venerdì 22 Novembre 2024

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Grazie Enrico Nigiotti, con “Complici” ci ha riportato il graffio pop e Gianna Nannini – RECENSIONE

Tutti i meriti del nuovo singolo dell’inedito duo di toscani

Niente nella musica italiana oggi è più difficile che proporre un buon pop. Sembra un’assurdità, o d’altra parte una banalità, vista la tradizione musicale italiana che al pop, da sempre, è fedelissima devota. Eppure è così: oggigiorno pensare di riuscire a proporre un brano pop senza dover scendere a compromessi con suoni, produzioni o contaminazioni altre non è affatto cosa scontata. E non è una forma di xenofobia il desiderio di volersi liberare da tutti questi inutili e distorcenti influssi che stanno, mano a mano, distruggendo, esattamente come un fiume fa erodendo le pareti delle rocce, quanto di più bello l’Italia avesse in fatto di musica: la melodia.

Ad Enrico Nigiotti, però, oggi voglio rivolgere un ringraziamento per essere riuscito in un triplo miracolo: proporre un brano pop come Complici capace di parlare ancora d’amore, quel sentimento che oramai è quasi completamente oscurato dalle canne dei trapper o dalle Lamborghini degli amici loro; aver avuto il coraggio di osare una melodia basata quasi esclusivamente sugli accordi di una chitarra acustica che, finalmente, si sente e non viene mai messa in ombra da distorsioni elettroniche, sintetizzatori o tastiere registrate al PC; ed essere stato in grado di resuscitare musicalmente Gianna Nannini restituendola, si spera definitivamente, al proprio habitat, l’unico in cui è sempre stata, e può continuare ad essere, la numero uno.

Una missione di certo non facile, miracolosa per l’appunto, resa possibile da un brano semplice, fresco ma profondo allo stesso tempo. Un brano che, certo, contrappone delle strofe quasi parlate senza un eccessivo brio emozionale (volutamente) per permettere una chiara ed evidente contrapposizione con un inciso arioso, travolgente e dannatamente pop in cui la voce prende corpo, si gonfia e torna a mostrare finalmente delle caratteristiche di unicità. In un periodo storico in cui pare vigere la regola di imporre vocalità misurate, minimali, impersonali e sottili ritornare a sentire un’inconfondibile Gianna Nannini che a tutta voce canta, nel territorio sonoro a lei più adatto, “complici, ogni volta che scappiamo è per riprenderci” riempie di gioia il cuore facendo ben sperare per il futuro.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.