Enzo Tortora: una delle voci che ha fatto la storia della radio italiana

Century Radio

Un secolo di voci, musica e storie che hanno fatto grande la radio, tra passato e attualità, davanti e dietro il microfono. A cura di Pio Russo

Benvenuti a Century Radio, la rubrica dedicata ai cento anni della radio. In questo spazio esploreremo l’affascinante mondo della radiofonia, non solo attraverso ciò che ascoltiamo, ma anche svelando cosa accade quando i microfoni si spengono. Oggi parliamo di Enzo Tortora.

Pio Russo racconta l’evoluzione e l’involuzione di un mezzo che ha segnato intere generazioni, portando musica, voci e storie nelle case di tutto il mondo. Dal fascino delle prime trasmissioni fino all’era del digitale, in un viaggio tra passato, presente e futuro della radiofonia.

Enzo Tortora: una delle voci che ha fatto la storia della radio italiana

Al Festival del Cinema di Venezia, è stata presentata la serie “Portobello“, che sarà trasmessa da HBO e che racconta la storia di uno dei volti italiani più popolari, Enzo Tortora. Uomo perbene, presentatore radiotelevisivo tra i più popolari, Tortora fu vittima di uno dei più gravi errori giudiziari italiani. Chiamato in causa da alcuni pentiti, venne arrestato con l’accusa di stupefacenti a associazione a delinquere di stampo camorristico, venne assolto con formula piena, dopo una battaglia durata tre anni, il 15 Settembre 1986. La vicenda giudiziaria ne provocò la malattia che lo portò alla morte il 18 Maggio del 1988. 

Prima di diventare uno dei volti più iconici della televisione italiana, Enzo Tortora ha lasciato un segno indelebile nel mondo della radio. La sua carriera radiofonica è stata un viaggio di innovazione, sperimentazione e grande comunicazione, che ha contribuito a definire nuovi standard per il mezzo. Tortora non era solo un conduttore, ma un autentico pioniere, capace di portare freschezza e intelligenza in ogni trasmissione.

Enzo Tortora iniziò la sua carriera in radio negli anni ’50, collaborando con l’EIAR (l’antenata della Rai), dove si fece notare per la sua voce calda e la sua capacità di stabilire un contatto diretto con il pubblico. I suoi primi lavori furono legati alla conduzione di programmi di intrattenimento e varietà, che all’epoca rappresentavano il cuore della radio italiana.

Se possiamo considerare “Il Signore delle 13” come il primo contenitore radiofonico, dove un fantastico Alberto Sordi diventava il mitico Mario Pio, forse il suo programma più popolare fu “Il Campanile d’Oro”, un format che mescolava musica, quiz e intrattenimento. Tortora dimostrò fin da subito di essere un conduttore brillante, capace di mantenere un ritmo vivace e coinvolgente, conquistando gli ascoltatori con il suo stile garbato, ma mai banale.

Tortora era un maestro della parola. La sua capacità di raccontare storie, coinvolgere il pubblico e creare empatia era straordinaria. In un’epoca in cui la radio era il principale mezzo di intrattenimento, Tortora si distinse per l’intelligenza e la modernità dei suoi programmi. Era un conduttore che sapeva ascoltare, ma anche provocare, stimolando il dibattito e il pensiero critico.

Un altro suo tratto distintivo era il modo in cui riusciva a parlare a tutti: dal pubblico più popolare a quello più colto. La sua voce era un ponte che univa generazioni e culture, rendendolo uno dei personaggi più amati della radio italiana.

Anche dopo il suo passaggio definitivo alla televisione, Enzo Tortora non dimenticò mai la radio. Continuò a partecipare a programmi e a sperimentare nuovi format, mantenendo vivo il legame con quel mezzo che aveva rappresentato il punto di partenza della sua carriera.

La radio è stata per Tortora, come per tutti in pratica, una palestra fondamentale, dove ha potuto sviluppare e perfezionare il suo stile unico. Ancora oggi, il suo contributo è ricordato come uno dei più significativi nella storia della radio italiana.

Enzo Tortora non è stato solo un conduttore, ma un innovatore e un narratore straordinario. La sua carriera in radio ha gettato le basi per il successo che avrebbe poi raccolto in televisione, dimostrando che il talento e la passione possono superare ogni barriera. La sua eredità continua a vivere, non solo nei programmi che ha creato, ma anche nell’immagine di un professionista che ha saputo mettere cuore, intelligenza e umanità in ogni parola trasmessa via etere.

Una piccola curiosità: Enzo Tortora, tralasciando il periodo della vicenda giudiziaria, fu allontanato due volte dalla RAI. Una prima, nel 1962, per aver ospitato nel suo programma “Telefortuna“, Alighiero Noschese, che in quel periodo, in teatro, faceva un’irriverente imitazione del Presidente del Consiglio, Amintore Fanfani. Tornò nel 1965, per poi essere allontanato una seconda volta nel 1969 per aver definito la RAI, in un’intervista sul settimanale Oggi, “un jet colossale pilotato da un gruppo di boy scout che si divertono a giocare con i comandi”.

Scritto da Pio Russo
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