Gioie e dolori per il format di Canale 5
Sembrerà strano ma ad oggi sono uno dei pochissimi che esce allo scoperto ed etichetta come dannosa la vittoria di Alberto Urso nella finalissima della diciottesima edizione del talent show principe della TV italiana, Amici di Maria de Filippi.
Capiamoci fin da subito, il giovanissimo ventunenne siculo è quanto di meglio la musica e la televisione italiana potessero chiedere: una bella voce, tecnicamente perfetto, umile, alla mano, sinceramente e convintamente quello che si dice “un bravo ragazzo” oltre che un inoppugnabile talento canoro, uno di quelli cristallini, evidenti e purissimi.
E allora perchè, direte voi, mi ostino a ritenere la vittoria di Alberto Urso una sconfitta per Amici? Semplice, perchè sono assolutamente certo e convinto che il ragazzo non possa avere alcun futuro discografico degno del suo talento e delle sue possibilità. Il talent show di Maria de Filippi, soprattutto negli ultimi anni, è stato, ancor prima di una scuola di musica, il trampolino di lancio per dei ragazzi che altrimenti non avrebbero trovato un proprio posto nella musica italiana. Alberto, invece, una volta uscito dagli studi Elios, checché se ne dica, non ha la neppur minima chance di conquistarsi un posto nello scenario musicale di oggi. Perlomeno non in Italia.
Perchè? Per diversi motivi ma il primo è inequivocabilmente il genere musicale che propone e che, per quanto importante ed impegnato, non potrà di certo spianargli la strada in questo momento. Proporre un pop-lirico nel momento in cui chiunque deve scendere a compromessi con i ritmi latini, la leggerezza delle tematiche e lo svecchiamento dei modelli testuali è come tentare di vincere al Lotto senza mai puntare nemmeno un euro. Impossibile. Semplice.
I riferimenti non mancano, certo. Il Volo ce l’ha fatta e ancor prima c’è riuscito Andrea Bocelli peccato che questi artisti non arrivassero da un talent show come Amici dove la fidelizzazione del pubblico è spesso alquanto momentanea e, soprattutto, non si proponessero nel 2019 ma almeno dieci anni fa. E solo noi sappiamo quanto fosse diversa la musica italiana dieci anni fa… E poi, diciamocela tutta, non è che Il Volo e Bocelli stiano trovando grandi soddisfazioni in Italia attualmente. All’estero, come sempre, è un’altra storia. Ma lo è soprattutto perchè lì si campa con le cover storiche della musica italiana (nei live).
Il problema di Alberto, ahimè, sarà, come lo è anche per Il Volo e per Bocelli d’altronde, trovare un proprio repertorio inedito all’altezza. Un repertorio capace di superare i confini delle mode, dei canoni radiofonici e dei gusti maggiormente condivisi da chi oggi la musica è rimasto ad ascoltarla. Un conto è convincere all’interno di un talent show, un altro è farlo sul mercato discografico. E non è di certo un caso che nella finalissima di Amici il primo brano inedito di Alberto sia arrivato ben oltre la mezzanotte. Un piccolo dato ma alquanto significativo.
Che ci perde Maria de Filippi ed Amici in tutto questo mi chiederete. Tutto. Perchè un talent funziona se gli ascolti sono alti e se i “prodotti” che sforna funzionano poi sul mercato. E Alberto non funzionerà allungo, fidatevi. Ad ogni modo, mi auguro di sbagliarmi. Ma non credo.
Ilario Luisetto
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