venerdì, Aprile 19, 2024

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Gipsy Fiorucci: “La musica mi ha insegnato l’arte della pazienza” – INTERVISTA

A tu per tu con la cantautrice umbra, fuori con il nuovo brano inedito intitolato “L’anima grida

A due anni dalla nostra precedente intervista, ritroviamo con piacere Marta Fiorucci, meglio conosciuta con lo pseudonimo di Gipsy Fiorucci. Si intitola “L’anima grida” il singolo disponibile in rotazione radiofonica e in digitale a partire dallo scorso 1° aprile, scritto con la collaborazione di Renato Droghetti e Luca Longhini.

Ciao Marta, bentrovata. Partiamo dal tuo singolo “L’anima grida”, cosa racconta?

«”L’Anima Grida” nasce in un momento di profonda introspezione in cui ho sentito fortemente il bisogno di connettermi con la parte più divina e autentica che vive dentro ognuno di noi di cui spesso ci dimentichiamo o non curiamo abbastanza, una canzone benefica dalle vibrazioni positive che considero un vero mantra d’amore a tutti gli effetti… un grido di speranza da lanciare nel mondo che mi auguro possa essere un caldo e rassicurante abbraccio per chi l’ascolta, un brano in cui, attraverso una danza movimentata e un gioco di suoni e colori vivaci, l’anima ci parla, ci consola, ci rassicura e soprattutto non ci fa sentire soli, facendoci ritrovare una nuova consapevolezza della “non solitudine” dell’essere umano di fronte alle varie vicissitudini poco rassicuranti che a volte circondano la nostra vita. Un singolo che definirei un Inno alla necessità di lasciare libero il nostro vero essere per esprimere la nostra essenza più pura attraverso l’unicità che ci contraddistingue, per essere sempre liberi di sognare e volare in alto mostrandoci per quello che siamo veramente, senza costrizioni, omologazioni o catene di nessun genere». 

C’è una frase che, secondo te, rappresenta e sintetizza al meglio il senso della canzone?

«Attraverso il testo di questa canzone ho voluto fortemente comunicare dei messaggi e dei concetti che ritengo importanti e di frasi significative ce ne sono diverse in realtà… sicuramente l’essenza della canzone è racchiusa nello special: “ Tutta quella forza che hai dentro trova luce soltanto se stai dentro di te… non cadere mai nell’inganno di vedere soltanto con la mente… “ riscoprendo la nostra parte più intima e divina ed imparando a stare dentro di noi siamo in grado di connetterci con una forza interiore potente ed illuminante e in tutto questo è fondamentale non cadere nel grande “inganno” di osservare e guardare il mondo solo attraverso gli occhi della “mente” perché è il cuore lo strumento attraverso il quale la nostra anima ci parla e comunica con noi; poi sicuramente molto incisiva la frase: “Finché non conosci te stesso resti.. solo un prigioniero nelle sue vesti… come uno scrittore che non conosce la favola che ha dentro di sé…” fino a quando non conosciamo i nostri doni e talenti più puri e soprattutto il potere illimitato nascosto nel nostro essere siamo “prigionieri” di noi stessi, come dei potenziali scrittori che non saranno mai in grado di scrivere la favola unica e meravigliosa che portano dentro di sé».

A livello musicale, che tipo di sonorità hai scelto di abbracciare?

«”L’Anima Grida” è un brano dalle sonorità fresche e dinamiche, un sound intriso di synth dai colori vivaci che gli conferiscono un mood brioso capace di trasportare l’ascoltatore in un luogo dove tutto diventa possibile; diciamo che ho voluto trasmettere e sottolineare concetti profondi, intimi ed introspettivi pur facendoli restare immersi in un’atmosfera di totale leggerezza e gioiosità … ho pensato che questa dualità fosse il modo più incisivo per veicolare al meglio tali messaggi…scelta che ad oggi posso dire con grande gioia essersi rivelata vincente regalandomi ogni giorno nuove ed intense emozioni e soddisfazioni».

Dal punto di vista visivo, cosa aggiungono alla narrazione le immagini del videoclip girato da Lorenzo Lombardi e N.Santi Amantini?

«Il videoclip ufficiale, realizzato dalla casa di produzione cinematografica “Whiterose Pictures”, è molto intenso e suggestivo ed ha tutto il sapore di un film d’altri tempi intriso di significato in ogni sua più intima sfumatura; le immagini del video sono un valore aggiunto fondamentale nel trasmettere e veicolare i messaggi che il brano porta con sé a partire dalla meravigliosa location “Villa Graziani” a San Giustino in Umbria, una villa nobiliare tardo rinascimentale che è stata la cornice perfetta per questo progetto, maestosa, preziosa e regale proprio come la nostra anima, un luogo affascinante e misterioso dove si respira silenzio e pace assoluta.. qui nella villa impersonifico un’anima venuta a visitare luoghi e spazi abbandonati dal tempo e dalla memoria, che improvvisamente grazie all’amore e al calore dell’anima riprendono vita magicamente mentre le lenzuola che ricoprivano vecchie statue e arredi iniziano a gridare nel cielo abbandonandosi ad un volo liberatorio proprio come fanno le rondini a Primavera… è la rappresentazione della vera rinascita interiore… la nostra anima che finalmente viene liberata da ogni catena che fino a quel momento le impediva di esprimersi nella sua intima e divina essenza.

