Recensione del nuovo album d’inediti
Emergere nel mondo della discografia italiana d’oggi è impresa difficile. Restare in vetta lo è ancor di più ma nulla di tutto ciò può essere comparato col ritornare sulle scene dopo aver “fallito” già una volta. Giordana Angi è una di quelle artiste che c’hanno provato e che, finora, sembrano esserci riuscite grazie a determinazione, una giusta maturazione e soprattutto talento. Il suo nuovo EP d’inediti, Casa, lo dimostra e la colloca, sapientemente, al di fuori della cerchia delle brave cantanti pop che Amici di Maria de Filippi ha provato a lanciare, con più o meno fortuna, in questi ultimi anni. Giordana vuole essere una cantautrice, una di quelle penne intense capaci di raccontarsi da sè.
Le cose migliori, però, arrivano da quei brani che mettono da parte la paura di risultare troppo pesante e profonda per il grande pubblico mainstream. Ti ho creduto ha il merito di mettere l’accento sul tema della pedofilia raccontando lo sfiorarsi di due corpi che, però, non dovrebbero nemmeno incrociarsi. In un ambiente che non si accorge del dolore una ragazzina si chiede se “il tuo sudore andrà via con il sapone” ricordandosi di quando ha creduto a chi aveva detto di voler essere soltanto un amico prima che “la barba mi fa male”. Alla fine il dolore si manifesta pensando al domani: “lasciami le gambe che da grande ci devo ballare” ricordando che la violenza non so cancella ma la si porta dentro per tutta la vita. Di convesso Quante volte ad aspettarti si dedica ad un’altra forma d’amore, un amore puro e pulito, un amore che si rivolge ad un padre che non c’è mai stato, che si è fatto attendere per tutta la vita lasciando dietro di sè soltanto rimpianti che si manifestano con un graffio intenso e penetrante: “avrei dovuto stringerti più forte senza mai lasciarti andare, avrei voluto un bacio a mezzanotte il giorno prima di Natale, farti capire che ho bisogno di mio padre”. Il graffio di una voce che sa raccontare la vita ed i suoi dolori per mezzo della propria timbrica si concentra, in quest’occasione, a sottolineare ripetutamente una mancanza.
A conclusione del lavoro ci sono l’ottima Chiedo di non chiedere, che con un senso decisamente più leggero di quanto fatto in precedenza racconta la voglia d’amore tra variazioni dinamiche ed uno special finale in francese che non fa che dare ancor più dinamica ad un pezzo perfetto per la rotazione radiofonica estiva grazie ad un ritornello orecchiabile e trascinante, e soprattutto la cover di Formidable di Stromae, vero e proprio gioiellino interpretativo che rende il giusto onore alla versione originale del grande cantautore belga che qui ritrova un gran bel timbro e la giusta variazione dinamica nel cantato.
Nella special edition pubblicata in occasione della conclusione dell’esperienza ad Amici di Maria de Filippi sono state aggiunte al progetto altre due tracce inedite che puntano apertamente alla contemporaneità e ad una maggiore leggerezza tematica come Tra Parigi e Los Angeles, in cui anche la voce viene regolata con delle distorsioni ed i sintetizzatori la fanno da padrona nell’arrangiamento di tutto il pezzo, e Guardarci dentro, che gioca su di un beat incalzante per raccontare una storia vissuta tra difficoltà ma che ora può risolversi se affrontata davvero insieme.
Migliori tracce | Quante volte ad aspettarti – Ti ho creduto – Casa
Voto complessivo | 8.3/10
Tracklist |
- Chiedo di non chiedere
[Giordana Angi, Manuel Finotti, Lorenzo Vizzini – Giordana Angi, Carlo Avarello] - Casa