venerdì 1 Novembre 2024

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Estate 2018, Bollettino musicologico dei tormentoni – PARTE 8

Viaggio sola andata nel mondo delle canzoni che fanno da colonna sonora di questa stagione estiva

Dopo aver inaugurato questo nuovo appuntamento settimanale parlandovi di “Amore e capoeira”, “Da zero a cento”, “Italiana”, “Non ti dico no”, “Nero bali”, “Moscow mule”, “Felicità puttana”, “D’estate non vale”, “Amore a prima Insta”, “Una grande festa”, “E.STA.A.TE”, “Un altro giorno sulla terra”, “Io mi innamoro ancora”, “Ti ricordi di me?”, “Bye bye”, “Nera”, “Viva la libertà”, “Faccio quello che voglio” e tante altre, ben ritrovati con il nostro consueto bollettino musicologico dei potenziali tormentoni dell’estate 2018, ossia le proposte musicali più fresche che ci terranno compagnia nei prossimi afosissimi mesi.

In questa ottava “puntata” parleremo di Come le onde dei The Kolors e J-Ax, Rollercoaster di Emis Killa, Poesia senza veli di Ultimo, Pensare troppo mi fa male di Federica Abbate e Marracash, Ancora qui di Alessandro Casillo, Non è un caso se l’amore è complicato dei Dear Jack, Tra noi è infinita di Federica Carta, 3 volte niente di Micaela, Controtendenza di Roberta Bonanno e Parole parole di Milly D’Abbraccio. Armiamoci di cuffiette, crema solare e partiamo in direzione spiaggia.

The Kolors e J-Ax – Come le onde

La vera forza dei The Kolors è cantare in italiano, perché in inglese i riferimenti artistici si sprecano, mentre nella nostra lingua rappresentano un’autentica ventata d’aria fresca. “Come le onde” mescola un sound internazionale al rap casereccio di J-Ax, molto più made in Italy di quanto si possa pensare. L’esperimento italo-funky funziona e convince maggiormente rispetto al pezzo sanremese che, a riascoltarlo oggi, rievoca un po’ troppo le sonorità degli Imagine Dragons. In soldoni, Stash & company riescono a salpare verso nuovi mondi, pur rimanendo ancorati alla propria zona di comfort, grazie ad un brano che si lascia canticchiare e fischiettare in allegria.

Emis Killa – Rollercoaster

Molto più trap di quanto ne avessimo memoria, Emis Killa torna con una valigia piena zeppa di autotune, un ritornello accattivante e, forse, un pochino troppo ripetitivo ma, se la funzione primaria del tormentone è proprio quella di martellare, il risultato complessivo è funzionale. Un testo osé che, intervallato da una serie infinita di “alè alè alè”, racconta con passione le vicende di due amanti, lui infoiato e lei ninfomane, anche se il brano comincia in modo abbastanza romantico citando le opere d’arte di Kandinsky e i disegni di Walt Disney, per poi sterzare sulla strada sterrata dell’erotismo. Che dire? 50 sfumature di Killa.

Ultimo – Poesia senza veli

Probabilmente il pezzo più estivo che si potesse pescare da “Peter pan”, una decisione sicuramente sofferta data la massiccia presenza in scaletta di ballad introspettive, tutte prossime potenziali hit. Il 2018 è l’anno di Ultimo, non solo per la vittoria della categoria Nuove Proposte del Festival di Sanremo ma, soprattutto, per il grande abbraccio del pubblico che lo ha accolto come uno dei più interessanti giovani cantautori dell’attuale scenario discografico. “Poesia senza veli” è il giusto compromesso tra rap e musica d’autore, impreziosito da un coro di voci bianche a servizio della magistrale interpretazione di un testo crudo, diretto e quanto mai attuale, in un mondo dove bisognerebbe tirare fuori più spesso la purezza attraverso i nostri sentimenti e, di conseguenza, il bimbo che abbiamo dentro.

Federica Abbate e Marracash – Pensare troppo mi fa male

Federica Abbate sa scrivere, questo è fuori da ogni tipo di discussione. In questo pezzo cresce anche come cantante, affinando sia la comunicazione che l’interpretazione, sempre molto introspettiva e profonda. L’innesto di Marracash è molto più che un semplice feat., bensì la chiusura di un cerchio, poiché è stato lo stesso rapper milanese a spingere l’artista a cantare le proprie canzoni. Il testo descrive appieno la personalità di Federica, la complessità e la bellezza che racchiude una ragazza di 27 anni, tra paranoie e voglia di pensare il meno possibile, per poter evadere dal mondo reale e lasciarsi ispirare dalla forza della fantasia. Buona la produzione, complessivamente di grande impatto, il brano si lascia ricordare.

