giovedì, Marzo 28, 2024

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Ghost: “Torniamo a guardare alle cose semplici e alla voglia di sognare” – INTERVISTA

Intervista al duo per presentare il nuovo singolo ‘Ri-Evoluzione’

Sono tornati a distanza di quattro anni dal loro precedente progetto discografico i Ghost. Lo hanno fatto alla vigilia di quello che segnerà il loro 15° anno di carriera con il singolo Ri-Evoluzione che racconta della gioia di ripartire, guardare al futuro e prendere il coraggio di realizzare quei sogni che ci hanno portato ad essere quelli che siamo. Li abbiamo contattati per farci raccontare questo loro nuovo brano e tante altre curiosità:

Ragazzi benvenuti su RecensiamoMusica. Partiamo da “Ri-Evoluzione“, il vostro ultimo singolo disponibile dal 20 novembre. Che canzone è?

<<Per noi questo è un momento importantissimo perché porta con sé la voglia di rinascita oltre che la necessità di evolversi perché il mondo presto sarà assolutamente diverso. Secondo noi occorre riscoprire quei sani valori umani delle che sono presenti nelle piccole cose, nelle cose semplici, come appunto il valore di un sorriso, di un abbraccio che ahimé non c’è da un po’ troppo tempo. Le cose semplici raccontano la voglia di sognare che è tipica di chi è puro, di chi è autentico e del bambino che con un sorriso riesce ad affrontare le sue piccole cose. Noi adulti molto spesso ci dimentichiamo un po’ questo tipo di valori e, invece, dobbiamo cercare di recuperarli>>.

Ghost 2020

Questa canzone s’inserisce perfettamente in tutto ciò perché è una canzone che racconta di rinascita, di ripartenza, di voglia di guardare al futuro: che valore attribuite nella vostra vita a queste parole?

<<Un grande valore perché abbiamo sempre cercato di essere coerenti, di non avere un distacco tra quello che scriviamo e quello che siamo. Pensiamo entrambi che proprio per questo siamo riusciti a anche andare avanti per così tanti anni a fare musica. Siamo convinti che questo sia un momento in cui occorre reagire a prescindere da quello che ci accade intorno ogni giorno ormai da qualche mese. Questa canzone è stata scritta prima del Covid ma già allora sentivamo questa esigenza di ritrovare certi valori. Speriamo che si riscopra l’importanza dell’essere umano rispetto a tutta una serie di cose materiali che oggi la fanno da padrona. Vogliamo reagire e ripartire ma non con la violenza bensì col sorriso>>.

Facevamo appunto riferimento a questo periodo un po’ anomalo che sta mettendo in grande difficoltà tutti ma la musica in particolare. Nella canzone citate “venti di guerra, diritti violati” tracciando un panorama molto cupo. Come dipingereste oggi il mondo? E’ già cambiato rispetto a quando avetes critto la canzone?

<<No, non ancora. O almeno non abbastanza: questa violenza che continuamente vediamo anche nei social ci preoccupa. Fortunatamente tutto ciò non ci tocca così direttamente perché è come se il nostro piccolo mondo fosse una sorta di oasi di pace dove tutte le persone diverse si possono esprimere liberamente, possono essere diverse perché la differenza è la cosa più bella. Purtroppo, però, attorno a noi vediamo troppo spesso forme di violenza anche banali e dettate dalla noia di un momento. Sicuramente in quest’anno ci saranno state persone che hanno riflettuto sui valori umani e che si sono guardate dentro e hanno rifiutato di continuare ad alimentare questa violenza contro qualcuno per costruire qualcosa di positivo e di buono. Questa è una cosa fondamentale e purtroppo, in questo periodo, molte persone stanno sviluppando ancor di più un lato negativo. Sarebbe molto importante rimettere al centro l’essere umano e la vita>>.

Questa è una canzone che con coscienza racconta il nostro presente ma che guarda anche alla progettazione di quel domani da costruire insieme su dei valori diversi: come vorreste progettare il vostro domani sia a livello musicale che a livello personale?

<<Siamo persone che amano fortemente l’unione malgrado le differenze di ciascuno: sogniamo una squadra dove ognuno rispetta il ruolo dell’altro e lo soccorre nei momenti di difficoltà anche giocando fuori dal proprio ruolo. L’individualismo tipico di questa società non aiuta affatto. Per quel che ci riguarda vogliamo continuare a lavorare in questa direzione creando una squadra fatta da tanti elementi. Siamo umanamente che artisticamente. Noi siamo in due ma poi nei nostri concerti abbiamo con noi la nostra band e il nostro fonico che ci segue ormai da dieci anni e tutti i giorni continuiamo a lavorare con gli uffici stampa, chi ci cura la promozione, le radio, le TV eccetera… Abbiamo creato una squadra in cui c’è una parte umana che è fondamentale e che ci aiuta lavorare al meglio ottenendo dei buoni risultati>>.

Nel testo di questa canzone mi ha colpito un altro verso che dice “mentre il mondo ti spara prova a sparare al mondo“: ogni tanto abbiamo tutti la sensazione che il mondo ce l’abbia con noi e che ci siano soltanto due possibilità: aspettare che interessi a qualcun altro o provare in qualche modo a reagire. Voi sembrate voler scegliere questa seconda possibilità. E’ così?

