Recensione del nuovo album d’inediti del cantautore
Ermal Meta è stata una delle rivelazioni vere e più interessanti del Festival di Sanremo 2017 che, con il suo esordio nei big, gli ha permesso di farsi conoscere ancora di più al grande pubblico che fino ad allora non lo aveva incontrato se non come autore di tante hit cantate da altri negli ultimi anni o ricordando il suo esordio l’anno precedente tra le Nuove Proposte chiudendo comunque al terzo posto parziale.
Non si poteva che non cominciare con Vietato morire, la title track dell’album nonché il brano che ha avuto la forza di lanciare definitivamente Ermal come interprete proprio all’ultimo Festival di Sanremo arrivando fino al terzo posto finale. Un tema importante e personale come quello della scoperta del valore dell’amore durante un’infanzia fatta di violenza è ciò che fa da contraltare ad un melodia ritmata ed solare. La forza sta tutta nel ritornello dove i suoni si schiudono in per un inciso efficace che testimonia la capacità di quest’autore di saper realizzare abilmente un buon pop.
La gemma dell’album non può non essere il duetto con Elisa sulle note di Piccola anima, fantastica ballata con una bella apertura melodica nell’inciso dopo delle strofe dolci. Elisa ci mette la sua gran vocalità consentendo al brano di spiccare il volo con virtuosismi e delicatezza che ben si sposa alla voce
New York capeggia la branchia di brani acustici poggiando quasi unicamente su di una sola chitarra e qualche arco che si sposano bene con la delicatezza che la voce vuole suggerire nel suo voler trasmettere una dedica profonda e personale. Voodoo love fa affidamento su di un’orchestrazione orchestrale non troppo sostenuta per cantare, senza troppi sali e scendi vocali, la grandezza del sentimento amoroso. Lo stesso si dica per la conclusiva Voce del verbo che, invece, introduce il pianoforte per affidare la dinamica del brano unicamente alla voce che nel ritornello si alza di tonalità e intensità terminando in una interessantissima conclusione orchestrale che quasi funge da ghost track rievocando mondi non così limpidi.
L’altra collaborazione del disco è quella con Vicio, bassista dei Subsonica, che in La vita migliore apre la strada alla faccia più fresca nei suoni di quest’album. Potenziale singolo per la sua bella capacità di coinvolgere radiofonicamente e per lo spot finale con cui termina dicendo “è stato bello sognare insieme”. A chiudere questa parte più ballabile è Bob Marley, che si fa scanzonata parlando d’amore perché “te fai rima con me”.
Ermal con questo disco si impone finalmente sul mercato discografico confermando le caratteristiche che da sempre lo caratterizzano: una grande capacità autorale nel mondo del pop e delle sue diverse sfaccettature, la buona orecchiabilità, la duttilità vocale e l’essenza da vero cantastorie. Un disco riuscitissimo nella sua capacità di raccontare e nelle sua proposta musicale attualissima.
MIGLIORI TRCCE: Piccola anima – Vietato morire
VOTO COMPLESSIVO: 8.2/10
VIDEO-RECENSIONE:
TRACKLIST [autore testo – autore musica]:
- Vietato morire [Ermal Meta]
- Ragazza paradiso [Ermal Meta]
- Piccola anima [Ermal Meta]
- Bob Marley [Ermal Meta]
- La vita migliore (feat. Vicio) [Ermal Meta – Ermal Meta, Luca Vicini]
- New York [Ermal Meta – Ermal Meta, Marco Montanari]
- Vodoo love [Ermal Meta – Ermal Meta, Roberto Cardelli]
- Rien ne va plus [Ermal Meta]
- Voce del verbo [Ermal Meta]
Ilario Luisetto
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