Tutto questo alternato alla magia di un suggestivo bosco secolare, seconda location del video, in cui si possono ammirare grandi e maestosi alberi con radici profondissime e ben radicate a terra ma con le fronde sempre rivolte verso l’alto come a voler ringraziare l’universo che ci circonda, in queste immagini cammino in solitudine nell’intima ricerca di una connessione tra il sé interiore e quello esteriore, come a voler riscoprire quell’essenza di natura di cui siamo fatti e da cui tutto ha origine ma che spesso trascuriamo; qui canto la mia rinascita con le braccia aperte rivolte verso il cielo per simboleggiare in qualche modo la potente energia che siamo in grado di sprigionare dall’interno verso l’esterno quando ci doniamo al mondo in tutta la nostra autenticità. 

Anche la scelta del mantello che indosso ha un ruolo e un significato ben preciso, è un capo unico nel suo genere dipinto a mano e realizzato artigianalmente in Messico dove vi è rappresentata una vera e propria opera d’arte, ho scelto di essere avvolta dal questo capo prezioso, meraviglioso e unico proprio per sottolineare ancora una volta il concetto di “unicità” che sto portando avanti da diverso tempo anche attraverso il mio “Progetto Unicità” presente all’interno del sito web www.gipsyfiorucci.com con una sezione interamente dedicata».

Che ruolo gioca la musica nel tuo quotidiano?

«La musica è da sempre il mio più intimo e rassicurante rifugio, un luogo incantato in cui la mia anima ritrova tutto il suo splendore e si sente completamente a suo agio, mi permette di esprimermi e mettere nero su bianco le emozioni che vivo e i concetti importanti e significativi che albergano dentro di me, un vero ristoro interiore in grado di rigenerarmi completamente anche nei momenti di sconforto… è uno strumento potentissimo nel mio quotidiano oltre che essere il linguaggio universale per eccellenza in grado di arrivare e parlare dritto al cuore delle persone.. è parte integrante di me e non potrei assolutamente farne a meno…». 

Per quanto riguarda gli ascolti, tendi a cibarti di un genere in particolare oppure ti reputi piuttosto onnivora?

«In generale posso dire di ascoltare musica di qualunque genere in quanto reputo fondamentale le emozioni che una canzone o una musica riesce a trasmettermi, aldilà del genere o della tipologia… ci deve essere insomma il brivido che mi attraversa la pelle… poi ovviamente avendo un’anima rock ed emotiva al tempo stesso, prediligo brani dal sound graffiante che sprigionano una bella energia intensa e calorosa e che sono avvolti da sonorità carismatiche e in alcuni casi prorompenti».  

Come descriveresti il tuo rapporto con i social network e quanto incidono oggi nel lancio di un progetto discografico?

«Beh, al giorno d’oggi direi che i social network sono diventati fondamentali sia nel lancio di un progetto discografico che nel coltivare ed intrattenere nel tempo un rapporto vero, genuino ed autentico con il proprio pubblico; nel mio caso curo personalmente le mie pagine social perché ritengo di vitale importanza il legame personale e unico con i miei followers attraverso una comunicazione, diretta, sincera e semplice allo stesso tempo; questo ci permette di mostrarci in tutta la verità e l’essenza più pura della nostra personalità artistica anche grazie alla creatività e all’ispirazione che viene usata nella creazione di post e contenuti vari.. è molto importante sapere cosa si vuole comunicare e in quale modo… per far sì che ci sia sempre coerenza assoluta tra chi siamo e chi diciamo di essere… questo ritengo sia un valore fondamentale per avere successo in qualunque campo e in qualunque strada si voglia intraprendere… avere la consapevolezza di chi siamo veramente e volerlo donare con amore e devozione alle persone che ci dimostrano stima e affetto ogni giorno».

Per concludere, qual è la lezione più importante che senti di aver appreso dalla musica fino ad oggi?

«Grazie alla musica ho imparato veramente tanto: l’arte della pazienza, della perseveranza, dello studio e di cosa vuol dire lavorare duro e rimboccarsi le maniche pur di vedere realizzati i propri sogni, negli anni sono cresciuta insieme a lei intraprendendo una vera e profonda evoluzione interiore che mi ha portato ad essere la cantautrice e soprattutto la donna che sono oggi; la musica mi ha preso per mano accompagnandomi in un processo trasformativo lungo e intenso, un cammino a volte felice e gioioso e a tratti anche molto doloroso.. un viaggio emozionale alla riscoperta della vera me… grazie al quale sono riuscita a dare alla luce il mio vero essere… come un diamante grezzo che viene lavorato e affinato senza sosta nel tempo dell’attesa infinita … dove per rinascere veramente a volte è necessario morire dentro… proprio come la crisalide che diventa finalmente farfalla del suo giardino…».

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Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Nico Donvito
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Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.