Recensione del brano presentato dal cantautore al Festival di Sanremo
Ad un anno di distanza dalla chiacchierata partecipazione insieme a Morgan con il brano ‘Sincero‘ (di cui qui la nostra recensione), Bugo ha scelto di tornare sul palco dell’Ariston, stavolta da solo, proponendo al pubblico il pezzo ‘E invece sì’, contenuto in ‘Bugatti Cristian‘, riedizione dell’ultimo album del cantautore lombardo uscita lo scorso 5 marzo per Mescal e impreziosita, oltre che dal brano sanremese, anche dagli inediti ‘Meglio’ (in collaborazione con i Pinguini Tattici Nucleari, che hanno accompagnato Bugo anche nella serata delle cover), ‘Come si fa‘, ‘Videogame’ e ‘O che cosa’.
Dopo il gigantesco trambusto generato dalla sua partecipazione allo scorso Sanremo, da cui per altro lui stesso ha voluto più volte allontanarsi chiedendo a giornalisti e pubblico di concentrarsi esclusivamente sulla sua musica, Bugo torna dunque sul luogo del delitto per dimostrare a tutto il mondo mainstream di essere molto di più di un “dov’è Bugo?” qualsiasi. Per farlo, l’esperto cantautore, sceglie di affidarsi ad una canzone scritta insieme ad Andrea Bonomo e Simone Bertolotti, che lui stesso descrive come un inno alla voglia di rivalsa, consapevole che sognare, a qualsiasi età, resta l’unico modo per restare aggrappati alla speranza di un mondo migliore.
Musicalmente il brano si ispira a tutto ciò che l’artista lombardo ha dichiarato di aver apprezzato nella vita: si parte con i fiati alla Battisti, per passare poi ad un ritornello in pieno stile it-pop, in cui l’autore cerca di liberarsi dalle sue convinzioni e da quelle imposte dalla società, per immaginarsi un mondo più libero e meno bigotto. Bugo parla al mondo, ma allo stesso tempo parla con sé stesso: “voglio immaginarmi che non ho sbagliato e che il paradiso è il mio supermercato… voglio immaginarmi che anche un dittatore s’innamora, vomita e poi si commuove”.
Nel testo, ricco di immagini, vengono citati anche Celentano, Ronaldo e Ringo Starr, dimostrazione di come l’artista abbia scelto di attingere ad un immaginario ben preciso, al quale collega la sua personale visione del mondo. Per chi conosce Bugo e la sua scrittura non sarà una sorpresa, vista la sua volontà precisa, nella narrazione, di puntare sull’alternanza tra immagini quotidiane e rimandi all’immaginario pop. Il cantautore con questa canzone si sfoga mostrandosi al pubblico in tutte le sue sfaccettature e portando con sé tutta la sua voglia di urlare le sue idee.
Il risultato finale dice ventiquattresimo posto, non certo un buon piazzamento, probabilmente influenzato, come per altri artisti, da una prima esibizione non perfetta dal punto di vista canoro. La canzone però, al netto di tutto, risulta godibile e potenzialmente molto radiofonica, come risultò per altro ‘Sincero’ ormai poco più di un anno fa. Con un nuovo progetto denso di spunti interessanti e nuove idee, la speranza per Bugo è quella di allargare ulteriormente il proprio bacino di pubblico, sperando che quest’ultimo non si fermi ai meme, ma approfondisca una discografia che merita di essere scoperta anche dal grande pubblico del pop italiano.
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E invece sì | Testo
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La radio, le voci
Bella la campagna ma mi rende un po’ triste
Vorrei fare l’arbitro ma non mi piacciono i fischi
Il superfluo è a volte più importante
Scriverò il nostro nome sui portoni
Anche se mi dici
Cristian cresci, stai su dritto
Grazie ma io
E che il paradiso è il mio supermercato
Con la birra in saldo e il poster di Celentano
È meglio così
Voglio immaginarmi che anche un dittatore
S’innamora, vomita e poi si commuove
Che davvero non ci avranno mai capiti
E invece sì
Na, na, na, na, na
Vorrei essere onesto ma non timbro il biglietto
Chiamare mio papà per dirgli che sto bene
Anche se mi dici
Cristian sveglia, perdi il treno
Grazie ma io
E che il paradiso è il mio supermercato
Con la birra in saldo e il poster di Celentano
È meglio così
Voglio immaginarmi che anche un dittatore
S’innamora, vomita e poi si commuove
Che davvero non ci avranno mai capiti
E invece sì
Che va bene lo stesso
E tu gridami addosso
Cristian cresci, stai su dritto
Grazie ma io
E che Ringo Starr è il mio miglior amico
Che io e lei lo abbiamo fatto e le è piaciuto
Si dice così
Voglio immaginarmi che anche un dittatore
S’innamora, vomita e poi si commuove
Che davvero non ci avranno mai capiti
E invece sì
E invece sì
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