A tu per tu con il giovane rapper romano, fuori con il suo nuovo singolo intitolato “Diabolika“
Tempo di nuova musica per Matteo D’Alessio, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Icy Subzero, artista classe ’99 in uscita per Elektra Records/ Warner Music Italy con il singolo “Diabolika”, disponibile dallo scorso 8 maggio. Prodotto da Baudelaire con la speciale collaborazione di Boss Doms, il brano rappresenta una delle tante finestre sul mondo del giovane rapper romano.
Ciao Matteo, benvenuto. Partiamo dal tuo nuovo singolo “Diabolika”, cosa esprime per te?
«”Diabolika” per me è un grido di battaglia, mi trasmette forza ogni volta che la ascolto. Nonostante sia stato concepito o comunque immaginato come un pezzo da ascoltare in gruppo, in macchina, ho deciso di farlo uscire comunque. Volevo trasmettere quell’energia a chi mi ascolta».
Dal punto di vista musicale c’è stata una minuziosa e attenta ricerca del suono, frutto del lavoro realizzato con il tuo producer Baudelaire e della supervisione di Boss Doms. Come siete arrivati a questo risultato sonoro?
«I suoni che abbiamo utilizzato sono molto elaborati, nascono da un mix di emozioni. Il ritornello ha un tipo di approccio diretto, a differenza degli strumenti utilizzati nella strofa che invece tendono ad aprire un varco di introspezione, Boss Doms ci ha aiutato molto a trovare l’approccio giusto in questo».
Pensi di aver trovato la giusta chiave per raccontare e per raccontarti? Credi che questo sia il sound che più ti rappresenta?
«Sinceramente no, “Diabolika” è carica di tutta la mia energia, ma in una chiave di lettura più spensierata. Per parlare di me scrivo pezzi diversi, i testi come quelli di “Diabolika” sono sospiri di sollievo, che servono tanto quanto la serietà che tiro fuori negli altri testi per liberarmi. Per quanto riguarda il sound, devo dire che in questi ultimi mesi mi sto attaccando molto alla musica dance, ma non abuso mai troppo di uno “stile” in particolare, per rappresentare tutto quello che sono non mi basta un genere, ne servono diversi».
Facciamo un salto indietro nel tempo, come e quando hai scoperto la tua passione per la musica?
«Mi sono appassionato soprattutto alle scuole medie, cominciai ad ascoltare solo musica hip hop e a scrivere le prime cose che mi venivano in mente, poi con il passare del tempo io crescevo e la mia voglia di esprimermi cresceva insieme a me..questo mi è sempre sembrato l’unico modo giusto di farlo».
A cosa si deve la scelta del tuo nome d’arte?
«Il mio nome d’arte viene spesso associato al significato della parola stessa, ma in realtà nasce dal fatto che nei primi tempi in cui iniziai a registrare non avevo ancora pensato al mio nome d’arte, fino a quando un mio amico mi chiamò “subzero” e da lì tutti cominciarono a chiamarmi così. Icy l’ho aggiunto io in seguito, mi sembrava sensato».
Venendo all’attualità, come stai affrontando questa quarantena forzata dovuta all’emergenza sanitaria in corso?
«Scrivo molto, ascolto musica e aspetto di poter andare in studio».
Al netto della confusione e dell’incertezza dovuta a questa inedita situazione, cosa puoi anticiparci riguardo i tuoi prossimi progetti discografici?
«Stiamo ancora organizzando le prossime uscite, abbiamo molte idee in cantiere e io non vedo l’ora di tirare fuori altra musica».
Per concludere, a chi si rivolge oggi la tua musica e a chi ti piacerebbe arrivare in futuro?
«A chiunque riesca a percepire Matteo».
Nico Donvito
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