“Il coccodrillo vegetariano” di Federico Stragà: te la ricordi questa?

Federico Stragà Il coccodrillo vegetariano

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Il coccodrillo vegetariano” di Federico Stragà

La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 2002 con “Il coccodrillo vegetariano” di Federico Stragà.

Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.

Ti sblocco un ricordo: “Il coccodrillo vegetariano” di Federico Stragà

Oggi torniamo indietro al 2002, Federico Stragà è reduce dai successi di “Cigno macigno” e de “L’astronauta”. Esce così il suo terzo album “Giorni”, trascinato dal singolo apripista “Il coccodrillo vegetariano”, a cui è dedicato l’approfondimento di oggi. Il pezzo si aggiudica la vittoria di “Un disco per l’estate” e traghetterà Stragà verso il suo secondo Sanremo, questa volta tra i big, in coppia con Anna Tatangelo sulle note di “Volere volare”.

Ma tornando a “Il coccodrillo vegetariano”, a prima vista, può sembrare semplicemente un pezzo dal titolo stravagante, ma dietro quella metafora colorata si nasconde ben altro. Il brano, infatti riflette la società e le relazioni di oggi, estremizzandone le contraddizioni, quasi andando ad anticipare e profetizzare atteggiamenti che all’alba del nuovo millennio potevano apparire esasperati.

Il testo alterna momenti surreali e ironici, a spunti più profondi. Federico Stragà tratteggia un amore che è diventato una routine, una fatica, una battaglia con sé stessi, pur travestendosi di una leggerezza formale che rende il brano immediato e orecchiabile. Insomma, una canzone che ancora oggi vale la pena riascoltare.

Il testo di “Il coccodrillo vegetariano” di Federico Stragà

Sai cosa c’è
che questo amore è puro sbattimento
che tu con me
saresti come mafia col cemento

Non so se mi ami o se rimani
se questo amore è il tuo divertimento

Sai cosa c’è
lo spirito mi fa vegetariano
profumo di te
mi sento un po’ leone un po’ cristiano

E ti mangerei come vorrei
una lacrima da santo coccodrillo

Ahi è l’amore, ahi quest’amore
vorrei volare via su un aeroplano
ma sono un coccodrillo vegetariano
ahi è l’amore, ahi quest’amore
non ho più tanta fame
da quanto tu non sei più qui con me

Sai cosa c’è
questo tuo amore per l’abbigliamento
e questa cos’è?
una Lacoste non è un divertimento

Chissà se mi ami o se rimani
in questo cuore puro sbattimento

Ahi è l’amore, ahi quest’amore
vorrei volare via su un aeroplano
ma sono un coccodrillo vegetariano
ahi è l’amore, ahi è l’amore
non ho più tanta fame
da quanto tu non sei più qui con me

Ahi è l’amore, ahi quest’amore
non ho più quella fame
da quanto tu non sei più qui con me

Scritto da Nico Donvito
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