“Generazione di fenomeni” degli Stadio: te la ricordi questa?

Generazione di fenomeni Stadio

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare. Oggi parliamo di “Generazione di fenomeni” degli Stadio

La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 1991 con “Generazione di fenomeni” degli Stadio.

Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.

Ti sblocco un ricordo: “Generazione di fenomeni” degli Stadio

Pubblicato nel 1991 come singolo e parte dell’album “Siamo tutti elefanti inventati”, “Generazione di fenomeni” è uno dei brani più rappresentativi degli Stadio degli anni ’90. Il pezzo ha guadagnato popolarità anche grazie al suo utilizzo come sigla di chiusura della serie tv cult “I ragazzi del muretto”, diventando in breve tempo un inno generazionale sospeso tra disincanto e ironia.

La ripetizione martellante del titolo nel ritornello, “Generazione di fenomeni, siamo noi”, è volutamente ambigua. Da una parte celebra una generazione capace, spavalda, “eroica”, dall’altra la ridicolizza con ironia. I “fenomeni” sono anche quelli che si vergognano di prendere la seggiovia o che si fanno vanto di un passato borderline. L’idea è che dietro ogni maschera da duro ci sia un animo fragile: “Io gioco a fare il duro, ma ti giuro sono buono, sai. A volte piango ancora, non ci crederai”. È proprio in questa ammissione che la canzone trova il suo cuore più autentico: la generazione dei fenomeni è fatta di contraddizionipauredesiderio d’amore e nostalgia di tenerezza.

“Generazione di fenomeni” è una fotografia lucida, ma affettuosa, di una gioventù in bilico tra sogni e disillusione. Gli Stadio firmano una delle loro canzoni più riuscite, capaci di mescolare critica sociale, introspezione e leggerezza con grande maestria. È un brano che parla di ieri ma anche di oggi, in cui ognuno può riconoscersi almeno un po’: fenomeni, sì… ma anche esseri umani in cerca di contatto, verità e carezze.

Il testo di “Generazione di fenomeni” degli Stadio

Io sono qui che annaffio i fiori mentre tu sei fuori con chissà chi
Dimmi davvero cosa pensi non mi devi dire sempre e solo sì
Le ragazzine di quindici anni, ne dimostrano quasi trenta, ma stanno bene così, così
Trattami come un uomo che non sono un bambino, non mi diverto più
Poi cosa chiedi perdono quando sbaglio io, che cosa c’entri tu
Vorrei soltanto un po’ di tenerezza, magari solo una carezza e ti costa lo so, lo so
Generazione di fenomeni, siamo noi
Generazione di fenomeni, ma come mai
C’è chi ha paura di andare in seggiovia e si vergogna un po’
E chi è stato addirittura in polizia, però
Non siamo mica tutti uguali noi, c’è chi è più bravo sai
A a sciare, a far l’amore e a togliersi dai guai
Generazione di fenomeni, siete voi
Generazione di fenomeni eh—h, tutti eroi
Generazione di fenomeni, ma come noi
Generazione di eh—eh—eh—ehh
Magari hai pure un cuore ma devi stare attenta a non mostrarlo mai
E poi per un favore, devi dire “Hey, in cambio tu cosa mi dai?”
E poi nel caso che ti innamorassi, dici “Vorrei tu mi credessi, io non sono così, così”
Generazione di fenomeni, tutti eroi
Generazione di fenomeni, ma come mai
Io gioco a fare il duro, ma ti giuro sono buono, sai
A volte piango ancora, non ci crederai
Madonna, guarda che fenomeni, siamo noi
Ma siamo proprio dei fenomeni eh—h, tutti eroi
Generazione di fenomeni, come noi
Generazione di fenomeni eh—h, siete voi
Generazione di
Generazione di
Generazione di
Eh—eh—eh—eh
Generazione di fenomeni
Eh—eh—eh—eh
Generazioni di fenomeni
Generazione di, generazione di fenomeni

Scritto da Nico Donvito
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