sabato 23 Novembre 2024

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Emma, Spotify ed il meccanismo (ignoto) delle playlist

I fan della cantante in rivolta per il mancato inserimento nelle playlist della loro artista

Succede che Emma qualche settimana fa lancia in rotazione radiofonica il suo singolo Io sono bella scritto da Vasco Rossi. Un brano dall’appeal importante e, soprattutto, dall’hype davvero alto. Succede che il brano schizza dritto in vetta alle classifiche dei passaggi radiofonici nazionali e si difende piuttosto bene anche dal punto di vista dei download digitali dove tutt’ora permane giornalmente in top20. Succede anche, però, che le maggiori playlist digitali sulla piattaforma di Spotify ignorano totalmente l’uscita del brano e non lo inseriscono nel proprio elenco di proposte musicali.

Succede che a distanza di poche settimane escono i singoli di lancio di altre decine di artisti con cui la salentina condivide una certa popolarità oltre che numeri di dischi e biglietti venduti nel corso della propria carriera. E, strano gioco del destino, quei brani finiscono dritti dritti, dal giorno della propria uscita, dentro le maggiori playlist di Spotify.

Ma come? Un brano non viene nemmeno calcolato dopo aver conquistato le classifiche delle radio e delle vendite, un altro, invece, nel giorno stesso della sua uscita viene puntualmente inserito ancor prima di sapere se sarà un successo o meno nelle altre piattaforme. Giusto per chiarire, ‘Duemila volte’, ultimissimo singolo di Marco Mengoni, fin dal giorno della sua uscita sta nelle maggiori playlist del servizio di streaming di punta ma non è mai entrato nemmeno in top5 della rotazione radiofonica nazionale.

Qual è, dunque, il criterio per entrare in queste chiacchieratissime playlist, chi ne decide o meno l’ingresso e perchè sono così importanti oggi giorno tanto da suscitare una vera e propria rivolta di fan che hanno inondato Twitter con 18.000 tweet in una sola giornata con l’hastag #chiediloaspotify al fine di ricevere quanto meno delle risposte.

Il perchè sia così importante entrare nelle playlist digitali è semplice: oggi i dischi non si vendono più quindi i numeri li si fanno tutti (o quasi) a partire dai servizi di streaming (mio malgrado). Le playlist sono canali che consentono agli utenti di ascoltare un po’ di tutto, un po’ tutti i successi del presente senza pretendere che l’utente debba andare a cercare questo o quell’artista o questo o quel singolo brano. Se un brano è in un playlist, dunque, ha molte più probabilità di essere ascoltato (più la playlist è popolare, poi, e meglio è) e, soprattutto, gode anche di quegli ascolti dei non-fan che, agli occhi dei numeri, non sono di certo diversi da quelli dei fan. Un ascolto è un ascolto. Che sia voluto o no. E quello delle playlist spesso e volentieri non è voluto. Ma si sa, per le certificazioni (e, dunque, per le vendite) bastano 30 secondi di un distratto ascolto per “acquistare” un brano).

Che cosa o chi determina l’inclusione o meno, dunque, dei brani in queste playlist? Questo è il vero dilemma. Ciò che è certo è che non è il successo radiofonico o di vendita “effettiva” a determinarlo perchè, altrimenti, Emma ne avrebbe avuto sicuramente accesso visti il gradimento delle radio, la top20 costante su iTunes e l’esordio al primo posto dei dischi più venduti con ‘Fortuna’ (di cui qui la nostra recensione). Al momento non si conoscono ancora le risposte ma ci si continua ad augurare che un criterio venga selezionato e che i soggetti responsabili delle scelte degli inserimenti nelle playlist più popolari vengano ufficialmente presentati.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.