Gaia, la recensione di “Chiamo io chiami tu”

Tra i protagonisti di Sanremo 2025 ci sarà anche Gaia: ecco la nostra recensione di “Chiamo io chiami tu”, brano che segna la sua seconda partecipazione in gara al Festival

Torna a Sanremo Gaia, lo fa con un pezzo che si intitola “Chiamo io chiami tu”, scritto e composto con Davide Petrella e Simone Tognini (Zef)

Dopo aver anticipato il nostro giudizio con le consuete pagelle realizzate dopo l’ascolto in anteprima riservato alla stampa, approfondiamo il senso e il suono della canzone.

Gaia, la recensione di “Chiamo io chiami tu”

Gaia torna al Festival di Sanremo, quattro anni dopo il suo debutto con “Cuore amaro”, e lo fa con una canzone che mostra in parte la sua crescita, ma anche il desiderio di consolidare il suo stile. “Chiamo io, chiami tu” è apparso al primo ascolto come un ibrido tra la voglia di sperimentare e il rivendicare la propria personalità artistica.

Dopo aver dominato l’estate con “Sesso e samba” insieme a Tony Effe, la cantante torna con un pezzo che sposa perfettamente la sua vocalità, il suo immaginario, i suoi temi e il suo gusto musicale. Un elemento che emerge con forza è la presenza di un hitmaker come Davide Petrella. La sua capacità autorale riesce a coniugare la freschezza pop con la profondità emotiva è senza dubbio una marcia in più per un pezzo come questo.

Il brano si sviluppa su una base solida, con una melodia che evoca il calore dell’estate e la spensieratezza, ma anche con un fondo di riflessione. Gaia racconta la storia di due persone che si avvicinano, si allontanano e si cercano in modo quasi faticoso. Questa dialettica di chiamarsi e rispondersi, di dare e ricevere, è il motore emotivo del brano.

Musicalmente parlando, il brano ci trasporta a due passi dal bagnasciuga di Copacabana, trasmettendoci una sensazione di luce e di movimento. Chiaramente non si tratta di una canzone da ombrellone, bensì di un pezzo per tutte le stagioni, da ascoltare nei momenti sia di svago che di routine. “Chiamo io, chiami tu” è un pezzo che conferma le abilità di Gaia, che trova il giusto equilibrio tra il leggerezza e sentimento, tra il pop e autenticità.