venerdì 22 Novembre 2024

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Hermit: “Spesso e volentieri l’amore è composto da due poli opposti” – INTERVISTA

A tu per tu con il giovane artista, disponibile in radio e negli store digitali dallo scorso 31 luglio con il singolo “Acqua & sale

Tempo di nuova musica per Pietro Barilli, in arte Hermit, milanese di nascita e romano d’adozione, in uscita per Island Records/Universal Music con il singolo “Acqua & sale”. Approfondiamo la sua conoscenza.

Ciao Pietro, benvenuto. Partiamo dal tuo nuovo singolo “Acqua & sale”, cosa racconta?

«Racconta l’amore nella sua purezza attraverso un linguaggio molto didascalico, con piano voce, con l’intento di trasmettere un sentimento puro a partire dal fatto che l’amore spesso e volentieri è composto da due poli opposti (come esempio ho usato il sole e la luna, l’acqua e il sale ma metaforicamente rende molto bene il concetto lo ying e lo yang)».

C’è una frase che, secondo te, rappresenta e sintetizza al meglio il senso della canzone?

«Sì, direi che il senso lo si trova in una frase, “io e te come il sole e la luna”».

A livello musicale, quali sonorità avete voluto abbracciare?

«Piano voce, nella suo essere diretto e nella sua capacità di accompagnare con semplicità il testo».

C’è stato un momento preciso in cui hai capito che tu e la musica eravate fatti l’uno per l’altra?

«Ero piccolo e sentivo di avere una indole propensa allo show. Avevo una grande voglia di esprimermi attraverso l’arte (ormai abbandonata) del freestyle per raccontare in modo cool ciò che provavo in quel preciso momento… da lì tutto partì e capii che io e la “musica” eravamo una cosa sola ».

Quali ascolti hanno accompagnato e influenzato il tuo percorso?

«Un po’ di tutto, partendo da Mina, Adriano Celentano, Lucio Battisti, Lucio Dalla fino al Wu-Tang Clan e i Def Squad per arrivare ad ascolti più contemporanei artisti come Bad Bunny, J Balvin, Wizkid, Ozuna e tanti altri».

A cosa si deve la scelta del tuo nome d’arte?

«Era il 2015 quando feci un oroscopo accurato in cui venivano sommati i numeri della mia data di nascita (orario, giorno, anno) e uscì la carta dell’eremita. Carta e personaggio portatori di principi e valori a cui mi sento molto vicino».

Come hai vissuto il lockdown e con quale spirito stai affrontando questa ripartenza?

«Finito il lookdown ho capito che la vita può finire da un momento all’altro e lo scopo è tirare fuori ciò che hai dentro prima di salutare questo mondo. Sono uscito dalla “ruota del criceto” in cui tutti corrono, giorno dopo giorno, per tirare fuori ciò che ho dentro in maniera genuina, sperando di regalare una gioia per chi ascolta».

Al netto dell’attuale incertezza dovuta al momento, quali sono i tuoi prossimi progetti in cantiere? Cosa dobbiamo aspettarci dalla tua nuova musica?

«Sicuramente positività, per contrastare un mondo di droga e materialismo dove l’amore e la bellezza vengono messi in secondo piano. L’obiettivo è quello di tirare fuori più pezzi possibili per avere un grande armamentario di sensazioni ».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.