martedì 22 Ottobre 2024

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“Cheyenne”, Francesca Michielin trova la via della seta – RECENSIONE

Disponibile da venerdì 15 novembre il nuovo singolo della cantautrice veneta, intitolato “Cheyenne

Si intitola “Cheyenne” l’inedito che segna l’atteso ritorno di Francesca Michilien e che anticipa il suo quarto album di inediti, la cui uscita è prevista per la prossima primavera. Il brano, disponibile in radio e nei digital store dal 15 novembre, si avvale del prezioso featuring con Paolo Alberto Monachetti, alias Charlie Charles, uno dei producer più richiesti del momento. Un pezzo emotivamente d’impatto, composto insieme ad Alessandro Raina, Davide Simonetta e Mahmood, che coniuga sia la sperimentazione tipica della più recente fase artistica dell’artista di Bassano del Grappa, sia la melodia e l’attitudine pop che l’hanno fatta conoscere e apprezzare agli esordi dal grande pubblico. 

Una canzone nostalgica quanto speranzosa, ricca di contrasti e di chiaroscuri, ben dosata e per nulla eccessiva, come direbbero gli esperti di pasticceria: un dolce ricoperto di glassa elettronica, dal cuore cremoso e analogico. In tal senso, Francesca Michielin pare aver trovato la corretta dimensione, un giusto compromesso tra pop e ricerca, tra il già sentito e quel qualcosa di nuovo.

Proprio per questo motivo, Cheyenne è un brano che non ripete, bensì aggiunge qualcosa di nuovo al versatile percorso della giovane cantautrice, a quasi due anni di distanza da 2640, un disco probabilmente non compreso fino in fondo. Non cambia direzione Francesca, anzi, continua a girovagare per la sua meta senza cercare fissa dimora in una più comoda zona di comfort.

Un progetto che continua a suscitare interesse, risultando tra i più innovativi tra le nuove leve dalla musica italiana, perché unisce il bel canto tipico della nostra tradizione a suoni contemporanei, arrangiamenti che provengono da altre culture e che, per quanto riguarda lo scenario del nostro Paese, rappresentano una piacevole e quantomai attesa novità. Dopo tanto girovagare, Francesca Michielin ha trovato la sua personale e multietnica via della seta.

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Cheyenne | Audio

Cheyenne | Testo

E ripenso al weekend
quando tutte le volte
ascoltavi Stevie Wonder
in soffitta da me
qui da camera mia
vedo il tramonto ma
se ti chiamo poi litighiamo
il cielo del Marocco è spento

A che serve un weekend
se non sai dove abito
chiedi sempre di me
anche oggi che è sabato
io mi chiedo perché
stiamo parlando ma
da lontano non ci sfioriamo
il cerchio è chiuso
noi ci siamo dentro
se c’è troppo silenzio
non ti sento

Lo sai che ridere che fa
partire con la pioggia
entrare in un museo
aspettando che finisca
un po’ come al liceo
con la tua mano nella tasca
sentirsi due Cheyenne
con una freccia

Vorrei sapere solo se
ti scoccia e non ti manca
fumare qui con me
l’ultima sigaretta
diventerei per te
un altro continente
se fossimo Cheyenne
ma siamo solo gente

Ti ricordi il weekend
dentro questa piscina
siamo niente di che
stavo meglio per strada
a parlare con te
fino alla mattina ma
da vicino non ci capiamo
il cerchio è chiuso
noi ci siamo dentro
se c’è troppo silenzio
non ti sento

Lo sai che ridere che fa
partire con la pioggia
entrare in un museo
aspettando che finisca
un po’ come al liceo
con la tua mano nella tasca
sentirsi due Cheyenne
con una freccia

Vorrei sapere solo se
ti scoccia e non ti manca
fumare qui con me
l’ultima sigaretta
diventerei per te
un altro continente
se fossimo Cheyenne
ma siamo solo gente

Solo gente che sbaglia
e poi si chiama amore
questi tagli sul cuore
bruciano più di meduse
sulla pelle

Vorrei sapere solo se
ti scoccia e non ti manca
fumare qui con me
l’ultima sigaretta
conquisterei per te
un altro continente
se fossimo Cheyenne
ma siamo solo gente
siamo solo gente

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.