venerdì 22 Novembre 2024

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Gloria Bennati: “Basta crederci ed avere coraggio” – INTERVISTA

A tu per tu con la cantante fiorentina, in uscita con il nuovo singolo “Rita” prodotto dal Maestro Fio Zanotti

È disponibile su tutte le piattaforme digitali dallo scorso 17 giugno Rita, il nuovo singolo di Gloria Bennati. Il brano, che anticipa l’uscita di album atteso per il 2023, racconta la storia di una donna “testarda e romantica” che trova la forza più grande nelle sue scelte nonostante queste la rendano inconsapevole dei suoi sbagli.

Ciao Gloria, bentrovata. Partiamo dal tuo nuovo singolo “Rita”, cosa racconta?

«”Rita” è un brano introspettivo, parla di una donna che lotta per i propri principi senza pensare troppo alle conseguenze, sia verso se stessa che verso gli altri. Crede di sapere tutto senza conoscere realmente se stessa, ma chi si conosce davvero? Il mondo che la circonda è ben lontano da come lei lo desidera, così si focalizza su come vorrebbe cambiarlo senza pensare  alle lacune che lei stessa possiede».

C’è una frase che, secondo te, rappresenta e sintetizza al meglio il senso della canzone?

«Certo, “Rita aveva una macchina della verità”. Io stessa desidero ogni giorno, sapere la verità».

A livello musicale, che tipo di sonorità avete scelto di abbracciare con il Mastro Fio Zanotti?

«In realtà con Fio non abbiamo deciso, non abbiamo nemmeno impostato un piano di lavoro, io portavo le mie canzoni e lui creava un meraviglioso mondo attorno. È stato un lavoro istintivo».

Cosa ti sta lasciando di concreto l’esperienza ultra decennale con un professionista del calibro di Zanotti?

«Con Fio ho imparato a conoscere in parte ciò che sono oggi artisticamente, mi ha aiutato a buttarmi nelle cose, a non avere paura di sbagliare, a sperimentare e a non giudicarmi mentre lo facevo».

gloria bennati rita

Che ruolo gioca la musica nel tuo quotidiano?

«La musica per me è come la crema per il viso, la metto la mattina e mi rimane tutto il giorno. Ci sono momenti però in cui non ho bisogno di ascoltarla, anche il silenzio è fondamentale, soprattutto quando scrivo».

Per quanto riguarda i tuoi ascolti ascolti, tendi a cibarti di un genere in particolare oppure ti reputi piuttosto onnivora?

«In realtà vado a periodi, ascolto un po’ di tutto anche se prediligo la musica alternativa ed il pop».

Come descriveresti il tuo rapporto con i social network e quanto incidono, secondo te, oggi nel lancio di un progetto discografico?

«Penso che i social siano un portale utile per farsi conoscere, è molto difficile però mostrarsi o essere capiti per ciò che siamo realmente, nel senso che una persona solo guardandola negli occhi puoi conoscerla. Artisticamente ti permettono di farti sentire, quindi una buona cosa».

Per concludere, qual è la lezione più importante che senti di aver appreso dalla musica fino ad oggi?

«La lezione più importante che ho appreso è che non ci sono regole, per creare. Basta credere ed avere coraggio».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.