venerdì 22 Novembre 2024

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Fabrizio Moro e l’arte di calibrare le incertezze dell’essere umano – RECENSIONE

Dal 15 marzo disponibile il nuovo singolo del cantautore romano, intitolato “Ho bisogno di credere”

A un anno di distanza dalla vittoria del Festival di Sanremo in coppia con Ermal Meta al grido di “Non mi avete fatto niente”, Fabrizio Moro torna in rotazione radiofonica con l’inedito Ho bisogno di credere, brano che anticipa l’uscita del suo decimo progetto discografico in studio Figli di nessuno, negli store a partire dal prossimo 12 aprile. Un pezzo che arriva dritto al cuore, come la maggior parte delle composizioni dell’artista romano, non nuovo nell’esprimere questo genere di emozioni ancorate alla quotidianità e al vissuto comune, nelle quali ognuno di noi può immedesimarsi con estrema facilità.

“Ho fede nelle buche dove sono inciampato, nelle mie ginocchia rotte e nei giorni che ho sbagliato, perchè oggi non mi spezzo e non abbasso mai lo sguardo e se sono così forte lo devo solo al mio passato”, versi maturi e masticati, sapientemente calibrati per dare il giusto peso e la dovuta importanza al tema della ricerca della fede, sempre molto delicato da trattare.

In tal senso, “Ho bisogno di credere” è una consapevole riflessione su ciò che non riusciamo a comprendere o che non vogliamo del tutto accettare, quando il dolore ci spinge ad aggrapparci alla prima ancora di salvataggio, oppure a ciò che ognuno di noi reputa l’appiglio più congeniale per il proprio spirito e la propria indole.

Pathos e melodia si intrecciano e fanno da tappeto a parole indovinate, dense di significato e universalmente condivisibili. Tanti gli interrogativi che non avranno mai risposta, poche le certezze e molte le debolezze tipiche dell’essere umano, sviscerate e sussurrate garbatamente, centrando ancora una volta l’obiettivo di penetrare l’animo dell’ascoltatore.

Scrive e canta con il cuore Fabrizio Moro, senza ricorrere all’uso di frasi fatte o inciampare nel gradino della retorica, con l’esperienza di chi non ha mai scordato il proprio passato e la sicurezza di chi sa cosa pretendere dal propio futuro.

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Ho bisogno di credere | Video

Ho bisogno di credere | Testo

Ho fede nei silenzi colti a un passo dal coraggio
quando cerco di capire il senso del mio viaggio
ho fede nelle cose che mi aspettano domani
nelle scarpe che porto, fede in queste mani

Ho fede mentre sento la mia fede che fluisce
energia imbarazzata che costruisce
uno spazio illuminante che dà scopo a questa vita
la fede come un’arma per combattere ogni sfida

Ho fede in te e ho fede nell’amore
per descrivere la fede poi non servono parole
la fede è un conduttore fra un dubbio questo immenso
quando il resto perde il senso

A un passo da domani
a un passo ormai da te
ma cosa rende umani
se non un limite?
a un passo dalla voglia
che avevamo e ora non c’è
ho bisogno di credere
ho bisogno di te

Ho fede nelle buche dove sono inciampato
nelle mie ginocchia rotte e nei giorni che ho sbagliato
perché oggi non mi spezzo e non abbasso mai lo sguardo
e se sono così forte lo devo solo al mio passato

Ho fede in te e ho fede nel colore
nelle tue risposte acerbe che trasmettono stupore
la fede è l’impressione di averti sempre accanto
quando ho camminato tanto

A un passo da domani
a un passo ormai da te
ma cosa rende umani
se non un limite?
a un passo dalla forza
che avevamo e ora non c’è
ho bisogno di credere
ho bisogni di te

Mi manca l’aria, l’aria sotto i piedi
da una prigione senza sbarre lasciami scappare
quello che cerco io lo so ma non lo so spiegare
allora ascolta il mio respiro
io aspetto

A un passo da domani
a un passo ormai da te
ma cosa rende umani
se non un limite?
a un passo dalla rabbia
che avevamo e ora non c’è
ho bisogno di credere
ho bisogno di te
ho bisogno di credere
ho bisogno di credere

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.