Gemelle Kessler: addio ad Alice ed Ellen, icone dello spettacolo e della musica

Gemelle Kessler

L’ultimo applauso ad Alice ed Ellen, alias le Gemelle Kessler: icone indiscusse degli anni Sessanta e Settanta, attive sia in Italia che all’estero

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno nel pomeriggio di lunedì 17 novembre: Alice ed Ellen Kessler, per tutti le Gemelle Kessler sono scomparse insieme, all’età di 89 anni, nella loro casa di Monaco di Baviera. A riportarlo è stato il quotidiano tedesco Bild. Unite per tutta la vita, se ne sono andate nello stesso istante, così come avevano più volte espresso il desiderio che accadesse. Avevano infatti stabilito nei loro testamenti di voler essere sepolte insieme, in un’unica urna, accanto alla madre Elsa e al loro cane Yello.

Le Gemelle Kessler non avevano mai nascosto la volontà di non affrontare l’una senza l’altra la parte finale del loro cammino. In molte interviste avevano raccontato che la loro identità, personale, affettiva e artistica, era talmente fusa da rendere impensabile la sopravvivenza di una sola di loro. Non si trattava di un piano concreto, ma di un principio etico: la difesa del diritto a una vita dignitosa, in linea con le loro posizioni favorevoli al testamento biologico e all’eutanasia.

Gemelle Kessler: addio ad Alice ed Ellen, icone dello spettacolo e della musica

Al di là delle cause del loro decesso, si spegne oggi un pezzo fondamentale della storia dello spettacolo europeo. La parabola artistica delle Gemelle Kessler inizia nella Germania del dopoguerra. Cresciute in Sassonia, nella Repubblica Democratica Tedesca, iniziarono a studiare danza a soli sei anni. L’ingresso a undici anni nel programma per adolescenti del Teatro dell’Opera di Lipsia fu il primo passo verso una carriera segnata da disciplina e perfezione tecnica.

A diciotto anni decisero di lasciare la Germania Est per cercare una libertà artistica impossibile sotto il regime. Raggiunta la Germania Ovest, si esibirono al Palladium di Düsseldorf e, nel giro di pochi anni, approdarono al Lido di Parigi come Bluebell Girls. Tra il 1955 e il 1960 conquistarono il pubblico internazionale grazie al loro sincronismo impeccabile e a un’eleganza luminosa. Nel 1959 rappresentarono la Germania Ovest all’Eurovision Song Contest con “Heute Abend wollen wir tanzen geh’n”, classificandosi all’ottavo posto.

Il loro legame con l’Italia comincia il 16 gennaio 1961, quando sbarcarono nel nostro Paese per partecipare al varietà “Giardino d’inverno”. Fu l’inizio del mito. In pochi giorni conquistarono il pubblico con brani come “Pollo e champagne” e “Concertino”, diventando protagoniste di una televisione che stava cambiando volto. La Rai le volle subito per “Studio Uno”, dove la sigla “Da-da-un-pa” entrò nella storia della nostra cultura pop.

Il cinema non tardò a chiamarle: comparvero ne Il giovedì di Dino Risi (1964), nell’episodio Guglielmo il dentone de I complessi accanto ad Alberto Sordi e nel kolossal Sodoma e Gomorra di Robert Aldrich. Nel 1963 la rivista americana Life dedicò loro una celebre copertina, consacrandole a livello internazionale. L’anno successivo interpretarono le sirene nella Biblioteca di Studio Uno. Nel 1965 tornarono con la sigla “La notte è piccola”, altro tormentone intramontabile.

Tra gli anni Sessanta e Settanta furono protagoniste di CanzonissimaLa prova del nove, commedie musicali firmate Garinei e Giovannini e della serie K2 + 1 con Johnny Dorelli. Nel 1974 furono tra gli ospiti di Milleluci, lo storico varietà di Mina e Raffaella Carrà.

Negli anni Ottanta si trasferirono nuovamente in Germania, pur continuando a mantenere un legame costante con l’Italia. Ricevettero riconoscimenti da entrambi i governi per il loro ruolo nella promozione culturale, diventando un simbolo di dialogo artistico tra i due Paesi. Il loro ultimo grande impegno teatrale risale al 2011, nel musical Dr. Jekyll e Mr. Hyde diretto da Giancarlo Sepe. Comparvero poi in un episodio della serie Tatort e parteciparono come ospiti al Festival di Sanremo 2014.

Tra i brani che hanno fatto epoca restano “Da-da-un-pa”, “La notte è piccola”, “Lasciati baciare col letkiss”, “Pollo e champagne” e “Quelli belli come noi”. Canzoni che hanno accompagnato generazioni e che oggi tornano a risuonare come un omaggio a due figure che hanno lasciato un’impronta indelebile nello spettacolo europeo.

Con la scomparsa di Alice ed Ellen Kessler, se ne va un capitolo irripetibile della nostra memoria culturale. Rimangono le loro coreografie impeccabili, i sorrisi speculari, la loro eleganza scintillante. Ma soprattutto rimane ciò che hanno rappresentato: un’idea di spettacolo che univa arte, disciplina, ironia e libertà. Un duo che, fino all’ultimo istante, è rimasto inseparabile.

Scritto da Nico Donvito
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