Recensione dell’ultimo singolo del cantautore romano
Torna con un nuovo singolo Franco126 che, a due mesi di distanza dalla pubblicazione di ‘Blue Jeans’ (di cui qui la nostra recensione) insieme all’amico cantautore Calcutta, propone al pubblico ‘Nessun perchè’. Il brano è disponibile a partire da venerdì 19 febbraio in tutte le radio e sugli store digitali già da martedì 16 per Bomba Dischi con distribuzione Universal Music Italy.
Un pezzo che rappresenta il secondo tassello verso la pubblicazione del nuovo progetto discografico dell’artista romano ad oltre due anni dall’ultimo ‘Stanza singola’, un album che verrà proposto live per la prima volta nella dimensione dei palazzetti dello sport, con due date evento già annunciate per l’autunno 2021: il prossimo 5 novembre al Mediolanum Forum di Assago (Milano) e il 10 novembre al Palazzo dello Sport di Roma.
Dopo aver introdotto gli ascoltatori verso nuova musica con un brano dalle atmosfere più soft come ‘Blue Jeans’, Franchino torna a far muovere le teste e per farlo si affida a ritmi più vivaci con atmosfere che strizzano l’occhio al funk, come già accaduto in alcuni brani precedenti, vedi ‘Happy sad’ e ‘Brioschi’. In questo caso il cantautore sceglie un tappeto musicale particolarmente colorato, con numerosi suoni al servizio del suo sempre riconoscibilissimo timbro. Le schitarrate funky che aprono il pezzo ci introducono nell’immaginario di Franco126, fatto come sempre di immagini prese dalla quotidianità che si susseguono in un ciclo infinito.
A differenza dei precedenti progetti però, dove erano spesso presenti riferimenti alla realtà contemporanea, l’artista sceglie, dal punto di vista testuale, di affidarsi a un lessico più universale, volenteroso di proporre un tipo di musica che sappia distaccarsi dalla contemporaneità per rimanere nel tempo. Se ‘Polaroid’, il disco realizzato in compagnia di Carl Brave, ne era pieno zeppo, in questo caso Franco sceglie di eliminare quel tipo di riferimenti e, pur rimanendo legato a una narrativa capace di avvicinarsi alla realtà, vira decisamente verso altre strade.
Il testo fa continuo riferimento a un “se” ipotetico che irrompe nel bel mezzo di una relazione, portando con sé dubbi e domande senza risposta. Il cantautore si pone una serie di quesiti, senza mai rispondersi del tutto e usando per tutta la canzone il condizionale: “che rimarrebbe di te se te ne andassi adesso senza nessun perché, che rimarrebbe di te, un sorriso al rovescio nel fondo di un caffè”, più che una conclusione appare come una supposizione dettata da un lungo periodo di riflessione.
Come sempre a colpire sono soprattutto le immagini dense di vita vissuta che l’artista propone una dopo l’altra, riuscendo a risultare sempre fresco e mai banale. Se ‘Blue Jeans’ poteva essere vista come una riflessione post relazione, ‘Nessun perchè’ invece arriva prima, quando i giochi sono ancora aperti e c’è ancora spazio per i dubbi. Quando una porta si chiude, nelle canzoni di Franco, non sembra mai chiusa del tutto, e anche quando, come in questo caso, sembra ancora aperta, la sensazione di incertezza rimane l’elemento più riconoscibile.
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Nessun perchè | Testo
Che rimarrebbe se il vento si portasse via il deserto con un soffio
Forse spunterebbe un’isola nel mezzo dell’oceano
Forse pioverebbe sabbia in pieno centro
Che ci sarebbe di certo se la vita fosse un sogno dentro a un sogno
Forse nulla avrebbe senso e mi sentirei diverso
Ogni volta che apro gli occhi al mio risveglio
E il cielo è solo una stanza senza pavimento
E ti ci puoi perdere dentro in un momento
L’infinito è soltanto una strada a doppio senso
E sono perso se tu vai nel lato inverso
Che rimarrebbe di te se te ne andassi adesso senza nessun perché
Che rimarrebbe di te, un sorriso al rovescio nel fondo di un caffè
Cosa accadrebbe se il vento ti portasse via il sorriso con un soffio
Forse lo prenderai al volo o lo troverai su un tetto
Impigliato in mezzo ai rami di un cipresso
Cosa accadrebbe se il tempo decidesse di rallentare il suo corso
Forse rimarrai disteso tra pieghe del tuo letto
Rimandando tutto a un secondo momento
E il cielo è solo una stanza senza pavimento
E ti ci puoi perdere dentro in un momento
L’infinito è soltanto una strada a doppio senso
E sono perso se tu vai nel lato inverso
Che rimarrebbe di te se te ne andassi adesso senza nessun perché
Che rimarrebbe di te, un sorriso al rovescio nel fondo di un caffè
L’orizzonte taglia il mondo in due metà
Puoi strapparne un lembo e guardare più in là
Con un piede dentro a un sogno e l’altro dentro la realtà
Perché la strada più dritta va a zig zag
Che ci vuoi fare
Giuseppe Currado
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