Francesco Gabbani: “Dalla tua parte? Un disco che si pone domande” – INTERVISTA

Francesco Gabbani

A tu per tu con Francesco Gabbani in occasione dell’uscita del disco “Dalla tua parte”, fuori per BMG da venerdì 21 febbraio, all’indomani della sua quarta partecipazione a Sanremo

Tempo di nuova musica per Francesco Gabbani che ha dato alle stampe “Dalla tua parte”, il suo sesto album in studio, fuori per BMG da venerdì 21 febbraio.

Il disco segna una nuova fase artistica per il cantautore e riflette una ricerca intima, in cui il cantautore cerca di leggere la vita all’interno degli incastri della quotidianità e degli atteggiamenti che adottiamo verso il nostro vissuto.

Gabbani è reduce dalla sua quarta partecipazione al Festival di Sanremo con il brano “Viva la vita”, ecco cosa ci ha raccontato in questa intervista.

Francesco Gabbani presenta il disco “Dalla tua parte”, l’intervista

Come hai vissuto il Festival e quanto sei soddisfatto di tutto quello che hai seminato/raccolto?

«Ho vissuto questo Festival in modo positivo ed è stata una bellissima settimana, al netto della stanchezza e del solito tran tran che caratterizza Sanremo. Il mio bilancio è molto positivo, perché è esattamente andata secondo quelle che erano le mie aspettative, ovvero vivere questo appuntamento sull’onda della serenità, con l’idea di presentare “Viva la vita”, un brano dal respiro emozionale e di carattere universale. Devo dire che è andata bene, sono contento delle mie performance, perché in ogni esibizione ho cantato godendomi la canzone».

A proposito dell’approccio a questo nuovo disco, se sei partito da idee precise e da punti fermi oppure la tela questa volta era completamente bianca?

«Beh, devo dire che nel per ogni canzone parto sempre da una tela bianca, quando mi approccio a scrivere da solo o con altri autori, non mi do mai dei paletti in partenza, non parto da una tematica, tutto si sviluppa da un flusso molto istintivo. Quindi la verità è che non c’è un’idea, ma per proseguire il tuo parallelismo con la tela, diciamo che si buttano giù i colori e piano piano prendono forma le composizioni, le suggestioni che ti restituiscono un paesaggio piuttosto che un ritratto».

Mi ha colpito tanto “Così come mi viene”, perché hai fotografato il senso del potere delle canzoni, con profondità nelle strofe e con leggerezza nel ritornello. Ci racconti qualcosa in più su questo brano?

«Sicuramente è di primo acchito la canzone più leggera del disco, decisamente la più liberatoria. “Così come mi viene” prova comunque a descrivere la sensazione che è giusto cavalcare di un’emozione data principalmente dalla musica. Racconta di come a volte il senso che proviamo a dare alle cose o comunque tutte le astrazioni intellettualoidi ed i vari ragionamenti, poi finiscono per creare dei paletti dentro i quali si creano dei preconcetti, gli stessi che ti danno la possibilità di vivere in un modo completamente slegato, libero e incondizionato un’emozione che stai vivendo».

Per concludere, pensi che “Dalla tua parte” sia un disco in cui chi lo ascolta può trovare più domande o più risposte?

«Dal mio punto di vista, potrà trovare più domande che lo faranno muovere verso delle risposte».

Francesco Gabbani presenta il disco “Dalla tua parte”, la videointervista

Scritto da Nico Donvito
Parliamo di: