sabato 7 Dicembre 2024

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Emma Muscat e Blas Cantò: “Parliamo e cantiamo la stessa lingua” – INTERVISTA DOPPIA

A tu per tu con i due giovani artisti per la prima volta insieme nel singolo estivo intitolato “La stessa lingua

Tempo di nuova musica per Emma Muscat, reduce dall’esperienza dell’Eurovision Song Contest e dalla pubblicazione dell’Ep I am Emma. A un anno di distanza dalla nostra precedente intervista, la ritroviamo in compagnia del cantante spagnolo Blas Cantò in occasione dell’uscita del loro nuovo singolo “La stessa lingua”, pubblicato da Warner Music Italy lo scorso 22 luglio.

Ciao ragazzi, benvenuti. Cosa rappresenta per voi “La stessa lingua”?

Emma: «Per me è davvero un brano speciale, tra le mie canzoni preferite, perché non è un brano molto up, ma è abbastanza mid-tempo. In più, la melodia è fantastica e il significato, per quanto mi riguarda, è molto importante. Non essendo italiana, faccio sempre molta fatica a farmi capire, all’inizio, con le altre persone. Non a caso la canzone si chiama “La stessa lingua” e il messaggio che voglio lanciare è che le lingue non devono imporci dei limiti, alla fine credo che le persone possano capirsi tramite la musica e tramite i sentimenti».

Blas: «È un brano incredibile, oggi abbiamo realizzato il videoclip e con le immagini devo dire che assume un valore ancora più significativo. È una di quelle canzoni che vanno dai piedi al cuore, perché si può sia ballare che sentire. Le parole sono importanti quanto il ritmo e la melodia».

Come vi siete conosciuti e com’è nata l’idea di lavorare insieme?

Emma: «Ci siamo conosciuti tramite la nostra casa discografica. Lui ha partecipato all’Eurovision lo scorso anno per la Spagna,io quest’anno per Malta. Ci siamo seguiti e stimati a vicenda, quando è arrivata la possibilità di collaborare siamo stati entrambi felici».

Blas: «Emma è una vera popstar, perché è molto talentuosa e sa benissimo come esprimere tutto quello che sente, sia quando canta che quando parla. Ha un carattere e un modo di fare che non passano dicerto inosservati».

Siete entrambi reduci dall’esperienza dell’Eurovision Song Contest, cosa vi ha lasciato?

Emma: «È stata un’esperienza incredibile, unica nel suo genere, anche se c’è parecchia pressione e stress attorno ai preparativi, mi riferisco a ciò che accade prima di arrivare sul palco davanti a milioni di persone. Ci sono un sacco di prove e tutto viene registrato, quindi devi essere sempre concentrato, non puoi sentirti mai libero anche di sbagliare, perché ti senti sempre con gli occhi addosso».

Blas: «Proprio come diceva Emma, l’Eurovision è tutto un grande show, anche quello che non si vede in televisione. ma per chi partecipa è come sentirsi in onda ventiquattrore su ventiquattro. Si tratta di una manifestazione che fa parte della storia di ogni Paese, dove hanno preso parte artisti del calibro degli Abba, Celine Dion, Lara Fabian, Julio Iglesias e tantissimi altri».

Per concludere, quali canzoni estive vi legano e vi ricordano la bella stagione?

Blas: «Ricordo un’estate di quando ero piccolo in cui andava moltissimo “La bomba” di King Africa, ogni volta che la riascolto mi trasmette allegria e mi fa venire in mente gli anni spensierati della mia infanzia».

Emma: «A me, invece, viene in mente “Vamos a la playa” di Miranda, che se non sbaglio è uscita la stessa estate di “La bomba”. Ecco, se penso all’estate, mi viene in mente subito quella canzone!».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.