“E non dire” di Nino Buonocore: te la ricordi questa?

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “E non dire” di Nino Buonocore
La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 1992 con “E non dire” di Nino Buonocore.
Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.
Ti sblocco un ricordo: “E non dire” di Nino Buonocore
C’è una musica che non urla, non invade, non si impone. Ma che arriva piano, attraversa il silenzio e ci resta dentro, come una voce che sussurra al cuore quando ne abbiamo più bisogno. È il caso di “E non dire”, il brano pubblicato nel 1992 da Nino Buonocore, due anni dopo il più evidente successo di “Scrivimi”. Una canzone forse meno celebrata, meno citata, ma profondamente altrettanto intensa.
“E non dire” è una poesia in punta di voce, sospesa tra malinconia e consolazione. Non è un brano da playlist da ballare né da ascolto distratto: è una confessione sussurrata, un abbraccio delicato nei giorni in cui si ha bisogno di sentire che qualcuno c’è.Il coraggio di restare, la libertà di andare
Una delle frasi più disarmanti del testo è: “Quando sceglierai di andare / non ti chiederò perché / ma non dire che non hai niente / fino a quando tu avrai me”. È una dichiarazione d’amore matura, che lascia spazio all’altro, che accetta anche il distacco, ma non rinuncia a ricordare il valore di ciò che si è condiviso. Qui l’autore tocca una delle vette più alte della sua poetica: il rispetto per la libertà dell’altro senza rinunciare alla dolcezza della propria presenza.
La voce di Nino Buonocore, come sempre, è calda e misurata, perfettamente in linea con il senso del pezzo. La melodia, essenziale e avvolgente, accompagna il testo senza mai sovrastarlo. “E non dire” è una canzone che merita di essere riscoperta, amata, custodita. È un brano che consola, che accompagna, che sa esserti amico proprio quanto ne hai bisogno.
Il testo di “E non dire” di Nino Buonocore
E non dire che non hai niente
se ti svegli con il sole
se hai un momento bello da ricordare
Tutto quello che c’è in te
prima o poi ti servirà
Non lasciarti mai ingannare
dalla fretta di volare
E non dire che non hai niente
quando sei davanti al mare
e puoi correre e fermarti a respirare
Forse pensi che non basta
forse è poco anche per te
ma non dire che non hai niente
fino a quando tu avrai me
Ogni volta che ti perdi
nel silenzio dei tuoi guai
Quando chiami e non risponde
nessuno sono io che ti prendo per mano
E non dire che non hai niente
fosse pure un dispiacere
o un dolore che non ti fa dormire
Quando sceglierai di andare
non ti chiederò perché
Ma non dire che non hai niente
fino a quando tu avrai me
E ogni volta che ti perdi
nel silenzio dei tuoi guai
Quando chiami e non risponde nessuno
sono io che ti prendo per mano