domenica 15 Dicembre 2024

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Enula: “La mia musica organica, meno pop e più eterea” – INTERVISTA

A tu per tu con Enula per parlare del suo nuovo singolo intitolato “Erano more”. La nostra intervista alla giovane artista

È disponibile da venerdì 13 dicembre il nuovo singolo di Enula, dal titolo “Erano more”, prodotto dai Room9, già al lavoro con The Kolors, Alfa, Michele Bravi e moltissimi altri. Enula INTERVISTA

La canzone, fuori per Universal Music Italia, è una ballad intensa e profondamente evocativa, capace di intrecciare immagini poetiche e crude in un mosaico di emozioni. Enula INTERVISTA

Con una struttura narrativa che sembra oscillare tra il sogno e la realtà, Enula disegna una storia di intimità, perdita e ricerca di sé, dove ogni verso è impregnato di una struggente vulnerabilità. Ecco cosa ci ha raccontato in questa nuova intervista.

Partiamo da “Erano more”, com’è nato e come si è svolto il processo creativo?

«È stato un processo diverso dal solito per me, perché mi sono lasciata ispirare un po’ dal libro che sto scrivendo. Quindi è successo un po’ naturalmente, durante questa fase di scrittura del mio romanzo, mi è capitato di scrivere una canzone che non ha a che fare direttamente con il libro, ma in qualche modo ne ha subito delle influenze. Si è trattato di un vero e proprio viaggio, ispirata da questo racconto ancora in fase di scrittura».

Dal punto di vista sonoro, che tipo di lavoro c’è stato dietro la ricerca del sound in studio con i Room9?

«È stato un lavoro di comunione, alla fine è stato anche abbastanza rapido, loro hanno su vari suoni, il mio intento era quello di ricreare un ambiente piuttosto emotivo, con la musica che aiutasse a toccare delle corde molto emotive, perché comunque si tratta di una ballad. Il risultato mi piace, mi serviva un tappeto sonoro un po’ svuotato, per poter essere abbastanza nuda e cruda. Infatti per dire, la batteria arriva a metà ritornello, ricreando questo clima abbastanza intimo. Poi si riempie, ci sono tante voci, molti cori, proprio come piace a me».

“Erano more” è di fatto il quarto singolo che pubblichi quest’anno, il primo è stato “Battito”, poi è arrivato “Big Bang” e, infine, “Domenica”. In che direzione andrà la tua musica?

«Devo dire che le scelte di quest’anno sono state abbastanza diverse l’una dall’altra, allo stesso tempo mi fa sempre piacere quando le persone mi dicono sì è vero, sono diverse, hanno uno stile differente, perché un po’ io mi sto cercando. In questo mi fa molto piacere, al di là di tutto. Questo ultimo singolo “Erano more” lo definisco abbastanza organico, mi piacerebbe proseguire verso questo filone, perchè mi dà la possibilità di esprimere la mia emotività, rispetto ad esempio a un pezzo più leggero come “Domenica”. Mi piacerebbe, poco a poco, avvicinarmi a un filone un po’ meno pop e più etereo, legato anche alla spiritualità».

Per concludere, qual è il tuo personale bilancio del 2024 e quali obiettivi ti poni per il 2025?

«Il 2024 è stato un anno importante per me, anche se un po’ sulle montagne russe, sono passata da vari contrasti, alti e bassi, per poi sicuramente ritrovarmi nel 2025 con un altro tipo di consapevolezza, mettiamola così. Quindi è stato un anno di riscoperta, un po’ come se avessi avuto una sorta di risveglio interiore. A volte mi capita questa cosa, ogni tre anni, il terzo anno, infatti è successo di dovermi una botta di risveglio. Per il 2025, vorrei iniziare anche musicalmente a portare anche i miei brani in spagnolo, perchè mi capita di scrivere anche in spagnolo. Poi, vorrei completare il mio romanzo e, chissà, magari lavorare per ritrovarmi su un bel palco, penso a Sanremo, vediamo, non lo so cosa succederà, però ci spero».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.