Gaia: “Rosa dei venti? Mi ha divertito avere poca aspettativa su me stessa”

Gaia

Tempo di nuova musica per Gaia, che ha presentato alla stampa “Rosa dei venti”, il suo nuovo album in uscita per Columbia Records a partire da venerdì 21 marzo

Si intitola “Rosa dei venti” è il terzo tassello discografico di Gaia, che arriva dopo “Genesi” del 2020 e “Alma” del 2021. L’album, in uscita il 21 marzo per Columbia Records / Sony Music Italy e già disponibile in preorder, è composto da 13 tracce, tra cui spicca il singolo sanremese “Chiamo io chiami tu”, oltre alle speciali collaborazioni con Capo Plaza, Guè, Lorenzza e Toquinho.

«“Rosa dei venti” e un disco che ho scritto negli ultimi tre anni – ha raccontato l’artista in conferenza stampa – all’inizio non capivo dove andasse a finire questo disco, ma verso la fine ho capito che alcune canzoni si parlavano tra loro. Ho cominciato a vedere in giro il simbolo della rosa dei venti, per casualità. Inizio a vedere questo simbolo ovunque, così ho optato per questo titolo e ho poi scritto il brano omonimo». 

Attraverso un lavoro di scrittura personale, istintivo e autentico, un flusso naturale, Gaia racconta i suoi vént’anni, una fase della vita che sembra non avere direzione. Inoltre, si tratta del suo primo progetto interamente in lingua italiana: «Questo disco mi ha concesso tanta libertà, anche se inizialmente non è stato facile scrivere in italiano. Ho considerato per tanto tempo più naturale il portoghese, quindi è stato un processo lungo, catartico e divertente. Mi ha divertito avere poca aspettativa su me stessa e dedicare questa lettera d’amore all’Italia».

Con “Rosa dei venti“, la cantante dà prova di una forte crescita artistica e personale e dimostra una maturità autorale sviluppata nel corso degli ultimi anni, diventata sempre più fine e accurata: «Di solito non si è mai soddisfatti del proprio lavoro – ammette Gaia – e sicuramente c’è sempre spazio per crescere e migliorare, però questo è veramente un disco di cui sono fiera. Al di là delle incredibili collaborazioni, è un disco che ha un bel po’ di voci che non sono magari conosciute al grande pubblico, ma che sono parte del mio cuore. Il disco si apre con una lettera di mia nonna, con le voci delle mie sorelle Giorgia e Frida, poi c’è anche mio padre e, alla fine, anche la voce di mia madre».

Come molteplici sono i venti che muovono Gaia e le sfaccettature di questo progetto, così sono diverse le nature dei brani che coesistono al suo interno, da quelli più scanzonati come “Ti fidavi” e “Addicted” a quelli più intimisti come “Cicatrice” e la stessa “Rosa dei venti“.

Il prossimo 7 maggio, l’artista si esibirà dal vivo con uno speciale concerto evento, prodotto da Vivo Concerti, al Fabrique di Milano. I biglietti sono disponibili su tutte le piattaforme di prevendita on-line e nei punti vendita autorizzati. Uno show che promette di non deludere i presenti: «Suoneremo il disco per la prima volta live, uno show pazzesco da portare al pubblico. Ci saranno tante sorprese e qualche amico che ci verrà a trovare».

Riguardo alla sua partecipazione a Sanremo 2025, Gaia ha le idee chiare: «Non ho mai pensato di presentare anche altri brani al Festival, ma poi ho proposto solo “Chiamo io chiami tu”. Sanremo è un palco che ho voluto sfruttare seguendo il mio percorso, in più poteva aiutarmi a portare un certo tipo di performance e una mia dimensione artistica. Forse era più adatto ai Festival di Amadeus che di quelli di Conti. Sicuramente il contesto ha fatto notare il brano sia in positivo che in negativo, ma non rimpiango mai le mie scelte».

Infine, un ultimo pensiero su “Sesso e samba”, il brano che le ha restituito popolarità la scorsa estate, oltre che una nuova percezione artistica: «Sicuramente quel pezzo ha avuto una potenza fuori dal comune e che nemmeno noi ci aspettavamo. Questo ha restituito più attenzione al mio progetto, oltre che una spinta personale a chiudere serenamente questo disco, accettando ogni lato di me, compreso quello più pop. Mi piace scrivere anche cose più profonde e differenti da “Sesso e samba”, ma mi ritengo una figlia del pop e di tutto ciò che può arrivare con leggerezza».

Scritto da Alessandra Locatelli
Parliamo di: