mercoledì 6 Novembre 2024

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Giulia Sera: “Casablanca, la nostalgia del passato e la voglia di mettermi in gioco” – INTERVISTA

Intervista alla giovane cantautrice da poco fuori con il suo nuovo singolo Casablanca

Ancora molto giovane ma già piena di idee e voglia di fare, Giulia Sera, cantautrice che ha iniziato il suo percorso completamente da autodidatta, autopromuovendosi grazie alle cover messe in giro per i social, è riuscita a farsi strada all’interno del circuito musicale veronese. Il suo ultimo singolo si intitola Casablanca e verrà seguito presto da nuovi brani già in cantiere, ecco quello che la giovane artista ci ha voluto raccontare a proposito della sua musica e non solo.

Ciao Giulia e bentrovata, partiamo dal presente e da questo singolo: da cosa nasce l’esigenza di pubblicarlo e cosa ci tenevi a comunicare con questo brano?

<<Allora, io avevo già un progetto musicale in corso, anche se è dall’anno scorso che ho cominciato a vederlo in modo più serio. Quando sono entrata in Saifam (l’etichetta che si occupa della distribuzione e della promozione, ndr) mi hanno subito chiesto di preparare altri singoli, anche più ritmati rispetto ai miei standard, poi a dicembre è nata questa canzone. E’ nata così, in un periodo in realtà un po’ malinconico anche se poi il pezzo è comunque estivo e vivace. In tanti mi chiedono “ma perché Casablanca?” Il motivo è che secondo me bisogna guardare lontano nelle cose, anche quando queste vanno male. Quindi ho scelto Casablanca un po’ perché ci stava e faceva rima e un po’ appunto perché è lontano… E’ un singolo estivo sì, però non è il classico tormentone che dice le stesse cose, io cerco sempre di dare un senso importante alle cose che scrivo>>.

Descriviti con due aggettivi.

<<Interessante e nuova. Non perché sia super innovativa ma perché credo che quello che faccio a livello di musica femminile in Italia sia difficile da trovare>>.

Si nota, all’interno della tua scrittura, un continuo ritorno al passato nonostante la tua giovane età, quasi un senso di nostalgia continuo…

<<Sì (ride, ndr). Credo sia un mio grosso problema… Diciamo che è la nota che accomuna un po’ tutto. In molti pezzi che scrivo torno a parlare del passato e questo accade appunto perché sono una persona molto malinconica. Sono quella che cerca di spaccare il mondo da un lato, ma poi dall’altro mi sento molto attaccata a quello che ho vissuto. Purtroppo continuo a ritornare sul passato, sia per quanto riguarda le cose belle, sia per quelle brutte. Il grosso dei pezzi che ho scritto è nato in un periodo strano simile a quello che sto vivendo adesso, visto che sto lavorando in stagione. Settembre è sempre un po’ così, l’anno scorso ho vissuto una brutta esperienza lavorativa, dopodiché ho deciso di fare un salto e buttarmi in maniera seria sulla musica. Tutto questo pensare mi porta a scrivere canzoni di quel genere>>.

Secondo te cosa vuol dire fare il cantautore/cantautrice nella musica di oggi? Quanto è importante per te cantare direttamente quello che scrivi?

<<Importantissimo perché da credibilità e fa capire chi sono io al 100%. Per quanto riguarda   il cantautore direi che è una figura che, purtroppo o per fortuna, oggi sta cambiando. Al giorno d’oggi ci sono pochi autori che però scrivono per tante persone ed è una situazione complicata, se fai l’autore devi rimanere autore e se fai il cantante, a parte rari casi, devi rimanere cantante e sembra che non scrivi le canzoni. Mi dispiace perché sento che mi piacerebbe fare entrambe le cose ma mi rendo conto che da emergente è molto complicato inserirsi in questo contesto. La mia canzone, per essere di fatto la prima, sta andando bene e questo mi rende felice. Adesso dovremmo capire cosa fare e come continuare, visto che quest’estate ho lavorato tutti i giorni. Vorrei capire se riuscirò a portare avanti questo sogno in maniera seria e farlo diventare il mio lavoro a tutti gli effetti oppure no, chi lo sa…>>.

