Analisi del nuovo album di Ghemon. “Una cosetta così” è una raccolta assolutamente inedita nel panorama italiano e internazionale, tra musica e stand-up comedy
Ghemon torna dopo quattro anni dall’ultimo album. Lo fa con una scelta geniale, innovativa e unica nel suo genere, almeno in Italia. “Una cosetta così” è infatti una raccolta inedita che mescola assieme stand-up comedy e canzoni.
L’artista è infatti reduce da un tour nei teatri nel quale ha mostrato a tutti il suo talento anche come stand-up comedian oltre che come cantautore ricercato e unico nel suo genere. Una miscela esplosiva tra la commedia americana e il teatro-canzone di Gaber che genera un risultato singolare e senza eguali.
L’album altro non è quindi che un’intera serata raccolta pezzo per pezzo e somministrata a piccoli sorsi in una compilation moderna. Dall’intro dell’ingresso sul palco al primo pezzo “Patto col diavolo”, per poi tornare alla stand-up comedy nuda, cruda, pura.
Tra i brani troviamo poi “Lungo il tunnel”, “La fine”, il nuovo singolo “Sindrome di Stoccolma” e “Pov” che chiude lo show. Soffermandoci proprio sul nuovo singolo, altro non è che un viaggio introspettivo, ma osservandosi da fuori. Un’ analisi attenta e vista dall’esterno. Un selfie involontario della nostra anima, sminuzzata pezzo per pezzo e minuziosamente analizzata. Il tutto agghindato all’interno di una melodia di pianoforte divinamente armonizzata.
Sì, Ghemon (qui la nostra recente intervista) con questa sapiente raccolta ha portato qualcosa di nuovo, innovativo, per certi versi geniale e che va contro ogni logica della discografia contemporanea. E forse proprio questo che lo contraddistingue da sempre.
“Una cosetta così” è un’opera autentica e distante dai meccanismi della musica di oggi. Una preghiera personale, frutto del far quello che piace senza pensare a cosa e dove porterà. Passione, diletto, liberare sè stessi…tutto questo è “Una cosetta così“.