Non sono in molti quelli che qualche mese fa avrebbero scommesso sul successo di quattro ragazze come Greta Manuzi, Verdiana Zangaro, Simonetta Spiri e Roberta Pompa eppure oggi le quattro artiste de L’amore merita sono pronte a bissare il successo con un nuovo interessante brano, L’origine.
Erano “le quattro ragazze dei talent” oggi, forse, diventano qualcosa di più. Il loro è un progetto che funziona grazie al supporto di un pubblico che le ama da quando le ha conosciute e che da allora non le ha mai lasciate (Greta, Verdiana e Simonetta vengono da “Amici di Maria de Filippi” mentre Roberta Pompa è figlia dell’X-Factor targato Sky). Non è comunque di certo grazie alla televisione o alle radio che questo curioso quartetto oggi sta qui: fosse stato per lo spazio che le grandi reti di comunicazione hanno concesso loro negli ultimi tempi ben poche persone avrebbero saputo di questo progetto. Eppure oggi siamo qui. Merito del web, dove la notizia si è sparsa a macchia d’olio, ma soprattutto di quei fan che sono sempre stati dalla loro parte tenendole in cima alle classifiche per mesi e mesi. E, permettetemi di dire, nemmeno la discografia ha tenuto poi molto in considerazione dei talenti così (fino ad oggi perlomeno). Fortunatamente, però, c’è ancora qualcuno che il proprio lavoro lo sa fare e ha preso la guida di questo progetto partendo dal basso e facendolo crescere passo passo senza mai perdere di vista la direzione.
Oggi si apre un nuovo capitolo. Si apre come una sfida verso se stessi: un successo a volte può essere anche figlio del momento, di una canzone particolarmente importante, della novità o di mille altri fattori ma quel che è difficile è riconfermarsi. Lo è per tutti, anche per i più grandi, figuriamoci per quattro ragazze come loro. Non sono di certo delle sconosciute (difficile esserlo dopo i posti di rilievo che tutte hanno occupato nelle reciproche edizioni dei talent a cui hanno partecipato) ma, si sa, a volte il successo televisivo può non coincidere con il successo discografico. Fortunatamente per loro, però, di risultati ne hanno accumulato pur non salendo nell’Olimpo dei grandissimi della musica nostrana (forse anche perché quell’Olimpo è sovraffollato da tempo? o perché non ce le hanno mai voluto fatte arrivare? O forse semplicemente perché quell’Olimpo non esiste più?).
L’origine è un brano che è assolutamente in grado di riconfermare quanto fatto finora e segnare un ulteriore passo in avanti. E’ un brano che, pur essendo estremamente conservatore, è in grado di riconfermare i risultati dell’esordio discografico congiunto e, senza azzardare troppo, persino in grado di poter far meglio. E’ un pezzo conservatore per molti aspetti a partire dagli autori che si riconfermano essere Marco Rettani e Luca Sala (come era già stato per “L’amore merita”) a cui si aggiungono per l’occasione anche Gabriele Oggiano e Andrea Amati (la cui mano di quest’ultimo si sente eccome). Anche melodicamente cambia poco: anche questo è un pezzo estremamente canticchiabile, forse anche di più del predecessore grazie a quelle venature spiccatamente più pop che perdurano per tutto il brano senza lasciare spazio a sperimentazioni varie come era stato per il bridge di “L’amore merita” dove si aveva osato (positivamente) un intermezzo quasi rappato per spezzare il ritmo. Anche la tematica mantiene un’impronta particolarmente “sociale”: al grido dell’universalità dell’amore, qualunque esso sia, si sostituisce questa volta un canto d’amore per il genere femminile: si parla di donne, della loro forza, del loro coraggio. “Siamo bellissime” cantano le quattro interpreti nel ritornello risultando forse banali in quel momento chiave per un testo tutto sommato ben scritto (le prime due strofe sono magistrali) ma è poi il messaggio a salvare il verso rendendolo quasi necessario per esprimere il senso del brano: non occorre essere “femmine da passerella” per essere donne. Ecco, forse, perché c’è quel “comunque vada siamo bellissime”. Banale, ma non scontato per assurdo. Vocalmente funziona tutto alla perfezione con Simonetta e Greta in grande spolvero (è la loro l’impronta vocale che esce più nettamente) e Verdiana e Roberta messe al posto giusto per bilanciare il tutto. Come in cucina, anche nella musica l’equilibrio è fondamentale e più ingredienti ci sono, più è difficile da ottenere: fortunatamente loro ci sono riuscite e, gran parte del merito, va proprio alle due più “tecniche”.
Sarà conservatore, è vero, è privo di grosse novità (d’altra parte, però, squadra che vince non si cambia e poi meglio così: un’altra canzoncina electropop non l’avrei proprio retta in questo momento; nemmeno nelle catene di montaggio i pezzi escono così tutti uguali tra loro come accade alla musica italiana degli ultimi tempi) ma è una gran bella canzone che senza troppe pretese fa di un sano pop la sua carta migliore.
C’è da scommettere che anche questa volta Greta, Simonetta, Verdiana e Roberta faranno centro. Per loro la strada è segnata ed è insieme. Insieme hanno un senso e un peso specifico musicale che, probabilmente, da sole ancora non erano riuscite ad esprimere appieno (malgrado in ognuna di loro ci sia qualcosa di positivo da esaltare). Non sono più una novità, oggi diventano una realtà da tenere d’occhio anche per il prossimo futuro. Chissà che non arrivi presto il grande salto di qualità che meritano.
VOTO: 8
Ilario Luisetto
Ultimi post di Ilario Luisetto (vedi tutti)
- Le 20 canzoni più ascoltate su Spotify – Settimana 2 del 2024 - 15 Gennaio 2024
- Classifica degli album più ascoltati su Spotify – Settimana 2 del 2024 - 15 Gennaio 2024
- Classifica dei cantanti più ascoltati su Spotify – Settimana 2 del 2024 - 15 Gennaio 2024
- SuperHits, la classifica delle canzoni del momento – Settimana 2 del 2024 - 13 Gennaio 2024
- Coez e Frah Quintale in concerto con il “Lovebars Tour 2024” – Scaletta, date e biglietti - 13 Gennaio 2024