A tu per tu con Fausto Leali, per parlare del nuovo album “Il mio Natale”. La nostra intervista al noto interprete bresciano
Si intitola “Il mio Natale” il nuovo progetto di Fausto Leali, che in questo disco indossa i panni di un vero crooner. L’album, fuori per Warner Music Italy da venerdì 22 novembre, arriva in occasione delle celebrazioni dell’ottantesimo compleanno dell’artista, che regala al suo pubblico una raccolta di brani che “profumano” di festa e che, con la loro magia, rappresentano colonna sonora dei ricordi più belli e del tempo condiviso in famiglia. Fausto Leali intervista
Un progetto nato dall’idea del Manager Pasquale Mammaro, che da anni cura il management televisivo e discografico di Fausto Leali, che ha voluto coinvolgere Luca Chiaravalli nella produzione, scegliendo di affidarsi alla Warner Music con la supervisione di Renato Tanchis.
Tra le canzoni che figurano in scaletta, spiccano: “Così celeste”, “Over the Rainbow”, “Jingle Bell Rock”, “Hallelujah”, “What a Wonderful World”, “Happy XMas (War is Over)”, “Amazing Grace”, “It’s a Man’s Man’s Man’s World”, “Astro del Ciel” e l’inedito “Amo tutto”. Fausto Leali intervista
Fausto Leali presenta “Il mio Natale”, l’intervista
“Il mio Natale” è il titolo del tuo nuovo album, originale sin dal titolo perchè sottolinea come all’interno ci siano anche pezzi che non fanno parte della tradizione natalizia. Come nasce questa idea?
«L’idea nasce dalla Warner, che mi ha proposto di realizzare questo progetto. Avevamo in mente una cosa natalizia, anche perchè si tratta di fatto del mio primo disco di Natale. E con Luca Chiaravalli ci siamo trovati subito bene, immediatamente, sia musicalmente che caratterialmente. Insieme abbiamo cercato di raggruppare dei brani, non tutti natalizi, restituendogli un sapore natalizio e comunque una certa importanza, visto che il filo conduttore è l’amore. Dato che il Natale è la giornata dell’amore per antonomasia, siamo riusciti a inserire brani come “It’s a Man’s Man’s Man’s World” di James Brown o “What A Wonderful World” di Louis Armstrong, proprio perché sono pezzi che raccontano l’amore».
In scaletta non ci sono dunque soltanto grandi classici del Natale, ma anche degli standard e degli evergreen senza tempo. Come è avvenuta la scelta?
«Ho scavato nei miei ricordi, magari nessuno avrebbe pensato che un giorno avrei cantato la stessa “What A Wonderful World”, oppure “Over the Rainbow”, che io ho voluto riproporre fedelmente nella versione originale di Judy Garland, molto dolce, anche perchè non conosco altre versioni, ma so che è stata rifatta da chiunque. a fare quella canzone con la mia voce. L’obiettivo era quello di cercare di mantenere un ricordo e una dolcezza nei brani che abbiamo scelto».
E l’album “Il mio Natale” arriva a pochi giorni dai festeggiamenti dei tuoi 80 natali. A Sanremo c’è stata una grande festa per l’occasione. Dove hai ritirato finalmente quel premio che ti spettava di diritto, che serata è stata quella?
«È stato bellissimo, soprattutto perché ha organizzato tutto l’amico Franco Fasano che è riuscito a farmi avere finalmente quel leoncino. Inoltre mi sono arrivati i video messaggi di colleghi, tutti inaspettati, perché non sapevo niente. È stata una grande emozione, perché l’hanno fatto veramente in tanti, e col cuore. È stato il più bel regalo che ho ricevuto».
Per concludere, qual è l’insegnamento più importante che senti di aver appreso dalla musica fino ad oggi?
«La musica è una cosa molto importante per tutti, perché qualsiasi personaggio, anche i più cattivi del mondo, gli stessi che magari si commuovono ascoltando una bella canzone. Si tratta di un grande messaggio perché è universale, tu pensi che la cosa bella della musica è che anche i cinesi devono leggere la nostra lingua sugli spartiti. La musica porta con sé la parola amore e la parola pace, anche quando si parla di altro. E in questo momento, più che mai, c’è bisogno sia d’amore che di pace». Fausto Leali intervista
Nico Donvito
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