venerdì 6 Dicembre 2024

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Federico Paciotti: “La musica spiega chi sei” – INTERVISTA

A tu per tu con Federico Paciotti, per parlare del singolo “Cuore in polvere”. La nostra intervista al tenore chitarrista

Si intitola Cuore in polvere il nuovo singolo di Federico Paciotti, il primo brano del nuovo progetto dell’ex chitarrista dei Gazosa con l’orchestra La Toscanini Next.

Scritto e composto da Morgan, il pezzo è registrato in presa diretta con l’orchestra diretta dal Maestro Tiziano Popoli, a cui si aggiunge la produzione internazionale di Howie B.

Iil 25 ottobre è uscito il tuo nuovo singolo “Cuore in polvere”, cosa rappresenta per te questo brano?

«“Cuore in polvere” rappresenta il perfetto mix tra lirica e pop/rock. È anche un pezzo che ha un testo molto importante per me, che sento molto e ho fatto mio. La canzone tocca il momento in cui ci si trova ad affrontare una perdita affettiva profonda, che può essere quella di un genitore, ma anche di un amico caro, di un partner, o di una persona che ha lasciato un segno importante nella nostra vita. È un’esperienza che ti spezza il cuore e che ti costringe a confrontarti con un presente diverso, pieno di sfide. Ho attraversato questo dolore quando ho perso i miei genitori, ma ho anche trovato forza nei valori e negli affetti che mi circondano. Per me la famiglia è un punto fermo che dà sostegno e conforto, ma credo che la resilienza possa nascere anche dal ricordo e dall’amore per chi ci è stato vicino, indipendentemente dal legame che ci univa. Sono questi legami, presenti o passati, che ci danno il coraggio di rialzarci e andare avanti. Con questa canzone desidero evocare l’idea che il dolore per una perdita trascende i legami familiari e diventa una riflessione sulla connessione umana e sul vuoto che lascia chi ci ha donato parte di sé».

Com’è nata la collaborazione e come si è sviluppata la connessione con Morgan?

«Morgan l’ho conosciuto la prima volta a Sanremo, nel 2001, quando lui era in gara con i Bluvertigo ed io con i Gazosa. Posso dire però di averlo conosciuto veramente nel 2015 quando insieme a lui, Tosca e Beppe Servillo abbiamo portato in tour “La dolce vita” con l’orchestra Toscanini diretta dal M. Steve Mercurio. Da lì abbiamo iniziato a parlare e condividere idea musicali, ma anche semplici opinioni sul panorama musicale. È così che è nata la nostra collaborazione».

Hai lavorato con il produttore Howie B, noto per aver collaborato con artisti come Björk e U2. Com’è stato confrontarti con lui?

«Lavorare con Howie B è stato pazzesco, mi ricordo che la prima volta che dovevo parlare con lui al telefono ero tesissimo mentre aspettavo che il telefono squillasse. Lui invece mi ha messo subito a mio agio, ed ho scoperto un amico oltre che uno dei più grandi produttori al mondo….».

La canzone è stata registrata in presa diretta con l’Orchestra Toscanini Next. Come ha influito l’arrangiamento orchestrale e la registrazione live sulla resa del brano?

«Ho voluto fortemente che il disco venisse registrato in presa diretta, perché trovo che oggi ci sia un eccessivo editing nei dischi, che fa svanire la magia della musica come “momento di condivisione “. In passato i dischi erano quasi tutti registrati in presa diretta e il mio desiderio era quello di tornare a quell’impostazione. Tutto questo è stato possibile grazie alla sintonia che si è creata con l’orchestra e alla condivisione di un’autenticità che credo emerga nell’ascolto. L’orchestra per me è sempre qualcosa che prende al cuore, cantare e suonare insieme ad un’orchestra mi fa provare emozioni profonde che influiscono molto sul mio canto».

Il tuo background musicale è molto variegato, con radici nella musica lirica, ma anche una forte passione per il rock. Quanto influisce la tua formazione nei tuoi inediti?

«Sicuramente il mio background influisce molto sui miei inediti, perché sono molto “maniacale” nel trovare sempre l’espressione che possa raffigurare appieno come sono e come vivo la mia musica. L’obiettivo è salire sul palco senza bisogno di presentazione, la musica spiega chi sei e in un inedito questo aspetto è fondamentale ancor di più».

“Cuore in polvere” è solo un’anticipazione del tuo nuovo album, cosa dobbiamo aspettarci da questo nuovo progetto? 

«Questo è un album che vuole passare dal più prestigioso patrimonio musicale italiano come l’opera, passando per un immenso Dalla con “Caruso”, alla chitarra rock per poi approdare dentro il mondo inedito. Ascoltare il mio disco è un viaggio tra emozioni diverse. Spero lo sia anche per voi. Buon ascolto».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.