Recensione del nuovo album d’inediti
Emergere nel mondo della discografia italiana d’oggi è impresa difficile. Restare in vetta lo è ancor di più ma nulla di tutto ciò può essere comparato col ritornare sulle scene dopo aver “fallito” già una volta. Giordana Angi è una di quelle artiste che c’hanno provato e che, finora, sembrano esservi riuscite grazie a determinazione, una giusta maturazione e soprattutto talento. Il suo nuovo EP d’inediti, Casa, lo dimostra e la colloca, sapientemente, al di fuori della cerchia delle brave cantanti pop che Amici di Maria de Filippi ha provato a lanciare, con più o meno fortuna, in questi ultimi anni. Giordana vuole essere una cantautrice, una di quelle penne intense capaci di raccontarsi da sè.
Tutto ciò è raccontato alla perfezione dalla prima all’ultima traccia di questo disco, prodotto dal team di Carlo Avarello a cui va il merito di aver saputo coltivare una scrittura nella direzione più giusta, autentica e matura. Casa, title-track del progetto, rappresenta e racconta al meglio l’essenza di questo album rappresentando non solo il singolo di lancio ma anche e soprattutto il punto medio del sentire della brava cantautrice italo-francese. Un posto familiare come la casa diviene il pretesto per raccontarsi tra i sentimenti che viaggiano senza sosta e senza inibizioni. Si parla d’amore, certo, di quell’amore che finisce e che si riflette in un “posto che credevo di conoscere” ma che, in realtà , si è rivelato diverso. Si parla d’amore pur senza nominarlo il che, al giorno d’oggi, è una missione non semplice.
Le cose più deboli del lavoro, invece, sono quelle più attuali e contemporanee nelle intenzioni come Questa è vita, traccia poco personale che per l’inciso adotta un beat elettronico per staccarsi da delle strofe serrate che riflettono sul senso del tempo e della vita, e Chiedo di non chiedere, che con un senso decisamente più leggero racconta la voglia d’amore tra variazioni dinamiche ed uno special finale in francese.
A conclusione del lavoro ci sono Ne renonce pas, che gioca tra l’italiano ed il francese nel testo di un brano con un arrangiamento che accenna all’uso dei sintetizzatori, e soprattutto la cover di Formidable di Stromae, vero e proprio gioiellino interpretativo che rende il giusto onore alla versione originale del grande cantautore belga che qui ritrova un gran bel timbro e la giusta variazione dinamica nel cantato.
Migliori tracce | Quante volte ad aspettarti – Ti ho creduto
Voto complessivo | 8/10
Tracklist |
- Chiedo di non chiedere Â
- Casa