Tutti i giudizi sui brani inediti presentati al quinto live show
- LA FINE DEL MONDO – Anastasio
Dicono abbia già vinto e, in effetti, mi trovo d’accordo perchè, come sempre, ad X-Factor non è così difficile fare delle previsioni. Almeno sul lungo periodo perchè anche se non vincerà sarà comunque l’artista che più ci ricorderemo di quest’annata. L’inedito già lo conoscevamo dalle audizioni e bisogna dire che la produzione lo migliora sicuramente sotto il punto di vista della potenza e del suono pur non cambiandone l’effetto sommario. Sicuramente spaccherà nelle classifiche di streaming dove questa sorta di brani funzionano parecchio. Degno di nota l’incastro dell’inciso dove le parole davvero lasciano a bocca aperta per le immagini che evocano. VOTO: 8.5
- DON’T STOP ME – Bowland
Sono i più esotici e, di conseguenza, i più nuovi. Per chi è alla costante ricerca di qualcosa che possa sostituire l’estenuante suono elettronico del pop e la melassa della trap questa potrebbe essere una buona ricetta. Certo, bisogna avere il coraggio e la forza di addentrarsi in un mondo diverso e spesso incomprensibile in cui la voce suona sempre eterea e soave ed il ritornello si fatica a riconoscerlo per la quasi totale linearità della linea melodica che non ha quasi nessuna variazione sul tema. Loro, però, sono così bravi che è quasi impossibile non rimanere incantati nell’ascolto della loro proposta così rappresentativa, sudata ed innovativa. VOTO: 7+
- PIUME – Leo Gassman
E’ quanto di più tradizionale e italiano Leo potesse proporre in quest’occasione ma occorre ricordare che, d’altronde, l’Italia musicalmente è anche, e soprattutto, questo. Chi lo avrebbe voluto più attuale, contemporaneo e affine alla sua giovane età forse dimentica che la Pausini cantava più o meno le stesse cose a 18 anni e, come lei, tanti altri miti della nostra musica leggera. Il brano mette in evidenza una buona scrittura testuale sviluppata interamente dallo stesso ragazzo che, tra l’altro, vanta dalla sua una vocalità degna di nota con dei bassi timbrici davvero invidiabili e, soprattutto, riconoscibili. La sorpresa maggiore per quanto riguarda questi inediti. VOTO: 8
- LOS ANGELES – Luna
La concorrente più giovane ed insieme più contemporanea dell’annata sfodera il brano che da lei ci si poteva aspettare. Deve sicuramente migliorare ancora il suo flow e la sua dizione che in alcuni punti risente davvero troppo del suo accento così spiccatamente sardo. Il brano, però, c’è e coerentemente risponde alle richieste del mercato d’oggi. Indubbiamente è il ritornello a dare il colpo finale riuscendo a conquistare per quella sua orecchiabilità frutto della maestria d’autore di un nome come quello di Alessandro Raina che di hit ne ha scritte parecchie per la scena pop attuale. VOTO: 7
- CHEROFOBIA – Martina Attili
Manuel Agnelli presenta questo brano come un “tormentone” e, in effetti, stando ai numeri di YouTube sembrerebbe avere pure ragione. Il problema, però, sta nel fatto che probabilmente il brano tormentone lo è diventato più per il personaggio e l’insolito tema più che per il brano in sè che, comunque, ha il pregio di rispondere con competenza e coerenza alle tendenze musicali nord-europee. Funzionerà sicuramente ma occorre evidenziare il fatto che già rispetto alla versione acustica messa in scena alle audizioni ha perso parecchi punti. Vedremo come evolverà la cosa e, soprattutto, le sue nuove scelte musicali. D’altronde qui siamo ancora fermi ad un solo brano. VOTO: 6.5
- LIKE THE RAIN (UNPREDICTABLE) – Naomi
Altro duo importante di autori per la voce del team di Fedez. Fortunato Zampaglione, non nuovo a questo contesto, e Shrida Solanski firmano un brano che avrebbero potuto tranquillamente donare ad Andrea Bocelli che di recente hanno portato in vetta sia in USA che in UK. Il brano unisce con capacità il pop del pianoforte d’apertura e la raffinatezza lirica dell’inciso quando entrano in gioco gli archi e l’orchestrazione completa. Il problema qui, però, rimane l’attualità che risulta difficilmente rintracciabile e che, a meno che tu non sia un grande nome del pop-lirico già affermato, con ancor più difficoltà permetterà una consona esposizione sul mercato. Lei canta come può ma non è Bocelli e nemmeno Celine Dion che avrebbe trasformato questo brano in un’eterea gemma. VOTO: 5
- CIELO INGLESE – Renza Castelli
A scrivere ci sono due signori come Bungaro e Cesare Chiodo che di musica pop ne sanno davvero parecchio. Vi si unisce, poi, la giovane Rakele che i più attenti ricorderanno positivamente nei Sanremo di qualche anno fa. E, in effetti, Renza canta esattamente come ci si poteva aspettare questo brano che, più che di lei, odora della sua autrice. Il risultato è comunque piacevole e funzionale. Pecca, però, di un inciso quasi inesistente che non fa scoppiare davvero il brano correndo il rischio di passare totalmente inosservato. Peccato perchè la raffinatezza delle strofe e della scrittura meritava qualcosa di più. VOTO: 6+
- NON TI AVEVO MA TI HO PERSO – Sherol Dos Santos
Agnelli, che ne firma il testo insieme ad Alessandro Raina, dice che musicalmente sia un brano che si ispira ad Adele e Beyonce ed, in effetti, il mondo sonoro è sicuramente quello pop dedicato alle grandi voci. Sherol è sicuramente dotata vocalmente di una buona ugola ma manca di quella maturità e quella consistenza di timbrica che avrebbe elevato il brano decisamente più in alto. Testualmente il brano non si rivela essere troppo interessante come, invece, si rivela per l’evoluzione melodica dell’inciso che svolta verso un pop più attuale e contemporaneo inglobando l’elettronica. Risulta comunque superficiale. Fin troppo. VOTO: 5.5
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Ilario Luisetto
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