Ti sei fatta un nome iniziando dalle cover su Instagram e Facebook. E’ una strada tortuosa ma evidentemente che paga alla fine…

<<Esatto, ho provato anche con YouTube ma lì è molto più complicato se non hai un progetto chiaro in testa. Facebook e Instagram sono molto più immediati e ho notato che lì riuscivo ad avere molta più visibilità. Oggi non ho milioni di follower ma riconosco che i social siano un canale importantissimo e al giorno d’oggi necessario. Cambia tutto in fretta e non so bene cosa succederà>>.

Allora ti chiedo un tuo pregio, un tuo difetto e il tuo sogno musicale nel cassetto.

<<Ti rispondo prima sul sogno musicale che è più facile: cantare, prima o poi, all’Arena di Verona, un luogo dove ho vissuto 5 anni, avendo studiato lì, e che mi è rimasto nel cuore, sarebbe pazzesco. Il difetto peggiore è che sono molto ansiosa, il pregio è che sono una persona super socievole, che sta bene un po’ ovunque e soprattutto che sa stare con i piedi per terra>>.

Quand’è che hai capito di voler provare a fare questo mestiere?

<<In realtà non l’ho mai capito, è nato tutto un po’ casualmente. Scrivo da sempre ma dall’anno scorso ho scelto di farlo un po’ più seriamente. E’ inutile nasconderlo, cantare, registrare e suonare costa e finché i soldi non li hai o ti servono per pagare l’affitto fai fatica. Per questo ho scelto inizialmente di partire pian piano con le varie cover e poi, visto i numerosi consensi che ho ricevuto, ho scelto di pensare a questo aspetto in maniera più seria e professionale, a questo punto solo una persona stupida penserebbe di mollare>>.

Quali sono le tue aspirazioni principali in mondo musicale?

<<Direi che una buona partenza sarebbe passare in radio allargando gli orizzonti rispetto al solo “web” di adesso. Sento tanta musica e sinceramente, senza presunzione, non penso che i miei pezzi siano inferiori a quello che passa oggi in radio>>.

Che musica ascolti ultimamente?

<<Ascolto tutto quello che passa, nell’ultimo periodo ammetto di essere parecchio fissata con Dua Lipa, Thegiornalisti e poi tanto rap e trap. Priestess e Madame sono due altre artiste che ho ascoltato molto. Poi anche Sfera, Capo Plaza e i soliti grandi nomi come Fibra, Marracash o Salmo. Dipende, alla fine vario parecchio in base ai periodi>>.

Hai citato parecchie artiste donne, cosa significa essere donna all’interno del mondo musicale oggi?

Credo, purtroppo, che sia ancora penalizzante. A meno che tu non sia una star già affermata, all’inizio fai molta fatica, nella musica, ma secondo me nella vita in generale. Forse in futuro cambierà e me lo auguro davvero, oggi però vedo, nel mondo del pop specialmente, che le donne a differenza degli uomini devono essere carine, fotogeniche e attraenti, anche a dispetto della musica che queste propongono>>.

Ti piacerebbe partecipare a Sanremo Giovani?

<<Se ci fosse la possibilità sicuramente, è una vetrina importantissima che da un sacco di visibilità. Il problema che a volte mi pongo è se effettivamente riuscirei a resistere a quel tipo di pressioni, simili a quelle che ricevi in un talent. Ad esempio andare in un talent non credo sia più la strada principale, forse qualche anno fa era diverso ma oggi le cose mi sembrano parecchio cambiate>>.

Per concludere, progetti per il futuro?

<<Adesso quello che voglio è far uscire il mio EP e continuare a scrivere per me e magari anche per altri artisti, pensando anche ad un percorso live>>.