sabato 23 Novembre 2024

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Emma cambia per cantare “Adesso” – RECENSIONE

Recensione del nuovo progetto discografico della cantante salentina

Dal 2010, anno della sua vittoria ad Amici di Maria de Filippi, ne ha fatta di strada Emma che a novembre 2015 ha pubblicato il suo quinto album in carriera. A più di due anni di distanza da “Schiena“, album che la consacrò fra i big della musica italiana, la salentina prova a sorprendere con un disco che guarda verso nuove atmosfere e una musica più matura. “Adesso“, questo il titolo del nuovo progetto, inserisce un pizzico di elettronica tra le ballate più classiche dove esce una Emma attenta a dare un messaggio più che sformare qualche facile hit. Un disco costruito su misura per la salentina che ha voluto prendersi il tempo necessario e collaborare anche alla produzione con Luca Mattioni. 

Anticipato quest’estate da “Occhi profondi“, che già lasciava intuire una leggera svolta verso un rock contaminato dall’elettronica, e poi da “Arriverà l’amore“, più classica e pop invece, il disco contiene ben 13 tracce.

Si parte non a caso da Adesso (ti voglio bene) dedicato agli affetti e non solo all’amore. Scritto e composto unicamente da Emma è un’intima ballata senza grandi ritornelli da ricordare proprio perché l’artista che la interpreta non è più quella che scrisse Amami, vera e propria hit radiofonica, ma oramai una donna cresciuta.

Inizia poi il viaggio attraverso le atmosfere più dure e rock di quest’album che trovano il principio in Occhi profondi per trovare corpo in Quando le canzoni finiranno, che si apre con grandi archi e una leggera chitarra acustica a cui presto si aggiunge una batteria potente, e Facciamola più semplice, scritta dall’importante firma di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro che fa uscire la sua anima rock mista all’elettronica dell’ultimo periodo creando un piccolo gioiellino per la salentina che può raccontare la possibilità di concludere una storia d’amore serenamente.

Tra le tracce più melodiche trovano spazio Finalmente, perla davvero interessante di Giovanni Caccamo (ultimo vincitore di Sanremo giovani e nel 2016 nuovamente all’Ariston tra i big con Deborah Iurato) che dona a Emma questo testo struggente e In viaggio che paragona la vita ad un lungo percorso da compiere tra i ricordi.

Ma le vere novità a livello di sound arrivano con Io di te non ho paura, dove si racconta un amore senza segreti e al quale ci si dona completamente, e con Il paradiso non esiste, dove le atmosfere elettroniche tanto osannate si fanne più presenti nel finale.

Per questo paese rappresenta un ritorno per Emma ai temi sociali già affrontati in passato con Non è l’inferno (brano con cui vinse il Festival di Sanremo nel 2012). Dedica all’Italia che fa uscire parole di fiducia e amore per “questo dannato paese di lotte e santissime chiese”. Argento adesso parla invece di sesso senza usare troppe metafore e con una voce sensuale, carnale e passionale quasi inedita per Emma da sempre conosciuta per la sua grinta vocale ed interpretativa.

Piccolo gioiellino è Poco prima di dormire che chiude questo album fungendo quasi da conclusione di questa prima parte di carriera di Emma che sulle parole dei fratelli Verrienti che tracciano un ritratto dell’Emma che “rimane sempre la stessa” tra palco e giornali, gioie e difficoltà.

Adesso non può che essere che considerato l’album della vera maturità di Emma che sembra voler definitivamente uscire da una musica da semplice hit radiofonica per creare qualche cosa di più attraverso una ricerca musicale che comunque è ancora all’inizio e, da qui, sembra avere davvero un ampio potenziale davanti.

Miglior traccia: Arriverà l’amore/Finalmente/Il paradiso non esiste

Voto complessivo: 8,2/10

Qui è disponibile anche la video-recensione dell’album

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.