martedì, Marzo 19, 2024

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Giordana Angi racconta con profondità storie e vite con la sua “Casa” – RECENSIONE

Recensione del nuovo album d’inediti

Emergere nel mondo della discografia italiana d’oggi è impresa difficile. Restare in vetta lo è ancor di più ma nulla di tutto ciò può essere comparato col ritornare sulle scene dopo aver “fallito” già una volta. Giordana Angi è una di quelle artiste che c’hanno provato e che, finora, sembrano esserci riuscite grazie a determinazione, una giusta maturazione e soprattutto talento. Il suo nuovo EP d’inediti, Casa, lo dimostra e la colloca, sapientemente, al di fuori della cerchia delle brave cantanti pop che Amici di Maria de Filippi ha provato a lanciare, con più o meno fortuna, in questi ultimi anni. Giordana vuole essere una cantautrice, una di quelle penne intense capaci di raccontarsi da sè.

Tutto ciò è raccontato alla perfezione dalla prima all’ultima traccia di questo disco, prodotto dal team di Carlo Avarello a cui va il merito di aver saputo coltivare una scrittura nella direzione più giusta, autentica e matura. Casa, title-track del progetto, racconta al meglio l’essenza di questo album rappresentando non solo il singolo di lancio ma anche e soprattutto il punto medio del sentire della brava cantautrice italo-francese. Un posto familiare come la casa diviene il pretesto per raccontarsi tra i sentimenti che viaggiano senza sosta e senza inibizioni. Si parla d’amore, certo, di quell’amore che finisce e che si riflette in un “posto che credevo di conoscere” ma che, in realtà, si è rivelato diverso da quello che ci si aspettava e si voleva. Si parla d’amore pur senza nominarlo il che, al giorno d’oggi, è una missione non semplice. Ora che l’amore non c’è più non ha più senso nemmeno cercare di costruirsi una vita propria, una vita che, fino a quel momento, si era immaginato solo al fianco della persona amata: “se non sei tu la casa allora non so più abitare”.

Le cose migliori, però, arrivano da quei brani che mettono da parte la paura di risultare troppo pesante e profonda per il grande pubblico mainstream. Ti ho creduto ha il merito di mettere l’accento sul tema della pedofilia raccontando lo sfiorarsi di due corpi che, però, non dovrebbero nemmeno incrociarsi. In un ambiente che non si accorge del dolore una ragazzina si chiede se “il tuo sudore andrà via con il sapone” ricordandosi di quando ha creduto a chi aveva detto di voler essere soltanto un amico prima che “la barba mi fa male”. Alla fine il dolore si manifesta pensando al domani: “lasciami le gambe che da grande ci devo ballare” ricordando che la violenza non so cancella ma la si porta dentro per tutta la vita. Di convesso Quante volte ad aspettarti si dedica ad un’altra forma d’amore, un amore puro e pulito, un amore che si rivolge ad un padre che non c’è mai stato, che si è fatto attendere per tutta la vita lasciando dietro di sè soltanto rimpianti che si manifestano con un graffio intenso e penetrante: “avrei dovuto stringerti più forte senza mai lasciarti andare, avrei voluto un bacio a mezzanotte il giorno prima di Natale, farti capire che ho bisogno di mio padre”. Il graffio di una voce che sa raccontare la vita ed i suoi dolori per mezzo della propria timbrica si concentra, in quest’occasione, a sottolineare ripetutamente una mancanza.

Le cose più deboli del lavoro, invece, sono quelle più attuali e contemporanee nelle intenzioni come Questa è vita, traccia poco personale che per il debole inciso adotta un beat elettronico per staccarsi da delle strofe serrate che riflettono sul senso del tempo e della vita, e Ne renonce pas, che gioca tra l’italiano ed il francese nel testo di un brano con un arrangiamento che accenna all’uso dei sintetizzatori.

A conclusione del lavoro ci sono l’ottima Chiedo di non chiedere, che con un senso decisamente più leggero di quanto fatto in precedenza racconta la voglia d’amore tra variazioni dinamiche ed uno special finale in francese che non fa che dare ancor più dinamica ad un pezzo perfetto per la rotazione radiofonica estiva grazie ad un ritornello orecchiabile e trascinante, e soprattutto la cover di Formidable di Stromae, vero e proprio gioiellino interpretativo che rende il giusto onore alla versione originale del grande cantautore belga che qui ritrova un gran bel timbro e la giusta variazione dinamica nel cantato.

Nella special edition pubblicata in occasione della conclusione dell’esperienza ad Amici di Maria de Filippi sono state aggiunte al progetto altre due tracce inedite che puntano apertamente alla contemporaneità e ad una maggiore leggerezza tematica come Tra Parigi e Los Angeles, in cui anche la voce viene regolata con delle distorsioni ed i sintetizzatori la fanno da padrona nell’arrangiamento di tutto il pezzo, e Guardarci dentro, che gioca su di un beat incalzante per raccontare una storia vissuta tra difficoltà ma che ora può risolversi se affrontata davvero insieme.

Questa seconda vita di Giordana Angi inizia nel senso migliore, nella direzione più appropriata e maggiormente rappresentativa del talento autorale che indubbiamente questa ragazza possiede. Ora la sfida sarà riuscire a mantenere la popolarità conquistata grazie alle giuste canzoni che avranno il compito di continuare a raccontare con verità la vita dell’italo-francese anche a costo di non doversi adagiare ai dogmi dell’attualità. Casa è, in questo senso, un ottimo punto di partenza che regala al pubblico un timbro interessante, dei testi mai banali e la capacità di imporsi con un cantato melodico e non eccessivamente assoggetto alle regole della radiofonia. Giordana non è cantante da tormentoni ma è artista da comunicazione intensa e sincera, grande interprete del dolore e della sofferenza ma soprattutto di storie vere.

Migliori tracce | Quante volte ad aspettarti – Ti ho creduto – Casa

Voto complessivo | 8.3/10

Tracklist |

  1. Chiedo di non chiedere  
    [Giordana Angi, Manuel Finotti, Lorenzo Vizzini – Giordana Angi, Carlo Avarello]
  2. Casa
    [Giordana Angi, Antonio Iammarino]
  3. Quante volte ad aspettarti
    [Giordana Angi, Salvatore Mineo, Annalisa Andreoli – Carlo Avarello, Salvatore Mineo, Annalisa Andreoli]
  4. Questa è vita
    [Giordana Angi, Francesco Pappacena – Giordana Angi, Manuel Finotti]
  5. Ne renonce pas
    [Giordana Angi]
  6. Ti ho creduto
    [Giordana Angi, Francesco Pappacena, Manuel Finotti]
  7. Formidable
    [Stromae]
  8. Tra Parigi e Los Angeles
  9. Guardarci dentro

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.