<<E’ assolutamente così ma sempre senza violenza. Quando ci si sente attaccati il consiglio è provare a sparare al mondo i colori dei sogni portandoli avanti con determinazione perché ognuno di noi può fare tanto nel proprio piccolo. Rispondiamo con determinazione rispetto alle cose che vogliamo fare, ai nostri sogni, alle nostre idee. Nella vita, in tutti i campi non ultimo quello musica, ci sono ingiustizie ma la cosa peggiore che possa accadere è la rinuncia perchè, in quel caso, è come se i sogni non esistessero più. Dobbiamo sempre conservare in noi la voglia di sognare per poi, ovviamente con sacrificio, passione e amore, coltivare questi sogni e farli magari diventare realtà. Non sempre ci riuscirà ma questo alimentare il sogno ci permette sicuramente di star meglio>>.

Il vostro ultimo album vi ha portato anche a collaborare con due grandissimi gli astri della storia della musica italiana, Ornella Vanoni ed Enrico Ruggeri: come è stato collaborare con due diversi ma anche simili personaggi della canzone italiana?

<<Ci hanno insegnato tantissimo. Noi veniamo da quella generazione che fa uso della parte tecnologica e delle sue possibilità però abbiamo sempre avuto una grande ammirazione per chi ha fatto la storia della musica prima di noi quando tutto questo non c’era perché in loro si nasconde la passione viscerale per la musica. Quando ti confronti con questi artisti ti sembra di respirare perché capisci quanto loro hanno devoluto alla musica, quanto loro hanno veramente conservato la musica nel cuore. Enrico è un cantautore che ha scritto dei capolavori pazzeschi ma che non ha avuto esitazioni a mettersi in gioco con noi come se fosse un bambino insieme. Ornella Vanoni solo a nominarla ci sale ancora un brivido: quando è stata in studio con noi durante un mese di agosto ci sembrava una bambina con la con l’esperienza dei più grandi artisti di sempre. Vedere questi mostri sacri che hanno fatto tutto quello che si potesse fare e ancora si concedono con umiltà e si rapportano con chi è estremamente più piccolo di loro mette grande emozione>>.

Ghost 2020

Questa canzone esce alla fine del 2020 ma, in qualche modo, vi proietta contemporaneamente in un anno importante per voi. Che cosa succederà nel 2021?

<<Nel 2021 arriveranno canzoni nuove e probabilmente un album. Arriveranno poi delle altre sorprese che adesso non possiamo ancora raccontare ma la cosa che più ci auguriamo è che si possano fare il prima possibile i live che tanto ci mancano. Vorremo realizzare un grande evento dal vivo il prossimo maggio per festeggiare tutti insieme i nostri 15 anni di carriera. Non l’abbiamo ancora annunciata ma ci sarà una raccolta che magari conterrà anche qualche registrazione dei live che negli anni abbiamo realizzato oltre a, ovviamente, delle cose inedite>>.

Abbiamo parlato di grandissimi artisti del nostro passato: oggi viviamo un presente molto diverso da quello che vissero loro ma, secondo voi, come sarà il nostro domani musicale?

<<E’ domanda difficile perchè la musica è imprevedibile ma noi pensiamo che si tornerà a dare valore alla musica suonata e, magari, anche a dei testi più impegnati. Anche oggi ci sono tanti ragazzi che scrivono bene però si è perso il gusto per la musica suonata. Prima o poi, però, ci si tornerà perché oggi registriamo un po’ di saturazione rispetto alla musica elettronica. La cosa bella sarebbe rivedere le persone che vanno nel locale a suonare un po’ di più piuttosto che cercare di rincorrere sempre il casting del talent show. L’elettronica è una grandissima cosa ed è uno degli elementi che oggi permette questa infinita produzione musicale che è molto maggiore di quella che c’era nel passato: quantitativamente parlando è pazzesca la mole di musica che si riesce a produrre grazie alla differenziazione di un progetto da un altro proprio per mezzo dell’elettronica. Dall’altra parte, però, quando si parla con le persone la cosa che più emerge è che oggi si ha nuovamente bisogno di emozioni e questa bella parola che non è una bella parola fine a sè stessa ma una roba che ti fa comunque vibrare la pelle è una cosa che strettamente legata all’utilizzo diretto, vero ed autentico della musica. Ci sarà assolutamente un ritorno a queste cose pur non rinunciando a contaminare perché comunque in quel modo ci si può rendere davvero unici>>.

Qual è la canzone che meglio racconta il vostro 2020?

Alex: <<Io cito una delle mie preferite che è ‘One’ degli U2: una canzone che racconta di amore e vita, due parole che hanno un peso specifico enorme. Mi auguro che la vita sia migliore per tutti e mi auguro che venga vissuta con amore>>.

Enrico: <<Io cito questa ‘Ri-Evoluzione’ perché  per noi è stata una partenza molto importante perché comunque gli ultimi tre anni sono stati molto impegnativi e per questo ripartire bene per noi era importante>>.

Ghost | Podcast

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.