Recensione della riedizione sanremese dell’ultimo album del cantautore
Cosa sarebbero le fiabe senza il lieto fine? Senza quel magico rituale del “e vissero tutti felici e contenti“? Indubbiamente non sarebbero la stessa cosa e sicuramente avrebbero avuto assai meno successo nell’immaginario di milioni e milioni di bambini. Ecco, la stessa cosa si può dire, su per giù, anche per le canzoni ed i dischi: che cosa sarebbero gli album senza quella canzone-manifesto? Senza quel brano che si fa ricordare per la sua importanza non solo commerciale ma anche, e soprattutto, emozionale? Ed ecco che anche Cenerentola (qui la nostra recensione), l’ultimo album d’inediti di Enrico Nigiotti ha trovato quel suo lieto fine che tanto ci si aspettava con una preziosa, ed importante, riedizione.
Con la nuova partecipazione al Festival di Sanremo, la seconda in assoluto ma la prima tra i big, del giovane cantautore toscano è arrivato a febbraio 2019 Cenerentola e altre storie…, un disco che raccoglie gli inediti dell’album pubblicato lo scorso mese di settembre con altre due nuovissime tracce.
Non poteva mancare, ovviamente, la commovente ed emozionante Nonno Hollywood che le penna di Livorno ha scelto di portare in scena sul palco dell’Ariston riuscendo a conquistare il decimo posto finale al Festival di Sanremo del 2019. Un testo importante dedicato alla figura del nonno scomparso si appoggia su di una classica melodia italiana che parte con il pianoforte ed una voce sussurrata per voi virare verso una lenta e progressiva apertura orchestrale con i violini in grande spolvero. Mentre la canzone avanza scorrono i ricordi non facendo mancare nemmeno la riflessione sul presente e la sua società: “nonno mi hai lasciato dentro a un mondo a pile, centri commerciali al posto del cortile, una generazione con nuovi discorsi, si parla più l’inglese che i dialetti nostri. Mi mancano i tuoi fischi mentre stai a pisciare, mi manca la Livorno che sai raccontare”.
Nella riedizione è presente anche La ragazza che raccoglieva il vento, un brano suonato ed inciso totalmente in versione acustica e dedicato con semplicità alla figura di Alda Merini, celebre e fondamentale figura che ha sconvolto la letteratura e la poesia italiana del secondo Novecento. Una canzone talmente leggera e sopraffina che si fatica ad afferrare e che, in qualche modo, rappresenta l’altra essenza di Nigiotti e della sua musica: una musica che vuole arrivare dritta al punto senza troppi sotterfugi di arrangiamenti e motivetti.
Miglior traccia: Nonno Hollywood – Buona notte
Voto complessivo: 8/10
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Ilario Luisetto
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