“Il mio corpo che cambia” di Litfiba: te la ricordi questa?

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Il mio corpo che cambia” di Litfiba
La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 1999 con “Il mio corpo che cambia” di Litfiba.
Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.
Ti sblocco un ricordo: “Il mio corpo che cambia” di Litfiba
Pubblicato nel 1999 come primo singolo estratto da “Infinito”, “Il mio corpo che cambia” è uno dei brani più iconici dei Litfiba e segna un momento di forte popolarità per la band guidata da Piero Pelù e Ghigo Renzulli. La canzone mette in musica un tema universale e intimo: la trasformazione fisica ed emotiva che accompagna la crescita, la maturazione e, più in generale, il fluire dell’esistenza.
Il testo si costruisce attorno a immagini immediate e potenti. La sensazione descritta è paragonata a un treno che attraversa l’individuo senza fermarsi, simbolo del cambiamento inarrestabile e senza direzione apparente. Il corpo diventa specchio e teatro di questa metamorfosi: muta nella forma e nel colore, in un “bagno di sudore” che richiama fatica, tensione ma anche vitalità. La ripetizione insistita di “e cambia” rende quasi fisico, palpabile, il moto continuo e inarrestabile della trasformazione.
“Il mio corpo che cambia” è quindi un inno alla metamorfosi, un invito a non temere il passaggio del tempo e le trasformazioni che esso porta con sé. Rimane uno dei brani più rappresentativi della band, capace di parlare tanto al corpo quanto all’anima, con un linguaggio semplice ma intriso di significati universali.
Il testo di “Il mio corpo che cambia” di Litfiba
Cos’è, cos’è questa sensazione?
È come un treno che mi passa dentro senza stazione
Dov’è, dov’è il capostazione?
Sto viaggiando senza biglietto e non ho direzione
È lei, è lei che prende la mia mano
E mi accompagna in questo lungo viaggio, andiamo lontano
Ecco cos’è tutto il mio stupore
Non è facile guardare in faccia la trasformazione
È il mio corpo che cambia
Nella forma e nel colore
È in trasformazione
È una strana sensazione
In un bagno di sudore
È il mio corpo che cambia
E cambia, e cambia
E cambia, e cambia
Cos’è, cos’è questa sensazione?
È come un treno che mi passa dentro senza stazione
Dimmi qual è, qual è la mia direzione?
Sto viaggiando senza biglietto, né limitazioni
È il mio corpo che cambia
Nella forma e nel colore
È in trasformazione
È una strana sensazione
In un bagno di sudore
È il mio corpo che cambia
E cambia, e cambia
E cambia, e cambia
E cambia, e cambia
E cambia, e cambia
E cambia, e cambia
E cambia, e cambia