“I consigli di un pirla” degli Articolo 31: te la ricordi questa?

I consigli di un pirla Articolo 31

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “I consigli di un pirla” degli Articolo 31

La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 2003 con “I consigli di un pirla” degli Articolo 31.

Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.

Ti sblocco un ricordo: “I consigli di un pirla” degli Articolo 31

Con “I consigli di un pirla”, pubblicato nel 2004 come singolo promozionale dell’album “Italiano medio” del 2003, gli Articolo 31 spingono il loro rap verso una forma inedita di intimità. Lontano dalle provocazioni esplicite o dalle punchline taglienti che li hanno resi celebri, J-Ax (autore del testo) si concede qui uno dei momenti più personali, sinceri e disarmanti della loro discografia.

Il “pirla” del titolo è un fratello maggiore, o forse un amico più grande, che sa di non avere tutte le risposte ma ha vissuto abbastanza da voler lasciare una traccia, un consiglio, un sorriso. Il tono è ironico, ma lo sguardo è profondamente empatico. Non c’è retorica, non c’è presunzione: solo una mano sulla spalla e parole che arrivano come un abbraccio sbilenco.

La struttura del brano alterna versi parlati e ritornelli poetici, con una musicalità dolce, malinconica, quasi cullante. L’effetto è quello di una lettera – o forse una confessione – dove l’autore condivide errori, disillusioni e affetti, senza mai perdere quella vena anarchica e scanzonata che è marchio di fabbrica degli Articolo 31.

Il testo di “I consigli di un pirla” degli Articolo 31

Ho tanti pregi quanti difetti
Mi mancheranno le virtù
Ma un fratello maggiore non ha sempre ragione
Solo qualche anno in più
E so darti il tormento su tutto
È chiaro dovrei finirla
Ma per tua disgrazia
Non ho figli e da lasciarti ho i consigli di un pirla

Se ti dicono d’alzarti tu siedi
E quando siedono tu alzati in piedi
Non aver fede solo in quello che vedi
Insegui i sogni fino a quando li credi veri

E a un certo punto saranno tutti amici tuoi
Diranno di amarti per quello che sei
Vorranno solo privarti di un pezzo di quello che hai
Ma

Ci sarà sempre la mamma
Che ha gli occhi più giovani di noi
Con lei sono giorni preziosi
Stalle vicino più tempo che puoi
Non importa se modelle o commesse
Certe donne si faranno gioco di te
Trattale tutte da principesse
Sarai un re

Se ti dicono d’alzarti tu siedi
E quando siedono tu alzati in piedi
Non aver fede solo in quello che vedi
Insegui i sogni fino a quando ci credi
T’insulteranno a gran voce e tu ridi
Ti chiuderanno la bocca e tu scrivi
Se ti picchieranno e ti imporranno divieti
Tu fatti beffa dei tuoi padroni e canta i loro segreti

Hai la mia determinazione a compiere ogni errore
Prima di imparare
Solo a volte non vale il prezzo da pagare
È come quando giocavi in cortile
È mio dovere evitare che tu ti faccia del male

O almeno tentare
Farai di testa tua
Seguirai la tua idea
Fatti un bel giro di boa
Anche se c’è la bandiera dell’alta marea
È un vizio di famiglia
Come questi consigli di un pirla

Se ti dicono d’alzarti tu siedi
E quando siedono tu alzati in piedi
Non aver fede solo in quello che vedi
Insegui i sogni che credi
Fino al giorno che li rendi veri

E a un certo punto finita la festa
Vedrai tutti andar via
Ti accorgerai che quel poco che resta ti basta
Ed ecco
Quella sarà casa tua

T’insulteranno a gran voce e tu ridi
Ti chiuderanno la bocca e tu scrivi
Se ti picchieranno e ti imporranno divieti
Tu fatti beffa dei tuoi padroni e canta i loro segreti

Scritto da Nico Donvito
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