A tu per tu con Enzo Miceli, in occasione dell’uscita del suo primo romanzo intitolato “Pantarei”. La nostra intervista al noto compositore e produttore
Enzo Miceli, uno dei più apprezzati produttori artistici e discografici della scena
musicale italiana, ha pubblicato il suo primo libro “Pantarei”, edito da Pendragon (qui il link per l’acquisto).
Personalità eclettica, autore, compositore e arrangiatore, nella sua carriera Miceli
ha realizzato alcuni tra i dischi più originali dell’ultimo ventennio. Produttore artistico, tra gli
altri, di dieci album di Daniele Silvestri, per due anni consecutivi viene premiato agli Italian
Music Awards come “Miglior produttore italiano”.
“Salirò”, “La paranza” e “Le cose in comune” (canzone premiata nel 1996 con l’ambita Targa Tenco) sono soltanto alcune tra le sue ropere di maggior successo. Di seguito la nostra videointervista.
Enzo Miceli presenta “Pantarei”, l’intervista
La sinossi di “Pantarei”
La storia si svolge su una piccola isola del mediterraneo (Pantarei) e
racconta le vicissitudini di quattro generazioni di una stessa famiglia; l’intero libro è,
quindi un flash back per cui narrazione e intreccio non coincidono. Le sequenze
principali sono: l’introduzione, in cui si parla di Pablo che vive nell’attesa infinita di
Giulia, figlia del marchese Cesare Di Villalba, che scompare da Pantarei dove non farà
più ritorno; la storia di Santiago, pescatore comunista e padre di Pablo; del marchese
Cesare di Villalba e di sua moglie Anna; di Rebecca, figlia di Giulia, che alla morte del
nonno (il marchese) che non ha mai conosciuto, giunge a Pantarei e, giorno dopo giorno
dipana la matassa di un oscuro passato ricostruendo la storia dei suoi parenti. Nel flash
back narrativo si possono individuare anticipazioni mimetizzate nel testo, che
forniscono informazioni importanti sul prosieguo della storia, il cui momento
culminante è il finale.
La storia prende spunto dalla teoria dell’Eterno ritorno di Nietzsche: Rebecca, figlia di
Giulia, è il mezzo di cui il destino si serve per fare rivivere, in una velata metempsicosi,
l’infinita storia d’amore di Anna e Santiago, nella quale Rebecca è Anna, e Pablo è
Santiago.
Il romanzo è veramente ben strutturato, non è facile tenere insieme tutti i fili che si
intrecciano in questa storia senza lasciare nulla in sospeso o confondere il lettore, e
l’autore ci riesce benissimo. La trama inoltre è molto originale, coinvolge facilmente
e, soprattutto sul finale, è toccante e commovente, il tutto è facilitato anche dai
molteplici dialoghi, che si leggono con piacere perché risultano sempre molto
verosimili. Anche l’idea di utilizzare la teoria dell’Eterno ritorno di Nietzsche come
base del romanzo su cui costruire poi l’intera struttura risulta particolarmente
azzeccata, e riesce a trascinare il lettore in quello che sembra quasi un universo
parallelo, dove le storie si ripetono sullo sfondo di quest’isola, anch’essa protagonista
indiscussa della storia.
Un racconto molto bello sulle relazioni, sul tempo, ma soprattutto sulla
forza dell’amore, in tutti i sensi e in tutte le sue versioni.
Nico Donvito
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