Elisa a San Siro è luce (e nessun tramonto a Milano ovest) – RECENSIONE CONCERTO

Il resoconto del live di Elisa, in scena per la prima volta allo Stadio San Siro di Milano, per uno show ricco di ospiti e curato nei minimi particolari. La nostra recensione del concerto
Elisa nel tempio della musica con uno spettacolo cercato e sudato, il suo primo San Siro, figlio di una carriera importante, arrivato forse tardi, ma sicuramente senza bruciare le tappe, direi piuttosto nel momento giusto. La nostra recensione del concerto si apre con questa riflessione sulla tempestività dei live che, spesso e volentieri, non intercettano il decorso naturale delle cose.
Invece Elisa c’è e lo dimostra una scaletta che espone il meglio del suo repertorio, con tanto di ospiti prestigiosi e che molti colleghi – magari più in voga e con più streams – si sognerebbero di avere tutti insieme nello stesso concerto. L’inizio è micidiale, si parte con l’intro di Okgiorgio e un accenno di “Gift”, per poi fare sul serio con il trittico perfetto “Labyrinth”, “Rainbow” e “Broken”.
Il primo brano della serata è “Una poesia anche per te”, che proprio quest’anno compie vent’anni dalla sua pubblicazione come singolo. Poi è la volta di “Heaven Out Of Hell” e subito dopo di “Dillo solo al buio”, una perfetta alternanza tra passato e presente della produzione dell’ugola di Monfalcone. Si prosegue a vele spiegate con “The Waves”, “Stay” ed “Eppure sentire (un senso di te)”.
Il tema della natura e della cura ambientale è centrale: in scena trova posto una struttura in legno adornata con grandi fiori. I visual che accompagnano i brani si muovono tra racconti di elementi naturali e cornici grafiche attorno all’immagine live di Elisa, composte da piante e ornamenti floreali.
Dopo l’intenso momento del canto maori di Nauria, si riprende il viaggio con “A Prayer”, per poi cimentarsi con leggiadria nell”Halleluja” di Leonard Cohen e proseguire in pompa magna con “Promettimi” e “Anche fragile”. Primo ospite della serata è Giuliano Sangiorgi, che interviene duettando sulle note di “Ti vorrei sollevare” e “Basta così”.
È la volta di un’altra cover, “Almeno tu nell’universo”, per poi lasciare spazio al primo medley della serata, composto da “A tempo perso”, “It Is What It”, “Is Cure Me” e “Neon”. Spazio all’ultimo singolo “Sesso debole”, in rotazione radiofonica da venerdì 13 giugno, e all’emozionante “Dancing”. Ovazione per “Se piovesse il tuo nome”, tra le canzoni più riuscite del repertorio più recente della cantautrice friulana, qui accompagnata da Dardust.
L’ultimo medley vede Elisa interpretare “Seta” in solitaria e “Palla al centro” in compagnia di Jovanotti, secondo grande ospite della serata. Lorenzo rimane anche per la canzone successiva, tratta dal suo vasto repertorio, vale a dire “Le tasche piene di sassi”, eseguita in trio con l’aggiunta anche di Cesare Cremonini, la ciliegina sulla torta. È uno dei momenti più sentiti del concerto.
Emozioni bissate per “Poetica“, sempre in trio, con Jova che si congeda per lasciare il palco a Cremonini ed Elisa, che eseguono dal vivo l’avvincente duetto di “Nonostante tutto”. Poi i riflettori sono tutti per l’ugola di Monfalcone e la sua “Luce (tramonti a nord est)”, con cui vinse Sanremo nel lontano 2001. Applausi a scena aperta. Si prosegue con il ritmo di “No Hero” e “L’anima vola”.
Ospite femminile, l’unica (proprio come il suo singolo di prossima uscita) è Giorgia, con cui Elisa interpreta “Di sole e d’azzurro” e “La cura per me”. Spazio poi al rock di “Together” e al rocker per antonomasia, Luciano Ligabue, sulle note di due pezzi da lui stesso firmati: “Gli ostacoli del cuore” e “A modo tuo”.
Il sipario cala sulle note di “O forse sei tu” e “Qualcosa che non c’è”, ma resta la magia di una serata unica nel suo genere. E mentre San Siro si svuota il pensiero va alla potenza della musica senza tempo di Elisa e a quanto sia giusto saper aspettare e non fare mai il passo più lungo della gamba. Lo show di questa sera ne rappresenta una meravigliosa dimostrazione.
Ah, quando le cose arrivano nel momento giusto… si vede e, soprattutto, si sente! Per concludere questa recensione del concerto di San Siro, in estrema sintesi (come direbbe il “buon” Michele Monina), Elisa è luce… altro che tramonti a Milano ovest.
Elisa e la scaletta del concerto di San Siro (18 giugno)
- Intro Okgiorgio – Na Na Na / Gift
- Labyrinth
- Rainbow
- Broken
- Una poesia anche per te
- Heaven Out Of Hell
- Dillo solo al buio
- The Waves
- Stay
- Eppure sentire (un senso di te)
- A Prayer
- Hallelujah
- Promettimi
- Anche fragile
- Basta così con Giuliano Sangiorgi
- Ti vorrei sollevare con Giuliano Sangiorgi
- Almeno tu nell’universo
- Medley:
A tempo perso
It Is What It
Is Cure Me
Neon - Sesso debole
- Dancing
- Se piovesse il tuo nome con Dardust
- Medley:
Seta con Dardust
Palla al centro con Dardust e Jovanotti - Le tasche piene di sassi con Jovanotti e Cesare Cremonini
- Poetica con Jovanotti e Cesare Cremonini
- Nonostante tutto con Cesare Cremonini
- Luce (tramonti a nord est)
- No Hero
- L’anima vola
- Di sole e d’azzurro / La cura per me con Giorgia
- Together con Giorgia
- Gli ostacoli del cuore con Ligabue
- A modo tuo con Ligabue
- O forse sei tu
- Qualcosa che non c’e’