23 anni fa scompariva la più grande voce italiana di sempre. La ricordiamo insieme a Silvia Mezzanotte
Sono passati ventitré anni dalla scomparsa prematura e assolutamente inattesa di Domenica Bertè, meglio conosciuta come Mia Martini o più semplicemente Mimì.
Quella che tutti noi riconosciamo come la più grande interprete della vita, delle sue sofferenze e delle sue delusioni se ne andava ad appena 47 anni dopo aver vissuto una carriera ricca di successi intramontabili (qui i suoi 15 brani che non si possono non ascoltare) ma anche di ombre oscure ed innumerevoli periodi di crisi. Elogiata e poi disconosciuta Mimì aveva trovato nel suo pubblico il regalo più bello, l’unico, forse, che la vita le aveva davvero donato. Così, infatti, a pochi mesi dalla sua scomparsa Mia Martini raccontava in un’intervista il momento più bello della sua carriera, quello del ritorno sul palco del Festival di Sanremo (che la ospitò per 5 volte) nel 1989 con Almeno tu nell’universo dopo 7 anni di totale assenza dalle scene per via di crudeli voci messe in giro sul suo conto: “l’attimo in cui ho iniziato a cantare ho sentito proprio fisicamente questo abbraccio totale di tutto il pubblico. L’ho sentito proprio sulla pelle ed è stato un attimo indimenticabile”.
Nel corso di oltre 30 anni di carriera per lei scrissero i più grandi autori della storia della canzone italiana da Ivano Fossati (sua la mitica E non finisce mica il cielo) a Franco Califano (che, invece, le donò La nevicata del ’56 oltre a Minuetto) passando per Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio che per lei composero l’eterna Almeno tu nell’universo. Ma oltre a questi anche Giancarlo Bigazzi, Marco Falagiani, Giuseppe Dati, Paolo Conte, Maurizio Piccoli e tanti altri contribuirono a cucirle addosso un repertorio fatto di canzoni di classe ed eleganza, di sentimento ed emozionalità, di un timbro graffiato dalla vita e di una gestualità istintiva e marcata, di un colore vocale così puro e candido da risplendere tutt’ora come unico.
<<Non mi spaccio per una sua amica perché non ho avuto questo privilegio ma conservo con me il ricordo di averci lavorato assieme per il suo ultimo album, “La musica che mi gira intorno”>> ricorda Silvia Mezzanotte, storica voce dei Matia Bazar e ora da qualche anno votata alla carriera da solista, che poi continua ricordando il suo lavoro di corista per l’album della voce di Bagnara Calabra: <<lavorammo insieme in uno studio di registrazione a Modena, uno di quelli old-style in cui gli artisti si fermavano anche a dormire. C’era, dunque, la possibilità di fare delle chiacchiere fumando una sigaretta o uscendo fuori nel giardino e lì ho avuto la grandissima possibilità di conoscere la persona al di là del personaggio. Mimì era una donna che amava ridere di sé e sapeva farlo: è stata questa la cosa che più mi è rimasta impressa di questa donna che, malgrado abbia patito tanto nella vita, non ha mai perso la capacità di rimanere auto-ironica. In quei giorni, tra l’altro, la vennero a trovare alcune delle persone che lei ha amato di più nella vita ed io mi ritrovai con lei, in un pomeriggio, a bere il tè con Ivano Fossati e Francesco De Gregori. Un episodio di quelli che Mia Martini mi ha regalato e che non dimenticherò mai oltre a quella sua capacità di traslare il sentimento per mezzo delle corde vocali trasmettendo tutta la propria arte e la propria drammaticità>>.
Ilario Luisetto
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