Recensione del nuovo album d’inediti
Il nuovo progetto discografico di inediti di Giusy Ferreri arriva a tre anni di distanza da L’attesa che nel 2014 l’aveva portata tra il pop più melodico e il suo lato più dark senza troppi riscontri (purtroppo). In questi ultimi tre anni Giusy ha rivissuto il successo con Roma-Bangkok e poi con il suo primo greatest-hits per il decennale di carriera mettendo a fuoco la direzione da sposare nel futuro per tornare davvero alla ribalta.
Girotondo, questo il titolo del disco, la riporta al suo primo pop fatto di sintetizzatori, voce singhiozzata e ritornelli orecchiabili.
Questo nuovo album racchiude due differenti facce dell’interprete siciliana: da una parte spazi importanti e prorompenti vengono riservati agli arrangiamenti estivi, sostenuti e ai brani leggeri e solari; mentre dall’altra si conservano sfumature più tradizionali con qualche residuo di pop melodico e versi d’autore. A farla da padrona è la prima delle due capitanata da Fa talmente male, il brano portato a Sanremo 2017 dove non ha avuto troppa fortuna rientrando tra i 6 eliminati prima della finale: sulla base di una chitarra acustica il testo di Roberto Casalino racconta un amore in difficoltà mentre Takagi e Ketra si incaricano di un arrangiamento radiofonico e martellante con la voce di Giusy che ritrova quelle sue tinte singhiozzate e profonde.
Lo stesso mood viene ripreso poi da tutta la prima parte del disco con l’aggiunta delle sfumature electropop con tastiere e drop sintetici. A farlo è soprattutto Partiti adesso, brano scelto come secondo singolo estratto e che custodisce anche la firma di Tommaso Paradiso dei The Giornalisti, band rivelazione dell’ultima annata. Si racconta di un amore estivo pronto a travolgerci in un ritornello del tutto martellante e radiofonico. Tommaso Paradiso torna anche nella più pop Occhi lucidi che lascia da parte l’electropop e torna a fare affidamento sulla ritmica per sostenere il racconto di amore felice.
Tastiere e sintetizzatori trionfano in L’amore tante volte, dove la voce non forza mai raccontando la pericolosità dell’abitudine in una storia, È finita l’estate, che concretizza nuovamente la vocazione frivola, fresca e leggera di questa prima parte di album, e nel duetto con Federico Zampaglione dei Tiromancino che dona la odio ai vocalità per L’amore mi perseguita, che porta indiscutibilmente il marchio del suo autore ma in cui Giusy riesce comunque a valorizzarsi.
Le tastiere trionfano in Col sole e col buio che si fa via via sempre più pop proponendo un cantato senza troppi guizzi e mantenendo quell’impianto reggaetón tipico di gran parte delle melodie di questo album.
Con la title track, Girotondo, si apre in qualche modo quella parentesi più tipicamente pop-melodico sperimentato in passato da Giusy. Girotondo racconta la vita interpretandola dalla visuale di un viaggio “perché non ho bisogno di un amore per sentirmi più importante”.
L’importante firma di Federica Abbate arriva per La distanza (scritta insieme ad Alessandro Raina e Matteo Buzzanca) dove la voce rimane sempre piuttosto morbida e melodica per un testo che descrive il passare del tempo e dei suoi demoni. Anche Tornerò da te propone quello stesso arrangiamento incentrato su di un electro pop-rock non sottolineato però eccessivamente.
Le cose migliori sono quelle che chiudono l’album e che forse ricordano di più la Giusy del passato. La coppia Faini-Mancino da il meglio di sé in Il mondo non lo sa più fare e in Il resto del mondo è diverso da te: entrambe ballate che partono con il caro vecchio piano (o tastiere a dir si voglia) per poi esplodere vocalmente in un inciso pop dove torna chiaramente in voga quell’espressione vocale più tipica di Giusy che qui appare davvero a casa. Immaginami chiude questo miniciclo portando con sè la firma di Marco Masini che la base la rende più sintetica mantenendo però il testo introspettivo e leggero.
A chiudere c’è la cantautorale La Gigantessa, ancora una volta scritta dalla coppia Faini-Mancino, che ripropone la Giusy più particolare espressivamente parlando che già si era vista diffusamente negli ultimi anni: a dirottare strofe cupe ed incisive arriva un ritornello più accessibile che tra tastiere e sintetizzatori ritrova il sound predominante dell’album.
Un disco importante questo per Giusy Ferreri che stando alle aspettative avrebbe il compito di rilanciarla discograficamente dopo gli effetti boomerang di Roma-Bangkok e del greatest hits. Il sound è quello giusto per riprendersi le radio e l’accessibilità pop facilita ulteriormente il compito anche se non mancano le sfumature più personali, intime e cantautorali: un disco che può essere apprezzato nelle sue hit radiofoniche oppure nelle sue ballate più tradizionali (personalmente sono per quest’ultima parte dall’alto della mia nostalgia). Dopo aver viaggiato tra le più svariate galassie stilistiche Giusy torna a casa ed è un piacere per le orecchie. Bentornata dal tuo girotondo Giusy!
MIGLIORI TRACCE: Immaginami – L’amore mi perseguita – Il resto del mondo non lo sa più fare – Fa talmente male
VOTO COMPLESSIVO: 8/10
VIDEO-RECENSIONE:
TRACKLIST [autore testo – autore musica]:
- Fa talmente male [Roberto Casalino – Roberto Casalino, Takagi, Ketra, Paolo Catalano]
- L’amore tante volte [Emiliano Cecere, Oscar Angiuli]
- Partiti adesso [Tommaso Paradiso, Dario Faini, Vanni Casagrande]
- L’amore mi perseguita (feat. Federico Zampaglione) [Federico Zampaglione, Luca Chiaravalli]
- E’ finita l’estate [Luca Valsiglio, Fabrizio Ferraguzzo, J. Ettorre]
- Occhi lucidi [Tommaso Paradiso, Dario Faini]
- Col sole e col buio [Alessandro Raina, Dario Faini]
- Girotondo [Edwyn Roberts – Stefano Marletta]
- La distanza [Alessandro Raina – Matteo Buzzanca, Federica Abbate]
- Il mondo non lo sa più fare [Dario Faini, Diego Mancino]
- Tornerò da te [Alessandro Raina, Dario Faini]
- Immaginami [Marco Masini, Antonio Iammarino, Diego Calvetti]
- Il resto del mondo è diverso da te [Dario Faini, Diego Mancino]
- La gigantessa [Dario Faini, Diego Mancino]
foto di Daniele Barraco
Ilario Luisetto
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