giovedì 21 Novembre 2024

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Il rock mainstream è ancora possibile con “Nudi e perpendicolari” di Timothy – RECENSIONE

Recensione del nuovo lavoro del rocker veronese

Timothy Cavicchini - Nudi e perpendicolariChi l’ha detto che in Italia il rock non possa funzionare o non sia addirittura possibile? Timothy Cavicchini e la sua band, Ostetrika Gamberini, con l’album Nudi e perpendicolari si sono incaricati di dimostrare l’esatto contrario proponendo un disco variegato ma coerente, un album di canzoni che, finalmente, propongono anche un qualcosa di fuori dal coro del pop italiano.

Venuto alla ribalta grazie alla sua partecipazione, ahimè per nulla capitalizzata dalla discografia, alla prima edizione di The Voice of Italy, il giovane Timothy ha negli anni intrapreso un percorso di musica autentica, di quella suonata nei locali e nelle piazze riuscendo a coinvolgere e a sorprendere, con la sola forza della propria proposta artistica, un pubblico vario e spesso distratto. A distanza di 5 anni dal talent show arriva un disco di 11 brani inediti che racconta il Timothy di questo tempo con le venature più disparate di una voce rock e di un’istinto potente e d’impatto.

Il benvenuto lo da il Mondo Hotel che nel testo sentenzia “ogni stanza ha la sua musica e vince lo stereo con più watt” lanciando senza troppe remore un inciso farcito da chitarre, basso e batteria perfettamente in linea con quella rivoluzione a cui si inneggia. Sulla stessa scia insegue anche l’altro singolo, Kattivo, che gioca sul fatto di non essere “come mi vuoi”. A rimpolpare la zona più tradizionalmente “rock” arrivano anche Disteso sui miei guai, dotata di un potente inciso arrangiato di fitte chitarre, e Un giorno impossibile, vero e proprio manifesto delle ottime capacità vocalità del cantautore che qui riesce, finalmente, ad esplodere davvero nella sua espressione.

La capacità migliore di questo disco, però, è quella di riuscire a coniugare un linguaggio musicale ed armonico tipicamente rock, condito da una vocalità graffiata e graffiante, con il tema più classico della musica all’italiana, l’amore. Ciò che ne esce è un’interessante fusione capace di rimanere fedele alla tradizione della cultura musicale del nostro Paese portandovi, però, anche un sapore diverso, nuovo, autentico e sorprendente per il nostro panorama. In questo senso le migliori cose sono rappresentate proprio dal manifesto d’apertura Ti rubo gli occhi, autentica hit radiofonica di qualche estate fa quando conquistò l’alta rotazione su RTL portando con sè una calda brezza di novità sonora pur raccontando di come “tutto può succedere e un uomo si innamora, e una donna si innamora”.

Ci sono poi le belle All’infinito, in gara per le selezioni del Festival di Sanremo nel 2016 per chiedersi “che cos’è l’amore” trovando una valida risposta soltanto nell’eternità, Senza se, dove l’amata “riempie pelle, ossa e muscoli di te” facendo capire l’assoluta necessità della sua presenza, e la conclusiva Fidati di me, in cui la vocalità profonda e cupa ben si adopera per rendere il giusto valore alle strofe prima di un ritornello che dice a gran voce “io ci credo ai miracoli, dai non è impossibile basta convincersi che sia tutto fattibile: fidati di me”.

Vicino a quest’ultima soluzione d’arrangiamento con la chitarra acustica a continuo sostegno del brano è anche Ti troverò, altra romantica dedica d’amore in cui si prospetta un continuo inseguimento per raggiungere la pienezza del sentimento eterno. A conclusione del racconto di questo disco ci sono la più “pop” Maschera, aperta da un celato piano raccontando di chi si sente solo e “nessuno” prima di lanciarsi in un identificativo inciso rock e in un doveroso, obbligato e liberatorio assolo, e la title track Nudi e perpendicolari, che affronta il tema dell’amore anche dal punto di vista più fisico e carnale.

Timothy, grazie alla sua esperienza da navigato e vero musicista, in qualche modo con questo album ci indica la strada, quella via verso la proposta al pubblico di un qualcosa di nuovo ma non totalmente spiazzante, un qualcosa che parli di ciò che l’italiano da sempre ama ascoltare ma che lo faccia con un linguaggio musicale non per forza assecondato ai diktat del pop ormai snaturato, spompato e privato di ogni parvenza di originalità. Quella di Nudi e perpendicolari è una possibilità, vale la pena perlomeno valutarla e gustarsela.

MIGLIORI TRACCE: Ti rubo gli occhi – All’infinito – Nudi e perpendicolari

VOTO COMPLESSIVO: 7.5/10

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Timothy Cavicchini - Nudi e perpendicolari

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.