Giorgia. Fra ritmo e dolcezza c’è la musica che amiamo
Un insieme di luci ha accompagnato l’intero concerto dall’inizio alla fine. La luce dell’artista, delicata ed elegante nel saper calcare quel palco come fosse uno spazio di cielo in cui brillare. La luce degli spettatori ,e non mi riferisco solo alla luce materiale prodotta dai telefonini che cercavano di catturare ricordi da rivivere poi a casa, ma soprattutto a quella degli sguardi, a tratti pieni di energia, a tratti specchio di animi commossi dalla forza delle canzoni.
Ed è stata proprio questa la peculiarità del viaggio musicale creato per il Pop Heart Tour: la capacità di creare atmosfere diverse, partendo dal presente con brani tratti dall’ultimo album per poi tornare nel passato e ricostruire le tappe principali della propria crescita professionale, a cui il pubblico collega frammenti della propria vita ripensando a chissà quali momenti passati.
Atmosfere diverse che musicalmente sono evidenziate da momenti di grande ritmo, botte sonore che fanno ballare l’intero palazzetto racchiuse però fra lunghi tratti in cui a prevalere è la dolcezza melodica di alcune canzoni. Una voce fortissima, ma allo stesso tempo delicata, curata, leggera nella sua grandezza e regalata al pubblico in quelle note tenute per diversi secondi che hanno incantato tutti. Degna di essere sottolineata è sicuramente l’apertura del concerto con “Le tasche piene di sassi”: la trepidazione e le urla entusiaste dei 12.000 del Forum vengono immediatamente cullate dalla dolcezza delle prime parole della canzone “volano le libellule”: a volare sopra tutto è la voce di Giorgia, seguita da quelle di tutti i presenti.
Inizio quindi di grande pathos, mantenuto con continuità nelle prime canzoni. La chiusura, allo stesso modo di alto livello, chiude il viaggio con una dichiarazione d’amore: “I will always love you” è la dedica della nostra protagonista. “I will always love you” è la contemporanea risposta di tutti. La fine del concerto è l’inizio dell’amore, come ad indicare che tutto finisce, ma non l’amore, soprattutto quando descritto dalla musica.
In secondo luogo da segnalare un’ improvvisa standing ovation al termine del brano “Quando una stella muore”; la canzone che sembra terminare con un allungo vocale di Giorgia, in realtà rallenta facendo rientrare una leggera base musicale che accompagna poi la chiusura definitiva. In questo spazio l’emozione non può essere trattenuta e giustamente ci si alza in piedi per manifestarla. Infine nella prima data di Milano c’è la possibilità di descrivere un’immagine che racchiude in parte il senso di questo tour e il rapporto cantante-pubblico: una ragazzina si avvicina per farsi fare un autografo e Giorgia, sul palco ma molto vicina ai fan, le cede il microfono per poter riuscire a firmarle la maglietta. Siamo sul finire dello show e questo atteggiamento è il riflesso della sensibilità presente in tutta la sua musica. Può sembrare un gesto semplicissimo ma a me pare davvero significativo.
Pop Heart, quindi, perché la musica viene dal cuore e si vede, nella musica e nei dettagli più trasparenti.
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