, elettronico quanto basta, dal retrogusto analogico e, proprio per questa ragione, destinato ad essere ricordato nel tempo. Certo, sarebbe stato un piacere ascoltare un brano così bello in radio, ma bisogna rassegnarci al pensiero che l’epoca in cui viviamo non è per niente meritocratica.

Curiosi di ascoltare le sue nuove produzioni, intanto, ringraziamo Francesco Gabbani per aver riassunto questo ultimo anno in maniera fedele e originale, molto più di quanto possano fare i vari algoritmi dei social network. “Un po’ ridendo e un po’ scherzando se ne è andato un altro anno, tra la verità e l’inganno, tra Natale e Capodanno… tra il sublime e il verme, tra lo spirito e la carne”.

Duemiladiciannove | Video

Duemiladiciannove | Testo

Duemila e diciannove sul bagnato ci piove
odissea nello spazio ne ha mancati diciotto
cappuccino e cornetto
chi l’amore e chi il sesso
ma il cornetto ha un difetto
nel cappuccio si è rotto
chi la fa se la gode
duemila e diciannove
non lo so fai un po’ te

Al di là della norma
del sistema sociale
(qui ci son troppe cicale)
con un piede nel bene e una scarpa nel male
dietro a queste parole dentro a cui ci perdiamo
al di là del senso, del progetto immenso
del concepimento, dell’essere umano
ti amo

E se mi vuoi ti aspetto qui
dietro quello che si vede
tra la lama e il Daddy’s Cool
un po’ di stelle nelle vene
io comunque resto qui
sotto quello che si tocca
nel cuore della lotta
tra il sublime e il verme
tra lo spirito e la carne
duemiladiciannove

Tra una paura gigante
e l’entusiasmo del principiante
tra un sogno libero in volo
e il tremolio delle gambe stanche
con una mano che ruba
e un fondoschiena senza mutande
saranno pregi e difetti
distinzioni e progetti, delusioni e confetti
chi la fa se l’aspetti
aspetti

E se mi vuoi ti aspetto qui
dietro quello che si vede
tra la lama e il Daddy’s Cool
un po’ di stelle nelle vene
io comunque resto qui
sotto quello che si tocca
nel cuore della lotta
tra il sublime e il verme
tra lo spirito e la carne
duemiladiciannove

Due zero uno nove
duemiladiciannove
ciclo di rivoluzione
un altro giro sopra al mondo
due zero uno nove
duemiladiciannove
ciclo di rivoluzione
duemiladiciannove
e tu chi sei?
tu dove vai?
tu come stai?
e tu come stai?

un po’ ridendo e un po’ scherzando
se ne è andato un altro anno
tra la verità e l’inganno
tra Natale e Capodanno
io vorrei che nevicasse
come nevica in un film
che diventa tutto un po’ più giusto e bello
tutto apposto e molto meglio

E se mi vuoi ti aspetto qui
dietro quello che si vede
tra la lama e il Daddy’s Cool
un po’ di stelle nelle vene
io comunque resto qui
sotto quello che si tocca
nel cuore della lotta
tra il sublime e il verme
tra lo spirito e la carne
duemiladiciannove

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.