venerdì 10 Gennaio 2025

ULTIMI ARTICOLI

SUGGERITI

Ermal Meta, “Il campione” e la consapevolezza di accettare qualcosa che non c’è – RECENSIONE

Analisi del nuovo singolo di Ermal Meta dal titolo “Il campione”, una presa di consapevolezza di qualcosa che non potrà cambiare mai: noi stessi

Ermal Meta, con il nuovo singolo “Il campione” ci fa immergere in una visione nostalgica di un passato che ci ha plasmato. Un vissuto che ha formato il nostro carattere, la nostra personalità, il nostro essere. E quella convinzione di essere tutti unici e speciali, meritevoli di un amore da sogno.

Il campione” è una presa di consapevolezza di quanto la vita possa essere caduca. Quella voglia di individualità che spesso e volentieri ci fa dimenticare che non siamo soli, e che, chi ci sta intorno ha forse bisogno di noi. Un afferrare con la propria coscienza che questo cammino di vita non andrebbe percorso da soli…

“Ricordi quando da bambini di giocava per strada, s senza chiedersi perché la vita passava. Pensiamo di essere diventati tutti quanti solo un’eccezione, ma siamo sempre stati regole, regole da imparare bene” recita l’inizio del secondo verso. Quel tuffo nella nostalgia che ci fa vedere cosa siamo davvero oggi.

 “E forse è vero sai che tutte ste canzoni non ci salveranno mai. Le canteremo sì, più forte come sai. Più forte di un campione che intanto non la passa mai, non la passa mai, mai” è l’accennato ritornello che non prevarica in alcun modo il resto del brano. Questa consuetudine di non voler creare componimenti i cui refrain vadano a coprire tutto il resto. Frutto di quella vena cantautorale che vuol dare significato ad ogni singola parola di quel percorso di tre minuti che chiamiamo canzone. Ma è proprio in questa ripresa accennata che troviamo l’intero significato del brano: quella voglia di provare sensazioni forti, di voler ricevere amore, ma senza riuscire a darlo. Senza riuscire a ricambiare quel sentimento travolgente…rimanendo nell’individualità. Intrappolati nell’io, piuttosto che nel noi.

“E ti nascondi dietro i tuoi sorrisi e non sai nemmeno cosa dirmi. Ma dimmi di no, dimmi di no, dimmi di no, dimmi di no. Che non siamo due collezionisti di foto felici con gli occhi tristi. Ma dimmi di no, dimmi di no, dimmi di no, dimmi di no” è il verso che non fa altro che ribadire tale concetto. Quella parvenza di voler gridare al mondo…Vedete? Anch’io non sono solo! Ma con gli occhi che comunicano tutt’altro. Non ci si può sforzare di amare solo perché è giusto…

“Io per te farei molto di più di quello che si dice. Ma lasciarti andare via così davvero mi dispiace. E ri-odio tutti questi treni e pure questa stazione, che porta via la gente in ogni direzione, in ogni direzione.” La conclusione di un percorso lineare. Un amore non corrisposto, nel quale uno dà tutto e l’altro vuole accoglierlo, ma senza riuscirci. Ed è lì, in quella consapevolezza che ciò che si desiderava non può avverarsi che subentra quella delusione. Ma allo stesso tempo c’è una presa d’atto che è semplicemente così che doveva andare. Che il nostro nido è altrove…

Ermal Meta con “Il campione” ci ha dimostrato ancora una volta quella capacità di trasformare in poesia emozioni forti, spesso anche tristi. Ma abile a trasformare tutto in speranza, in consapevolezza. Una trasformazione che noi tutti dovremmo sempre compiere: quella capacità di accettare le cose per quel che sono, e agire di conseguenza. Anche quando il risultato non è quello che volevamo. “Il campione” è quel percorso dell’umano fatto di testa, cuore ed anima. E solo quando tutte e tre viaggiano all’unisono si può essere capaci di amare in modo incondizionato. Quell’amore che il campione non prova…