Alessandro Casillo – Ancora qui

La grandezza di Alessandro Casillo è l’umiltà, la capacità di riconoscere in “Ancora qui” il brano giusto per il suo atteso ritorno, anche se non è frutto della propria penna bensì quella di Emiliano Bassi. Non è per niente scontato, anzi, tra i ragazzi di oggi c’è una certa spocchia e smania di bruciare le tappe. Una bella canzone pop ricca di consapevolezza che risuona come un manifesto della propria crescita, fresca e leggera, ma che racchiude al suo interno un messaggio personale e parecchio vissuto.

Dear Jack – Non è un caso se l’amore è complicato

Terzo tempo per i Dear Jack, che tornano con una formazione rinnovata e un brano firmato da Federico Zampaglione. “Non è un caso se l’amore è complicato” è una fresca ballata pop-rock in perfetto Tiromancino-style, molto radiofonica e strumentalmente analogica grazie all’ausilio di elementi che suonano dall’inizio alla fine. Un bel ritorno, forse poco personale, ma trovare per l’ennesima volta una nuova identità non dev’essere stato facile, piuttosto che ripetersi è stato un bene affidarsi alla firma di uno dei migliori hitmaker degli ultimi vent’anni. L’augurio è che sia l’inizio di un nuovo ispirato percorso.

Federica Carta – Tra noi è infinita

Sound contemporaneo ed estivo per Federica Carta, molto più forte su pezzi intimi che le danno modo di mettere in mostra la propria espressività vocale. “Tra noi è infinita” è una canzone leggera, che nulla aggiunge al percorso della giovane artista romana, l’elettronica e la melodia cozzano, senza rendere giustizia all’interprete che necessiterebbe di brani di altro spessore. Insomma, anche d’estate i testi sono importanti e le sonorità non coprono più di un pareo in spiaggia.

Micaela – 3 volte niente

Prodotta negli States da Fabrizio Sotti, “3 volte niente” è il pezzo che segna il ritorno di Micaela Foti, che arriva a sei anni di distanza dal grande successo di “Splendida stupida”. Una canzone che strizza l’occhio alla positività, con un testo che invita a voltare pagina dopo la fine di una travagliata storia d’amore, che incita a ripartire da zero, a rimettersi in gioco con gli annessi rischi e il timore di ricadere ancora una volta in scelte sbagliate. Il mixaggio finale di Luca Pretolesi, attualizza la melodia di un inciso senza tempo e ci restituisce una Micaela più uptempo che mai.

Roberta Bonanno – Controtendenza

Scacciati i fantasmi dal proprio passato, Roberta Bonanno conquista la scena a ritmo di un convincente elettro-pop frutto di una lunga ricerca e della voglia di imporsi in maniera originale e, per l’appunto, in “Controtendenza” rispetto alle attuali proposte. Estiva fino al midollo, la canzone si lascia riascoltare con facilità ma, soffermandosi sul testo, ci si rende conto che l’asticella è molto più alta rispetto alla media, oltre che all’apparenza. Un brano importante, lasciato abbronzare al sole di questa torrida estate, che sarebbe venuto fuori anche in qualsiasi altra veste o periodo dell’anno.

Milly D’Abbraccio ft Brandon Lowe – Parole parole

Rispetto alle altre tre stagioni, da sempre l’estate pullula di incursioni canore da parte di aspiranti cantanti, personaggi che di mestiere fanno tutt’altro e che desiderano mettersi alla prova con la musica, senza paura e, sopratutto, senza domandarsi se il pubblico ne avesse realmente bisogno. Dopo aver sperimentato varie attività e ricoperto vari ruoli lavorativi all’interno della società, Milly D’Abbraccio irrompe sul mercato discografico coverizzando uno dei cavalli di battaglia di Mina. Era dai tempi dei discutibili remix di “A far l’amore comincia tu” e “Pa pa pà l’americano” che musicalmente non si osava così tanto. Da icona sexy del cinema erotico italiano a talent scout (ve la ricordate a litigare con la Tatangelo ai casting della quarta edizione di X Factor?!), da anni la sua mission è diventata quella di aiutare i giovani emergenti a trovare il meritato successo, ovvero gli ambitissimi quindici minuti di celebrità. Una nobile causa che non viene per nulla scalfita dal fatto che Brandon Lowe (producer di questo pezzo) è in realtà suo figlio… oltre che punta di diamante della nuova etichetta discografica di Lady D’Abbraccio. Tralasciato questo, posso permettermi un consiglio? Lasciate stare le cover, fate roba inedita, altrimenti potreste essere accusati di vilipendio alla musica leggera italiana.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.