“Essere qui” diventa Boom ed Emma aggiunge quattro nuovi inediti – RECENSIONE
Si completa il puzzle di Essere qui
Essere qui (qui la nostra recensione) è un viaggio alla scoperta di se stessi. E’ un viaggio che Emma ha iniziato dentro di sé ufficialmente lo scorso gennaio ma che, in realtà, ha le sue radici in tempi ben più profondi. Ed ogni viaggio si conclude con il raggiungimento della meta che, in questo caso, è rappresentata da Essere qui – Boom Edition, un nuova versione dell’ultimo progetto discografico dell’artista salentina che qui concede al proprio pubblico gli ultimi 4 brani inediti che originalmente erano stati pensati per questo album.

Lo stesso Colapesce firma anche Nucleare che, invece, si apre con tinte più sobrie ed ammutolite sulla base di un arrangiamento frenato, almeno fino all’esplosione dell’inciso che si dedica ad un amore sfuggito non senza causare sofferenza e dolore. Ancor più tradizionale risulta essere la bella Incredibile voglia di niente che, in qualche modo, da una risposta forte ai nostalgici degli esordi artistici della salentina che qui torna ad incontrare le firme di Dario Faini e Diego Mancino che spesso l’hanno accompagnata. All’orizzonte si odorano tastiere e arrangiamenti sintetici ma quello che ne esce più prepotentemente è il ritorno ad un inciso che cresce con potenza ed efficacia per raccontare il bisogno dell’altro e del sentimento. Una bella ballata pop-rock che si lascia cantare con facilità e che, per questo, si può concedere anche il lusso di inserire delle innovazioni sonore (all’apice nello special finale) che, però, svaniscono di fronte ad un inciso efficacie e performante.

E’ così che il viaggio di Essere qui si conclude e che, in definitiva, restituisce una Emma nuova ma non troppo distante dalla Emma di ieri. Una Emma che si rimette in cammino verso il proprio futuro e la propria evoluzione senza cercare per forza di scendere a compromessi con se stessa e con l’arte che propone. C’è spazio per ieri e per domani nel suo racconto: c’è il pop ed i ritornelli martellanti e crescenti ma c’è anche l’elettronica, la ricerca, l’interiorità. Un album, un discorso ed un’evoluzione eterogenea che fornisce tante diverse risposta a chi ascolta e si chiede chi è oggi Emma. All’ascoltatore la scelta e l’ultima parola.
MIGLIOR TRACCIA: Inutile canzone – Incredibile voglia di niente
VOTO COMPLESSIVO: 8/10
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