venerdì 22 Novembre 2024

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GIOIA: “Mi piace molto mescolare gli opposti” – INTERVISTA

A tu per tu con la giovane e talentosa artista, in uscita con il nuovo singolo intitolato “Pink Cadillac

E’ disponibile dallo scorso 22 ottobre “Pink Cadillac”, il nuovo inedito di GIOIA, promettente e sorprendente cantautrice proveniente dal roster di Sugar Music. Approfondiamo la sua conoscenza.

Ciao GIOIA, benvenuta. Partiamo da “Pink Cadillac”, che sapore ha per te questo pezzo? 

«In “Pink Cadillac” ho raccontato una storia enigmatica piena di alti e bassi. Dal sound può sembrare un pezzo apparentemente positivo, ma ha decisamente l’amaro in bocca».

Quali riflessioni ti hanno ispirata durante la composizione di questo pezzo?

«Avevo un immaginario ben preciso nella mia testa: un viaggio lungo un viale alberato di palme nella costa occidentale degli Stati Uniti, a bordo di una Cadillac rosa. Però volevo essere più realistica e raccontare qualcosa di diverso, non la classica storia d’amore. Mi piace molto mescolare gli opposti, quindi ho deciso di rendere tutto meno perfetto, aggiungendo un sottofondo narrativo più cupo: un rapporto indefinito e tossico a cui non si vuole rinunciare; cercare sempre il lato positivo nonostante non ci siano speranze. In questo caso è un rapporto destinato a spegnersi, ma io non smetto di sperare in un lieto fine e ci immagino insieme e felici a bordo di una Cadillac rosa».

A livello di musicale, che tipo di sonorità avete cercato di abbracciare insieme al producer Bias?

«Ho iniziato a produrre il pezzo senza un’idea precisa, ma credo di aver fatto un’infusione di generi senza nemmeno accorgermene. Sono partita da una cassa dritta, poi ci ho aggiunto elementi più R&B/Soul. Bias è entrato in questo mondo e ha capito subito il tipo di vibes che si stavano creando; ha aggiunto suoni freschi, completamente attinenti al pezzo, e ha portato tutto su un altro livello. Onestamente non saprei che nome dare a questo genere, è una sorta di soul misto al pop, una specie di R&B alternativo».

GIOIA Pink Cadillac

Facciamo un breve salto indietro nel tempo, quando e come ti sei avvicinata alla musica?

«È stato tutto molto naturale. Negli angoli di casa c’è sempre stata qualche chitarra appoggiata al muro e da bambina strimpellavo. Inevitabilmente, crescendo, ho iniziato ad interessarmi di più e piano piano ho imparato gli accordi. Suonando canzoni di altri, canticchiavo. Non mi sono mai fatta sentire nemmeno dai miei genitori. Spesso ho pensato a quanto mi sarebbe piaciuto fare la cantante, ma quando si ha 9 anni tutto sembra così grande da sembrare impossibile. Un giorno, però, mi sono armata di coraggio: avevo circa 14 anni e con la chitarra tra le mani sono corsa da mio padre e gli ho cantato “Who’s Lovin’ You” dei The Jackson 5. Credo che da quel momento lui abbia iniziato a credere in me. Gli ho chiesto come si faceva a comporre una canzone e quando me l’ha insegnato mi si è aperto un mondo».

Quali ascolti hanno accompagnato e influenzato la tua crescita?

«Michael Jackson è sempre stato il mio amore più grande, mi ha segnata in un modo davvero profondo. Altri artisti a cui sono molto legata sono Sade, David Bowie, Fleetwood Mac… sono un’amante degli anni ‘70 e ‘80, del soul, del jazz, del rock. Nel corso degli anni mi sono avvicinata all’R&B contemporaneo e ho scoperto artisti pazzeschi che mi hanno indirettamente aiutata a capire il percorso musicale che avrei voluto intraprendere, tra questi Sabrina Claudio, The Weeknd, Snoh Aalegra… potrei elencarne davvero parecchi».

Cosa dobbiamo aspettarci dai tuoi progetti in cantiere? Verso quale direzione si dirigeranno le tue prossime produzioni?

«Ho molti pezzi da farvi ascoltare e si dirigono più verso l’R&B/soul. Spero di far conoscere GIOIA alle persone attraverso un sound nuovo e diverso, spesso con dettagli inaspettati».

Per concludere, qual è la lezione più importante che pensi di aver appreso fino ad oggi dalla musica?

«La musica trascina. Personalmente, credo di non essere io a fare musica, è la musica che esce naturalmente da me. Il fatto di lasciarsi trasportare si può applicare anche nella vita di tutti i giorni e, onestamente, è tutto un altro modo di vivere. Smettere di arrabbiarsi per cose inutili, di criticare perché non si capisce, di rifiutare senza prima interessarsi. Bisogna provare ad avere meno controllo, ad essere più spensierati. “Just go with the flow”!».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.